Rilasciati oggi altri tre ostaggi israeliani detenuti nella Striscia di Gaza, in cambio di oltre 300 prigionieri palestinesi. Dopo la liberazione, intorno alle 9 ore locali (le 8 in Italia) Sagui Dekel Chen, Sasha Troufanov e Iair Horn sono stati consegnati alla Croce Rossa, che a sua volta li consegnerà ai militari delle Idf all’interno di Gaza per poi essere scortati fuori dalla Striscia verso una struttura dell’esercito vicino a Re’im, dove saranno sottoposti a un controllo fisico e psicologico e incontreranno le famiglie. Successivamente saranno portati negli ospedali di Sourasky e Sheba nel centro di Israele.
I tre ostaggi sono stati fatti salire sul palco della ‘cerimonia’ allestita da Hamas a Khan Yunis, nel sud della Striscia, prima di essere consegnati alla Croce Rossa. Una rappresentante della stessa organizzazione internazionale ha firmato un ‘documento di rilascio’ degli ostaggi, che hanno parlato brevemente alla folla che ha assistestito alla loro liberazione. Alla cerimonia bandiere di Hamas e della Jihad islamica, oltre a manifesti di propaganda, tra cui una foto del defunto leader di Hamas, Yahya Sinwar, che guarda la Cupola della Roccia a Gerusalemme con una didascalia in inglese, ebraico e arabo che dice “Nessuna migrazione tranne che a Gerusalemme”, in riferimento al piano del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di reinsediare gli abitanti di Gaza.
Ufficio Netanyahu: “Rilascio avvenuto grazie a Trump”
“Anche questa settimana Hamas ha tentato di violare l’accordo e creare una falsa crisi con affermazioni infondate. Grazie al dispiegamento delle nostre forze dentro e intorno Gaza e grazie alla dichiarazione chiara e inequivocabile del presidente Trump, Hamas ha fatto marcia indietro e il rilascio degli ostaggi è continuato“, ha sottolineato l’ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. “Stiamo lavorando in pieno coordinamento con gli Stati Uniti per salvare tutti i nostri ostaggi, sia i vivi che i caduti, il più rapidamente possibile e siamo totalmente preparati per ciò che verrà dopo, sotto ogni aspetto”, ha aggiunto l’ufficio di Netanyahu in una nota.
Il Cremlino ringrazia Hamas
Il Cremlino ha espresso la propria gratitudine al gruppo militante palestinese Hamas per aver liberato l’ostaggio russo-israeliano Alexander Trufanov. “Mosca accoglie con favore la liberazione di Alexander Trufanov (identificato da Israele come Sasha Trupanov) ed esprime la propria gratitudine alla leadership di Hamas per aver preso questa decisione”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Ria Novosti.
Rilasciati 369 prigionieri, tra loro ci sarebbe Ahmed Barghouti
Sono in totale 369 i prigionieri palestinesi che dovrebbero essere stati rilasciati in cambio dei tre ostaggi israeliani. Più di 10 autobus con a bordo detenuti palestinesi scarcerati da Israele in cambio della liberazione di tre ostaggi hanno lasciato la prigione di Ktziot, nel sud dello Stato ebraico, verso la Striscia di Gaza. Lo ha constatato un giornalista dell’Afp. Un altro autobus carico di detenuti palestinesi ha lasciato la prigione militare israeliana di Ofer, in Cisgiordania, alla volta di Ramallah.
Nella lista ci sarebbe anche il nome di Ahmed Barghouti, stretto collaboratore del leader di Fatah, Marwan Barghouti. Lo ha riferito l’Associazione dei prigionieri palestinesi, precisando che 333 sono “prigionieri della Striscia di Gaza che sono stati arrestati dopo il 7 ottobre” e 24 saranno subito espulsi.
Arrestato insieme a Marwan Barghouti nel 2002, Ahmed Barghouti sta scontando 13 ergastoli per aver compiuto una serie di attacchi terroristici durante la Seconda Intifada in cui morirono 12 israeliani. Dovrebbe essere espulso all’estero tramite l’Egitto.