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GAZA, LE CONDIZIONI DI HAMAS PER LA TREGUE :”ISRAELE SI RITIRI”

Il leader politico di Hamas Ismail Haniyeh e quello della Jihad Islamica Ziad Nakhaleh hanno avuto un colloquio telefonico per discutere dell’andamento della guerra nella Striscia di Gaza.

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Secondo quanto si legge in una nota diffusa dall’ufficio di Haniyeh, i due leader hanno concordato che non ci sarà alcun accordo con Israele per la liberazione degli ostaggi senza la fine completa del conflitto, il ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza, la fine dell’assedio, la ricostruzione dell’enclave palestinese e la scarcerazione dei detenuti in regime di sicurezza.

Queste, in sostanza, le condizioni che Hamas pone mentre “sta ancora studiando le proposte che le sono state presentate dopo l’incontro di Parigi (tra i capi di Cia, Mossad e funzionari egiziani e qatarini, ndr) e risponderà nelle prossime ore” su un eventuale accordo con Israele.

Il portavoce di Hamas in Libano, Walid Kilani confermando, in un’intervista al sito di notizie libanese ‘Al-Nashra’, afferma che Haniyeh “si recherà nei prossimi giorni in Egitto per discutere la questione”, sottolineando che ci sono “indicatori positivi nelle proposte su cui verrà costruita la nostra posizione”.

Le possibilità che la proposta sul nuovo cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi si materializzi sono “50 e 50”, ha dichiarato un alto funzionario israeliano alla Nbc, mentre proseguono i negoziati e si attende una risposta definitiva di Hamas. Anche secondo ministri israeliani che hanno preferito mantenere l’anominato interpellati in merito da Channel 12, l’accordo è tutt’altro che certo.

Secondo diversi media internazionali, la proposta prevede una pausa di sei settimane nei combattimenti a Gaza, il rilascio in tre fasi di tutti i 136 ostaggi ancora a Gaza, alcuni dei quali non sono più vivi, e la liberazione di un certo numero di prigionieri palestinesi.

Hamas vuole il rilascio di migliaia di detenuti palestinesi in cambio degli ostaggi israeliani. Oggi sono stati fatti anche due nomi, entrambi esterni ad Hamas. Osama Hamdam, un alto esponente di Hamas a Beirut, ha citato Marwan Barghouti, popolare leader di Fatah che molti vedono come un possibile futuro leader dell’Autorità Nazionale palestinese e Ahmad Sadat, capo del Fronte popolare di Liberazione della Palestina.

Barghouti, ricorda Times of Israel, fu arrestato nel 2002 ed è stato condannato a cinque ergastoli con l’accusa di aver organizzato tre attentati terroristici in cui sono morti cinque israeliani durante la seconda Intifada.

Sadat sta scontando 30 anni di carcere per il suo ruolo nell’assassinio del ministro israeliano del Turismo Rehavam Ze’evi, ucciso nel 2001.

Data:

3 Febbraio 2024