Hernández Radoux, 30enne franco-messicano, era il fidanzato di Shani Louk, il cui corpo senza vita è stato trovato la settimana scorsa dai militari israeliani. Erano entrambi al festival di musica Supernova. “Abbiamo un dovere nazionale e un obbligo morale di fare tutto ciò che è in nostro potere per riportare indietro i nostri ostaggi, i vivi e i caduti, ed è quello che stiamo facendo”. Sono le parole che arrivano dal premier israeliano Benjamin Netanyahu dopo il recupero dei corpi. Netanyahu, riferiscono i media israeliani, fa le condoglianze alle famiglie e si congratula con “le Idf e le forze di sicurezza intervenute con grande coraggio all’interno del territorio nemico per restituirli alle loro famiglie e seppellirli in Israele”. Secondo il sito israeliano di notizie Ynet, nelle mani di Hamas restano 125 ostaggi. Aerei israeliani hanno colpito diverse case nel nord di Gaza, uccidendo almeno sette persone, riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Una casa è stata colpita nel quartiere di Fakhoura, vicino al campo profughi di Jabalia. Almeno cinque persone sono morte e molte altre ferite. Un altra casa è stato colpita nel quartiere di Sheikh Radwan, a nord di Gaza City. Due membri della famiglia che vi si rifugiava sono rimasti uccisi. Altre decine di civili palestinesi – aggiunge l’agenzia – sono rimasti feriti quando gli aerei israeliani hanno colpito due appartamenti nelle vicinanze: uno appena a nord di Gaza City e l’altro nel quartiere Daraj di Gaza City. Hamas ha intanto affermato che l’Idf sta avanzando verso l’ospedale Kamal Adwan nel nord della Striscia, riporta Ynet News, aggiungendo che il personale medico e feriti sono ancora nell’ospedale. Le forze israeliane hanno fatto irruzione nel campo di Balata, in Cisgiordania, demolendo le infrastrutture e facendo irruzione nelle case. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Il raid ha provocato scontri nel campo, anche se non sono state ancora registrate vittime o arresti. L’incursione fa parte di un altro ciclo di raid da parte delle forze israeliane in Cisgiordania – scrive al Jazeera – che in precedenza avevano preso d’assalto aree all’interno dei governatorati di Hebron, Tulkarem, Ramallah e el-Bireh. E’ attesa per il primo pomeriggio – le 15 in Italia – la pronuncia della Corte internazionale di giustizia sulla richiesta del Sudafrica di ordinare a Israele di attuare un cessate il fuoco a Gaza. Pretoria ha chiesto alla Corte di disporre una cessazione “immediata” della guerra di Israele contro Hamas, anche nella città di Rafah, dove Israele ritiene che si trovino quattro dei sei battaglioni rimanenti di Hamas e molti degli ostaggi. A leggere la decisione sarà il presidente Nawaf Salam. Diversi media ebraici hanno riferito ieri che Israele si starebbe preparando alla sentenza e teme che questa includa l’ordine di fermare l’operazione a Rafah o di interrompere la guerra. Funzionari del governo – secondo quanto riportato da Ynet – ritengono che le probabilità che la Corte internazionale di giustizia respinga la richiesta del Sudafrica sulla cessazione delle ostilità sono poche, sono più numerose quelle che la Corte accetti la richiesta del Sudafrica di fermare la guerra a Gaza e più alte ancora che circoscriva il suo ordine di cessate il fuoco a Rafah. Le sentenze della Corte internazionale di giustizia, che giudica le controversie tra gli Stati, sono vincolanti, ma l’istanza giuridica non ha il potere di garantirne l’attuazione. Tuttavia un’eventuale sentenza contro Israele aumenterebbe la pressione legale internazionale dopo che il procuratore capo della Corte penale internazionale ha dichiarato lunedì di voler richiedere mandati di arresto per i leader israeliani e di Hamas. Un drone che si è avvicinato allo spazio aereo israeliano vicino al confine settentrionale è stato intercettato da aerei da combattimento dell’aeronautica militare. Lo ha riferito l’Idf, aggiungendo che “durante i tentativi di intercettazione, schegge sono cadute nel nord di Israele, provocando un incendio nella zona di Safed. Non sono stati segnalati feriti”. Nei territori palestinesi si sta combattendo una guerra “inosservata” dove le forze israeliane stanno lanciando operazioni regolari per distruggere case, demolire strade e smantellare “infrastrutture di base”. come acqua ed elettricità, ha scritto su X Philippe Lazzarini, capo dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). “Il personale delle Nazioni Unite – ha aggiunto – ha raccontato come il campo profughi di Nur Shams, nel nord della Cisgiordania occupata, fosse un tempo un’area vivace con mercati e vita, ma ora è stato colpito dalla distruzione delle forze israeliane”. “I palestinesi stanno sprofondando nella povertà, nella separazione e nell’isolamento poiché i loro movimenti sono limitati e la situazione è ulteriormente destabilizzata dai gruppi armati palestinesi – ha affermato Lazzarini – Qualsiasi ulteriore escalation della violenza e l’espansione degli insediamenti illegali israeliani spingeranno più lontano una soluzione pacifica a questo conflitto decennale”. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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