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Gentiloni difende Boschi

Gentiloni difende Boschi

cms_7956/boschi13_fg_rit.jpg“Maria Elena Boschi ha chiarito tutto quello che doveva chiarire”. Il premier Paolo Gentiloni, da Bruxelles, dove si trova per il vertice dei leader Ue, difende la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio finita di nuovo nel mirino per il caso Banca Etruria dopo l’audizione di Giuseppe Vegas davanti alla Commissione di inchiesta sulle banche.

Sarà candidata dal Pd e mi auguro – aggiunge – Gentiloni – che abbia grande successo”.

“Penso che Maria Elena Boschi – ribadisce – abbia chiarito le circostanze emerse dall’audizione del presidente della Consob. E non mi permetto di dare giudizi” sulla commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, dato che “il governo – sottolinea – rispetta le scelte del Parlamento. Mi auguro solo – conclude Gentiloni – che le prossime settimane non siano dominate da bisticci sulle banche: non mi sembra l’aspettativa maggiore dei cittadini”.

Nel governo a schierarsi dalla parte di Boschi è anche il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda secondo cui la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, come spiega a ’L’aria che tira’ su La7, non deve dimettersi “perché non ha fatto pressioni“. “L’idea che la commissione di inchiesta sulle banche diventi la commissione di inchiesta sulla Boschi – aggiunge – mi sembra assurda”.

“Quello che è successo – sottolinea – è che ci si è distratti dal tema vero, e cioè che Vegas ha tirato una palla in un calcio d’angolo che non finisce mai”, dice. Secondo Calenda il presidente della Consob nell’audizione di ieri ha distratto “l’attenzione da quelle che sono le sue responsabilità”. Del resto ritenere che la crisi delle banche “abbia danneggiato i risparmiatori per la Boschi è un’assurdità”, afferma il ministro.

Dall’opposizione il M5S torna chiedere le dimissioni di Boschi. “E’ un conflitto di interessi vivente“, sottolinea ai microfoni di Radio anch’io Luigi Di Maio, candidato premier dei 5 Stelle. Per Alessandro Di Battista, deputato M5S, nella vicenda Banca Etruria, Boschi “si è comportata come una Cancellieri qualsiasi” e “si dovrebbe dimettere all’istante“. “Un ministro – aggiunge – che alza il telefono e chiede un incontro già fa una pressione”.

Intanto in audizione davanti alla Commissione di inchiesta sulle banche è apparso oggi Vincenzo Consoli, ex amministratore delegato di Veneto Banca. “Per un quarto d’ora – ha riferito – il ministro Maria Elena Boschi partecipò a un incontro con i vertici di Banca Etruria e Veneto Banca. Non proferì parola, poi si alzò e andò via”.

L’incontro venne fissato in seguito “alla lettera che Banca Etruria aveva ricevuto dalla Banca d’Italia” e che era uguale a quella ricevuta da Veneto Banca. Nella missiva, a firma del governatore Visco, “si chiedeva l’aggregazione con un partner di adeguato standing” e si affermava che “nessuno dei consiglieri presenti in quel momento poteva far parte del consiglio che sarebbe nato dalla fusione con Veneto Banca”.

Bonus 800 euro in arrivo per mamme straniere

cms_7956/inps_2sede_ftg.jpgL’Inps si prepara a versare il bonus mamma anche alle madri straniere. “Con ordinanza 12 dicembre 2017, n. 6019 (pdf 1MB), il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso di APN, ASGI e Fondazione Giulio Piccini avverso le circolari INPS in materia di premio alla nascita, per aver limitato l’accesso al beneficio economico ad alcune categorie di donne straniere e precisamente alle sole donne titolari della carta di soggiorno o carta di soggiorno permanente di cui agli articoli 10 e 17, decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30”, si legge in una nota dell’istituto.

“Il Tribunale ha conseguentemente ordinato all’INPS di estendere il beneficio in questione a tutte le future madri regolarmente presenti in Italia che ne facciano domanda e che si trovino nelle condizioni previste dall’articolo 1, comma 353, legge 11 dicembre 2016, n. 232. Si precisa che le circolari INPS, secondo cui per accedere al premio per la nascita – 800 euro è necessario essere in possesso dei requisiti presi in considerazione per l’assegno di natalità di cui alla legge di stabilità n. 190 del 2014 e quindi sarebbe escluso l’accesso alle straniere senza carta di soggiorno, sono state redatte seguendo le indicazioni scritte della Presidenza del Consiglio dei ministri”, prosegue la nota.

“L’Istituto aveva fatto presenti queste restrizioni e da alcuni mesi aveva chiesto ai ministeri di valutare la possibilità di cambiare orientamento e fornire indicazioni per estendere la copertura ai soggiornanti di lungo periodo. In ottemperanza all’ordinanza sopra citata, l’INPS ha già interessato i ministeri vigilanti e la Presidenza del Consiglio dei ministri e sta predisponendo i necessari interventi sulle procedure online”, conclude l’Inps.

Agenzia Entrate: “Non aprite quella mail”

cms_7956/Ragazza_portatile_mano_fg.jpgAttenzione alle mail truffa inviate in nome dell’Agenzia delle Entrate. Negli ultimi giorni, fa sapere l’agenzia, sono tornate a circolare delle false mail che invitano gli utenti ad aprire un collegamento presente in un allegato che fa scaricare, in realtà, un virus informatico.

Le mail in questione non provengono da un indirizzo direttamente collegato all’Agenzia. Al loro interno si fa riferimento a un generico riesame della dichiarazione dei redditi che comporta il pagamento di una multa. Nel file allegato, invece, che riporta l’intestazione della direzione Centrale Accertamento delle Entrate, si invita a cliccare su un link che fa partire il download di un programma infetto. L’Agenzia raccomanda ai cittadini che hanno ricevuto questa mail di eliminarla e di non cliccare sui collegamenti presenti in essa o nei suoi allegati.

Catturato Igor il russo

cms_7956/guardia_civil_afp.jpg’Igor il russo’, il killer di Budrio, è stato arrestato in Spagna al termine di un conflitto a fuoco con la Guardia Civil. Ne ha dato notizia su Twitter il sito Wikilao, specializzato in temi di sicurezza.

Nella sparatoria sono morti due agenti della Guardia Civil e un allevatore. Lo scrive ’El Pais’, secondo cui Norbert Feher, questo il vero nome del killer di origine serba, è stato identificato grazie alle impronte digitali.

La polizia scientifica italiana, a quanto apprende l’Adnkronos, è stata interessata dalle autorità spagnole per le procedure d’identificazione.

LA CATTURA – Fonti della Guardia Civil hanno riferito che il killer di Budrio, noto anche come Igor Vaclavic, è stato arrestato nella notte, intorno alle 2.50, a Teruel, nei pressi di Castellon, dopo essere rimasto vittima di un incidente stradale mentre proseguiva la sua fuga su un pick up. Non ha opposto resistenza. Con sé aveva tre armi corte, due delle quali in dotazione alla Guardia Civil. Secondo quanto scrive ’El Mundo’, che cita fonti delle indagini, Feher avrebbe cercato di proseguire la sua fuga in bici dopo l’incidente.

LE VITTIME – Le tre vittime di Igor sono l’allevatore José Luis Iranzo e gli agenti Víctor Romero Pérez, 30 anni, di Calanda (Teruel) e Víctor Jesús Caballero Espinosa, 38 anni, di Cadice, uomini della Guardia Civil impegnati nelle indagini sui furti commessi in una zona rurale. I due agenti prestavano servizio senza uniforme ma indossavano giubbotti antiproiettile. Iranzo stava accompagnando le guardie impegnate nella ricerca di un uomo – si presume sempre Igor – che lo scorso 5 dicembre aveva fatto irruzione in una proprietà a Albalate del Arzobispo e ferito due persone. Iranzo era un gran conoscitore dei monti e dei sentieri della zona. Verso le 19 di ieri i tre hanno raggiunto il podere e al loro arrivo Igor ha aperto il fuoco e li ha uccisi. Quindi si è impossessato delle armi degli agenti, due pistole, ed è fuggito a bordo del pick up verde.

LE RICERCHE – La Guardia Civil e la polizia italiana, scrive ’El Pais’, stavano collaborando da tempo nelle ricerche del killer di Budrio e inizialmente lo avevano localizzato a Malaga, nel sud della Spagna, dove era coinvolto in traffico di droga. Al momento della formalizzazione dell’arresto, a Norbert Feher sono stati letti i diritti in italiano, l’unica lingua che sembrava capire.

Secondo quanto sottolinea ’El Pais’, è stata una casualità totale che la Guardia Civil si sia imbattuta nel killer di Budrio: fino a ieri sera, infatti, la polizia spagnola collaborava con quella italiana nelle ricerche del criminale serbo a Malaga. Resta un mistero il motivo per cui Feher si trovasse nella provincia di Teruel, in Aragona.

La Procura della Repubblica di Bologna, coordinando i carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Bologna e Ferrara, aveva già da tempo avviato attività rogatoriale in Spagna, dopo aver avuto riscontro della presenza del latitante. In questa prospettiva, oltre a specifiche attività in Serbia, Austria e Francia (grazie alla collaborazione e alla disponibilità degli organi competenti) si erano svolti numerosi incontri di coordinamento con le autorità di polizia spagnole, sin dall’estate, anche con trasferte e attività tecniche e dinamiche direttamente svolte sul territorio spagnolo. Tali attività sono state peraltro agevolate dalle attività di coordinamento di Eurojust e di supporto della Dcsa.

MINNITI – “Un ringraziamento alle autorità spagnole, all’Arma dei carabinieri e il pensiero va alle vittime di Budrio e alle vittime in Spagna” ha detto il ministro dell’Interno, Marco Minniti.

“L’arresto – ha ricordato il ministro – è avvenuto a circa 200 chilometri da Saragozza. Il tutto è frutto di un’attività investigativa che è partita dall’attività di indagine dell’Arma dei carabinieri. Di recente in Spagna c’era stato un reparto del Ros che aveva segnalato alla Guardia Civil il possibile luogo dove si poteva nascondere Norbert Feher, a testimonianza di un’attività investigativa mai cessata”. “Abbiamo sempre detto, dal momento in cui la vicenda è diventata drammaticamente presente nel nostro Paese, che noi non avremmo mai mollato”, ha concluso Minniti.

PROCURATORE DI BOLOGNA – “Uno sforzo immane”. E’ quello che è stato necessario per catturare il “pericolosissimo latitante serbo Norbert Feher”. Lo ha detto il procuratore di Bologna, Giuseppe Amato. “Voglio ribadire – ha aggiunto – l’orgoglio di uno Stato che non abbandona i suoi morti”. “Il risultato investigativo secondo me è eccezionale” ha affermato il procuratore, sottolineando che fin dall’inizio delle indagini “non c’è stata nessuna sottovalutazione” della vicenda “neppure nell’immediatezza del compimento del primo degli omicidi”.

Il procuratore di Bologna ha annunciato che verrà chiesta l’estradizione. “Certamente processeremo Igor secondo le norme – ha assicurato – e dovremo coordinarci, come per la verità ci siamo coordinati molto bene grazie all’Eurojust in tutta la fase delle indagini” durante le quali “ci siamo mossi in Italia e all’estero: abbiamo lavorato in Spagna, in Francia, Austria, Serbia e non solo”.

VEDOVA BARISTA – “E’ positiva la cattura del killer e spero sconti la pena che si merita ma non si può dire che sono contenta. Mio marito resta morto e niente potrà cambiarlo. Sono molto turbata”. Così Maria Sirica, la vedova del barista di Riccadina di Budrio, Davide Fabbri, ha reagito alla notizia dell’arresto del latitante, affidando queste parole al suo avvocato Giorgio Bacchelli che le ha riportate all’AdnKronos.

“Io e la mia assistita – commenta l’avvocato Bacchelli – speravamo molto nella cattura del killer e attendevamo da tempo che venisse assicurato alla giustizia questo delinquente di una ferocia unica che ha ucciso due persone e forse una terza in Italia e tre in Spagna”. La vedova di Fabbri e i suoi amici, costituitisi in associazione, avevano anche pubblicato una taglia di 50.000 euro per la cattura del killer dopo mesi di inutili ricerche.

FIGLI GUARDIA UCCISA – “La cattura in Spagna del criminale che ha ucciso nostro padre non ci fa certo gioire. Non possiamo certo dichiararci soddisfatti se non altro perché e’ costata la vita ad altre tre persone. Due militari ed ’un civile’. Il nostro pensiero va a loro”. E’ il commento alla cattura di Norbert Feher alias Igor Vaclavic di Francesca ed Emanuele Verri, figli della guardia ecologica uccisa l’8 aprile scorso nel Ferrarese, Valerio Verri. “Ancor di più vogliamo rivolgere la nostra attenzione – sottolineano – verso coloro che hanno mandato nostro padre allo sbaraglio a fare un’attività di perlustrazione pericolosissima, disarmato e in una zona dove ben si sapeva che Igor vi si nascondeva. Con tanto di foto sui cellulari per poterlo riconoscere in caso si fossero imbattuti in lui”. “Qualcuno ha addirittura detto che nostro padre ha fatto solo il suo dovere. Quale dovere? Nostro padre – hanno concluso – era ’un civile’, semplice pensionato e volontario”.

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16 Dicembre 2017