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GEORGIA, STOP AL DISEGNO DI LEGGE SUGLI AGENTI STRANIERI

Il partito Georgian Dream, al governo della Georgia, ha dichiarato di aver ritirato un disegno di legge sugli “agenti stranieri” dopo due notti di violente proteste contro quello che gli oppositori hanno definito una svolta autoritaria di ispirazione russa che ha messo in pericolo le speranze di adesione del Paese all’Unione Europea.

È stato puntualizzato che verrà “ritirato incondizionatamente il disegno di legge sostenuto finora, senza alcuna riserva”, evidenziando la necessità di ridurre il confronto nella società e denunciando le “bugie” raccontate sul disegno di legge dall’opposizione radicale.

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Il paese del Mar Nero, con 3,7 milioni di abitanti, ha assistito a frequenti sconvolgimenti politici dopo aver ottenuto l’indipendenza dall’Unione Sovietica nel 1991.

Il disegno di legge avrebbe richiesto alle organizzazioni georgiane che ricevevano più del 20% dei loro finanziamenti dall’estero di registrarsi come “agenti stranieri” al fine di non incorrere in multe.

Funzionari governativi hanno affermato che le proposte erano necessarie per sradicare “l’influenza straniera e le spie” dalla scena politica della Georgia, sostenendo che i georgiani avevano il diritto di sapere chi finanzia le organizzazioni non governative che vi lavorano.

L’opposizione ha constatato che si trattava di una “versione locale” di una legge russa che il presidente Vladimir Putin ha utilizzato per reprimere il dissenso per più di un decennio, in quanto più del 90% dei georgiani sostiene l’integrazione europea.

In risposta Dimitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha dichiarato che Mosca è “preoccupata” per gli eventi a Tbilisi e ha affermato che il disegno di legge georgiano non ha alcuna relazione con le leggi russe.

La delegazione dell’Unione Europea in Georgia ha accolto con favore la decisione di ritirare il disegno di legge, trasmettendo un messaggio sui social in cui ha scritto: “Incoraggiamo tutti i leader politici in Georgia a riprendere le riforme pro-UE, in modo inclusivo e costruttivo”.

Martedì 7 marzo il Parlamento ha dato la prima approvazione al progetto di legge, ma decine di migliaia di manifestanti si sono poi radunati fuori dal parlamento, alcuni lanciando molotov, pietre e bottiglie di plastica contro la polizia. Le autorità hanno riferito che dozzine di contestatori sono stati arrestati.

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L’opposizione del paese ha a lungo criticato Georgian Dream per quella che considera un’eccessiva vicinanza a Mosca. Il sentimento anti-russo è forte in Georgia per il sostegno di Mosca ai separatisti in due regioni della nazione, che ha portato a una breve guerra tra le due fazioni nel 2008.

L’anno scorso, Bruxelles ha rifiutato di concedere alla Georgia lo status di candidato all’UE insieme a Moldavia e Ucraina, citando lo stallo delle riforme politiche e giudiziarie.

Malgrado le accese manifestazioni, i sondaggi di opinione mostrano una consistente maggioranza di georgiani a favore dell’adesione all’Unione Europea e alla NATO. Tutti i principali partiti, incluso Georgian Dream, continuano a sostenere l’iniziativa.

Data:

9 Marzo 2023