Allo Stadio ‘Signal Iduna Park’ di Dortmund, nella gara di ritorno dei quarti di finale di Uefa Nations League, fra Germania e Italia finisce 3-3 – con reti di Kimmich (30’, c.d.r.), Musiala (36’), Kleindienst (45’), Kean (49’ e 69’) e Raspadori (90+5’) – al termine di una gara rocambolesca quanto spettacolare. A staccare il pass per la semifinale, però, sono i tedeschi in virtù del risultato complessivo maturato al termine del doppio confronto (5-4).
Una gara dai due volti. Germania devastante e superiore nel primo tempo sotto tutti i punti di vista: palleggio, possesso palla e intensità. Di fronte, invece, un’Italia piccola piccola, incapace di superare la propria metà campo e di impensierire i padroni di casa. Ma sotto di tre gol, la squadra di Spalletti compie l’impresa che non ti aspetti. Con un secondo tempo di tutt’altro tenore, infatti, complice probabilmente un calo fisiologico della squadra tedesca, la nazionale azzurra rimonta i tre gol e prova addirittura il colpaccio del 3-4. Ma così non è stato.

“Ripartiamo dalle valutazioni di quello che è successo – ha dichiarato il CT Luciano Spalletti ai microfoni di Rai 1 – perché nel primo tempo eravamo poco determinati a livello individuale e collettivo.
Eravamo in balia dei nostri avversari e non siamo stati bravi nella gestione delle palle riconquistate.
Poi c’è stata la presa di coscienza che si poteva fare di più e si è vista l’Italia che ci si aspettava. Diciamo che ci si meritava un po’ di fortuna in più. Il secondo gol? Si sapeva che loro potevano far male in questo modo. Ora lo avranno capito meglio”.
Probabilmente, per quanto visto nella ripresa, l’Italia avrebbe meritato per lo meno i tempi supplementari. Ma non bisogna dimenticare il primo tempo imbarazzante degli azzurri. Pessimo approccio alla gara, dunque, ma ottima reazione nella ripresa. Meriti e demeriti anche del CT Spalletti bravo a modificare con giusti cambi l’assetto tattico della squadra. Al netto di un primo tempo inguardabile, tuttavia (e in parte del secondo della gara di andata), la nazionale azzurra ha dimostrato che sta crescendo sotto l’aspetto della personalità e della qualità della proposta di gioco, ma è ancora distante dalle squadre europee più quotate come la Francia, la Spagna e la stessa Germania. Con la mancata qualificazione alla semifinale, intanto, si completa il quadro per la qualificazione ai Mondiali 2026 e gli azzurri finiscono nel girone I con Norvegia, Israele, Estonia e Moldavia. Si partirà il 6 giugno contro la Norvegia a Oslo.
(Foto interna fotogramma adnkronos.com – Si ringrazia)