Il Bundesrat, la Camera Alta del Parlamento federale tedesco, aveva approvato negli scorsi mesi un fondo da ben cento miliardi di euro per l’armamento del Bundeswehr, l’esercito tedesco.
La ministra della Difesa tedesca ha comunicato che da oggi le risorse saranno a disposizione e che per renderlo possibile è stata necessaria una riforma della Costituzione.
Questa decisione appare dirompente rispetto alla politica adottata dalla Germania dal dopoguerra ad oggi. Infatti, dopo settant’anni il paese torna ad avere un esercito all’avanguardia nel rispetto degli accordi stipulati nel 2014 in Galles dal cancelliere Olaf Scholz e dagli alleati Nato, con l’obiettivo futuro di impiegare il 2% del Pil per le spese militari.
Berlino è stata accusata dagli americani e dagli altri alleati Nato di non volere investire e destinare denaro al proprio esercito.
Prima Obama e poi lo stesso Trump hanno attaccato la Merkel, arrivando persino a definire i tedeschi parassiti.
Nel corso degli ultimi anni il bilancio federale ha destinato alcune risorse alla Difesa, ma esse sono risultate comunque insufficienti rispetto agli accordi presi.
Inoltre, la coalizione tra Cdu-Csu e la Spd non ha mai messo al centro del programma la difesa militare.
Così l’esercito tedesco, oggi, si ritrova con carrarmati antiquati e non funzionanti, aerei arretrati e non sicuri, carenza di armi da fuoco e di munizioni e una dotazione obsoleta, compreso anche il vestiario e gli elmetti.
Dallo scoppio della guerra in Ucraina, però, nel popolo tedesco si è diffuso il desiderio di una maggiore sicurezza. Il 78% dei tedeschi condivide la politica di Scholz di creare un fondo speciale da destinare alla difesa in modo tale da poter intervenire anche indirettamente ed essere d’aiuto all’Ucraina con l’invio di armi di ultima generazione.
Il presidente dell’Accademia Federale per la Politica Sicurezza, Ekkehard Brose, ha dichiarato provocatoriamente: “I tedeschi felici, circondati da amici, dediti a far soldi e per nulla preoccupati della sicurezza, tanto ci pensano gli americani, appartengono al passato”.
Nonostante tutte queste dichiarazioni e promesse, tuttavia, alcuni esperti del settore hanno affermato che Berlino non sarà in grado di diventare il fulcro della sicurezza militare europea, in quanto non basterebbe destinare il 2% del Pil alla Difesa; d’altro canto, il Ministero delle Finanze Christian Lindner ha dichiarato di volere reintrodurre una politica di austerità nel 2023 per sistemare il debito del bilancio.