(Adnkronos) – Voce, impegno sociale e una presenza scenica notevole. Ghali a Milano per la prima tappa del suo tour nei principali palasport italiani dopo ben sei anni di assenza (e la ‘data zero’ di Vigevano) è un evento a tutto tondo. Non c’è altro modo per descrivere quello che va in scena all’Unipol Forum di Milano, dove la risposta è stata prevedibile: due date subito sold out, e una terza, milanese, fissata per il 15 novembre. Dopo aver riempito il Forum nel 2018, Ghali prepara per il suo pubblico uno spettacolo curato in ogni dettaglio, con tante sorprese e la presenza sul palco dell’inseparabile Rich Ciolino, l’amico ‘extraterrestre’, tra emozione e colpi di scena, per un ritorno a quella che è a tutti gli effetti casa sua. “Non si scherza affatto stasera – assicura – . E’ un tour contro la paura, e cade in un momento difficile della mia vita: ho una pressione come non c’era mai stata per diversi fattori, anche per quanto è successo a mia madre (che è stata operata di cancro, ndr). Questo tour rappresenta il ritorno alla performance, il palco è proprio casa mia, mi permette di fare tutto quello che non riesco a fare durante la quotidianità”. Il live è una traversata in 30 brani nella storia musicale e personale di Ghali, artista tra i più iconici della sua generazione – che con il suo immaginario poetico e il suo mix di lingue, influenze ed estetiche è realmente riuscito ad avere un impatto sulla cultura del nostro Paese. L’allestimento scenico fa ben comprendere quanto Ghali intenda puntare su questo tour, al quale ha lavorato parecchi mesi, scegliendo di non capitalizzare subito il grande successo di Sanremo 2024 per concedersi più tempo per curarne i dettagli: un grande cerchio illuminato al centro della scena su di un palco imponente, con le dune a ricordare le origini tunisine dell’artista. Un progetto sfidante e una macchina produttiva ambiziosa, azionata dallo stesso Ghali e guidata dal direttore creativo Simone Ferrari per Balich Wonder Studio, fra i protagonisti mondiali del live entertainment. La platea è quanto mai variegata, sicuramente intergenerazionale. Basta guardare gli spalti per capire cos’è la nuova Italia, come dice lo stesso Ghali, ed è davvero così: dai poco più che bambini ai cinquantenni con una particolare predisposizione alla contemporaneità. Ai più piccoli piace forse più Rich Ciolino, gli adolescenti si riconoscono nel vissuto che racconta e alle tematiche più ‘street’, mentre i più maturi probabilmente sono più interessati ai temi sociali e alle forti prese di posizione che l’artista porta su tutti palchi, compreso quello sanremese. Insomma, ognuno si sente coinvolto e nessuno resta in silenzio. Tutti cantano, ballano e pensano.
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