Giorgia Meloni non ha ancora deciso se partecipare o meno alla video-call dei “volenterosi”, convocata per sabato dal primo ministro britannico Keir Starmer. L’incontro, organizzato dal Regno Unito, mira a riunire i leader dei Paesi pronti a fornire supporto per garantire la pace in Ucraina, dopo un possibile accordo di tregua con la Russia. Tuttavia, fonti di governo indicano che la partecipazione dell’Italia non è ancora confermata, e la presidente del Consiglio sta ponderando attentamente la sua decisione.
Il Nodo dell’Invio di Truppe
Il principale ostacolo alla partecipazione italiana è la posizione del governo sull’invio di truppe al fronte in Ucraina. Palazzo Chigi ha chiarito che, se la riunione di Londra dovesse includere discussioni sull’invio di uomini, l’Italia non parteciperà. “Noi non partecipiamo,” è il messaggio che trapela. Diversa è stata invece la partecipazione italiana alla riunione dei Capi di Stato maggiore europei, svoltasi martedì a Parigi sotto la guida del presidente francese Emmanuel Macron. In quel caso, l’Italia ha partecipato come osservatore e non come membro del gruppo dei “volenterosi”. Le diplomazie, comunque, restano in contatto.
Preparativi per il Consiglio Europeo
Nel frattempo, Meloni è impegnata nella preparazione del discorso che terrà alle Camere la prossima settimana, in vista del Consiglio europeo del 20-21 marzo. Questo sarà un passaggio cruciale, soprattutto dopo le divergenze emerse tra i partiti della maggioranza durante il voto a Strasburgo. Gli europarlamentari di Fratelli d’Italia hanno sostenuto la risoluzione sul Libro bianco sulla difesa, che invita i 27 Paesi dell’UE ad agire con urgenza per garantire la sicurezza del continente. Tuttavia, si sono astenuti sulla risoluzione riguardante l’Ucraina, ritenendo che il testo fosse troppo sbilanciato contro gli Stati Uniti.
Divergenze nella Maggioranza
La posizione di Fratelli d’Italia sulla risoluzione per l’Ucraina ha suscitato dibattito. Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo Ecr, ha spiegato che il testo non teneva conto dell’accordo raggiunto a Gedda tra Stati Uniti e Ucraina per un possibile cessate il fuoco, rischiando di “scatenare l’odio verso Donald Trump e gli USA”. La Lega ha votato contro la risoluzione, mentre Forza Italia si è espressa a favore. Da Palazzo Chigi, tuttavia, si minimizzano le divergenze, sottolineando che la maggioranza di governo ha sempre dimostrato unità nei momenti cruciali.
La Questione del Riarmo Europeo
Un altro tema centrale è il piano di riarmo approvato dall’Unione Europea. Rispondendo a un’interrogazione del Movimento 5 Stelle, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha assicurato che i finanziamenti per la difesa non andranno a discapito di sanità e servizi pubblici. Giorgetti ha ribadito il no del governo a spese per il riarmo che possano aumentare significativamente il debito pubblico, mettendo a rischio la stabilità della zona euro.
La decisione di Giorgia Meloni sulla partecipazione alla video-call dei “volenterosi” riflette la complessità del momento politico e internazionale. Da un lato, l’Italia vuole mantenere un ruolo attivo nel dibattito sulla pace in Ucraina; dall’altro, il governo è determinato a evitare qualsiasi coinvolgimento diretto che possa portare all’invio di truppe. Nel frattempo, la maggioranza di governo cerca di mantenere compattezza, nonostante le divergenze emerse su alcuni temi chiave. La prossima settimana sarà decisiva per definire la posizione italiana, sia in ambito europeo che internazionale.