a, come emerge dalle agghiaccianti reazioni al dramma della mamma di Parma che ha sepolto nel giardino di casa i suoi due figli, portando molti a dire che, invece di ucciderli dopo il parto, avrebbe dovuto farlo prima con l’aborto. L’opzione della nascita, magari con l’affidamento a una Culla per la vita o l’adozione, non è più nemmeno contemplata e questo ha un impatto psicologico enorme. Se c’è qualcosa di “non sicuro”, “non libero” e “non gratuito” oggi in Italia è il diritto di vivere a pieno la maternità, come anche la paternità, dato che il nostro sistema sociale continua a costringere donne e uomini a una disperata scelta tra la vita familiare o quella lavorativa, tra il portare il pane a casa o avere il tempo di abbracciare i figli». Così Maria Rachele Ruiu, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus, in occasione della Giornata Internazionale dell’aborto libero, sicuro e gratuito che si tiene, ogni anno, il 28 settembre. Ufficio Stampa Pro Vita e Famiglia Onlus t.: 0694325503 m.: 3929042395 —immediapresswebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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