Si celebra la prima giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da coronavirus. Il 18 marzo, come stabilito dal Parlamento per legge, da quest’anno diventa la data per commemorare gli oltre 100mila italiani che hanno perso la vita per il covid-19. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, sarà a Bergamo, città simbolo nella prima ondata dello scorso anno. Nella memoria del paese, rimane indelebile l’immagine dei camion militari che portavano fuori dalla città i feretri di cittadini deceduti.
Alle ore 11 verrà deposta una corona di fiori al Cimitero monumentale della città. Alle ore 11.15, al Parco Martin Lutero alla Trucca, si svolgerà l’inaugurazione del Bosco della Memoria con la cerimonia per la messa a dimora dei primi 100 alberi. Durante la commemorazione sono previsti saluti e interventi istituzionali.
Le iniziative e le cerimonie andranno in scena in tutta Italia. Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha inviato una lettera a tutti i sindaci italiani perché partecipino con un minuto di silenzio da osservare alle 11, in concomitanza con l’arrivo a Bergamo del presidente del Consiglio, al cospetto della bandiera italiana a mezz’asta.
Resta il nodo cartelle esattoriali per il decreto sostegno 2021, atteso in Consiglio dei ministri venerdì. Il vertice di maggioranza con il premier Mario Draghi e il ministro dell’Economia Daniele Franco non lo avrebbe sciolto, ovvero non è passata, per ora, la linea di cancellare le cartelle inevase relative al periodo 2000-2015, fissando il tetto a 5mila euro, un’asticella che il Parlamento potrebbe tuttavia far salire a 10mila. Per questo, spiegano fonti di governo all’Adnkronos, non è escluso che la riunione, che pure da palazzo Chigi assicurano sia andata ’’molto bene’’, venga aggiornata a domani: “Non l’abbiamo fissata ma non è escluso che si tenga”, spiega uno dei ministri presenti.
Di certo ci sarà, oltre alla riunione del responsabile dell’Economia con i capigruppo delle forze di maggioranza e il ministro ai Rapporti col Parlamento Federico D’Incà, un incontro tecnico col ministro di via XX Settembre per superare l’impasse. Che riguarderebbe, raccontano altre fonti, non solo le cartelle, quello che una parte della maggioranza vede come un ’condono fiscale’, ma anche l’estensione del blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno per tutti e per le piccole imprese fino a ottobre: ci sarebbero dubbi sui numeri.