Nei giorni scorsi, abbiamo avuto il privilegio di assistere a un concerto sinfonico che si può definire solo come un ‘esperienza musicale straordinaria. L’Orchestra dell’Accademia Santa Cecilia ha dimostrato ancora una volta di essere un’entità magica, capace di trasportare il pubblico in un viaggio emozionale senza precedenti. L’Orchestra Accademia Nazionale di Santa Cecilia è stata inserita dalla rivista britannica BBC Music Magazine fra le migliori 20 orchestre al mondo. Dal 1908 ad oggi ha tenuto 15000 concerti, diretti tra gli altri da Mahler, Debussy Richard Strauss, Stravinskij Hindemith, Toscanini, Furtwängler, De Sabata, Leonard Bernstein.
La serata del 25 ottobre u.s., è stata diretta da Manfred Honeck, direttore musicale di Pittsburgh Symphony nato il 17 settembre 1958 a Nenzig, Austria ha frequentato L’Accademia di musica di Vienna, è stato assistente di Claudio Abbado. Ha diretto la Cappella di Stato di Dresda, l’Orchestra Regale di Amsterdam ; è regolarmente ospite delle maggiori orchestre come Berliner e Wiener Philharmonie e la New York Philarmonic. Ha diretto Gustav Mahler”Der Knaben Wunderhorn “una selezione di lieder ciclo di canzoni selezionate da una raccolta di poesie popolari tedesche “Il Corno magico del ragazzo”.Il direttore d’orchestra ha una nuova interpretazione di Mahler, compositore che ha usato tanto le sonorità tradizionali, folkloriche austriache accanto a significati più profondi sulla vita e morte. Descrive non solo un mondo spirituale ma anche tellurico con disperazione, grottesco. Nella visione del direttore Honeck , Mahler ha bisogno di tanti colori; la dinamica , il tempo sono un modo di creare identità per un brano musicale il tempo può essere più lento perché si può sentire di più però è anche più difficile perché si deve tenere sotto controllo il ritmo, salvare la tensione e sapere perché e quando. Suonare più lentamente ha un potere espressivo , si può avere più tempo per rivelare le sonorità e l’energia della musica. Manfred Honeck è un grande conoscitore delle Sinfonie di Gustav Mahler. L’orchestra ha avuto un’interpretazione raffinata sensibile con tante varietà di pianissimo in nuance così fine come un gioiello in filigrana, una connessione tra il direttore e l’orchestra, trasmettendo tanta umanità e calore.
Da sottolineare la gestualità molto espressiva, la risposta pronta alle intenzioni dinamiche e agogiche del direttore. Una serata indimenticabile di un concerto eccellente, una sala piena con un pubblico avido di arricchimento spirituale, dell’anima grazie alla musica interpretata magistralmente, la purità del suono degli strumenti , l’omogeneità organica, la raffinatezza del fraseggio. Il baritono Cristoph Pohl con una presenza scenica molto gradevole doppiata da un’interpretazione solistica con aplomb sonoro e l’ispirazione espressiva. Il virtuoso baritono tedesco ha regalato al pubblico un’interpretazione che ha toccato le corde più profonde dell’anima con ogni nota, frase musicale, sembrava la conversazione con gli dei della musica . La sua abilità straordinaria ha fatto che la sua voce si trasformasse in un’estensione della sua stessa anima.
Cristoph Pohl canta nella” Vedova allegra “ di Lehar al Francoforte la prima mondiale di “Oceane”di Glanert nel 2019 all’opera di Berlino, poi in opere come “Guillaume Tell “di Rossini e “Falstaff “di Salieri al Theater an der Wien, “ Parsifal al Oper Vlaanderen, e la prima mondiale di”Morgen und Abend di Georg Friedrich Haas al Covent Garden di Londra. Il cantante sa piegare la sua attitudine alla giusta vocalità alle contingenti esigenze acustiche del luogo e del momento, ha una grande semplicità di espressione. Insieme al direttore d’orchestra austriaco hanno creato una magia grazie alle interpretazioni squisite, delicate. La sinfonia “Eroica” in mi bemolle maggiore la terza sinfonia di Beethoven è un capolavoro del periodo classico e rappresenta un momento di svolta nella storia della musica sinfonica per la sua durata: è la più lunga di di fine allora complessa e ha una grande profondità emotiva. È stata dedicata da Beethoven a Napoleone però successivamente ha ritirato la dedica a causa dei cambiamenti politici. La sinfonia è suddivisa in quattro movimenti e ognuno di essi racconta una storia emotiva e musicale unica. Il direttore Manfred Honeck ci ha dato una grande prova della sua professionalità e grande talento rimarcabile la gestica la purità del suono degli strumenti a corda l’omogeneità organica ,la raffinatezza del fraseggio dei violini delicati sciolti in abbandono estatico filigrana di irreale trasparenza ,corde gravi, suoni morbidi fermi degli ottoni ,tutto amalgamato in un impasto sonoro dal quale escono fuori al comando dal direttore d’orchestra individualità strumentali di alta qualità solistica.
La sincronizzazione impeccabile, l’agilità delle parti, la precisione degli attacchi ,i raffinati colori dal tumulto feroce al chiaro oscuro, la dolcezza sensuale tutto in una sonorità calda ,tonda ,avvolgente. Il segreto non sta soltanto nella costruzione del suono nella disciplina nel valore intrinseco o la qualità degli strumenti musicali ma anche nella baguette del direttore di Manfred rigoroso esuberante, ingegnoso il fluttuare delle sue braccia con le gambe flessibili mi hanno evocato Carlos Kleiber e lo stop quadro delle gestica mi hanno ricordato il genio di Sergio Celibidache. L’intera serata è stata un trionfo della musica classica in cui l’orchestra, il baritono, il direttore hanno unito le forze per creare un’esperienza indimenticabile, le note e le parole cantate hanno fluttuato nell’aria come farfalle luminose avvolgendo il pubblico in un abbraccio sonoro e vocale che ha toccato il cuore di tutti. Non posso fare altro che definire questo concerto come molto molto bello , un’esperienza che rimarrà incisa nella memoria per sempre. Grazie all’Accademia di Santa Cecilia, al direttore d’orchestra Manfred Honeck e al baritono Cristoph Pohl per averci regalato una serata straordinaria.