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GIOVANI PER UN MONDO MIGLIORE – I giovani del Banco Farmaceutico

Chi è povero non deve essere considerato invisibile. L’indifferenza politica, sociale, economica e mediatica nei confronti di queste vittime delle società dello scarto è sistematica e dura a morire. E allora bisogna ascoltare e sostenere i giovani e tutti coloro che si impegnano contro la strategia dell’occultamento dei veri numeri della disuguaglianza sociale che lacera l’Italia.  È necessario che il Paese, nel quale ci si azzuffa più spesso per i privilegi che per la soddisfazione dei bisogni, prenda coscienza che essa rappresenta ormai un’emergenza nazionale.

Le disuguaglianze non si risolvono con la filantropia, con uno stato sociale, malato di corruzione, burocratizzato e dalle tasche bucate, con proclami di fantapolitica, con un apparato legislativo elefantiaco che sforna troppe norme o troppo poche e uno giudiziario incapace di farle rispettare.

Mentre la società continua ad aspettare biodiversità economica, giustizia, inclusione e politici competenti e affidabili molti sono i giovani che operano concretamente per un mondo migliore.

Anche questa nostra società può cambiare, riqualificarsi, diventare più giusta.

Giovani che si prendono cura degli invisibili: i giovani del Banco Farmaceutico

Si tratta di quella parte in cui molto spesso sono impegnati i giovani che, malgrado tutto  continuano a dimostrare sensibilità nell’affermazione dei valori umani. Banco Farmaceutico nasce nel 2000, quando un gruppo di giovani farmacisti riconosce e sente la necessità di rispondere ad un problema, fino ad allora, sottovalutato: chi è povero ha bisogno di un lavoro, di un letto, di cibo, di vestiti, ma anche (e spesso in misura superiore) di medicine.

Con l’aiuto di Cdo Opere Sociali e Federfarma, quei giovani hanno gettato le fondamenta dell’Organizzazione. Sul modello della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare di Banco Alimentare, a dicembre 2000 organizzarono, nella sola città di Milano, la prima GRF – Giornata di Raccolta del Farmaco, durante la quale furono raccolte, in 250 farmacie, 15.000 confezioni di medicinali.

Da allora, i confini d’azione, inizialmente racchiusi entro la sola provincia meneghina, si sviluppano notevolmente: oggi, Banco Farmaceutico è presente in tutta Italia e conta sul sostegno di 5.684 farmacie, 2.011 enti, e 25.600 volontari.

Ogni anno, nelle nostre case, restano inutilizzate confezioni di medicinali ancora validi. I particolari processi necessari per smaltirli (sono rifiuti speciali) provocano danni per tutta la comunità, sia in termini ambientali, sia economici. Si tratta, invece, di una risorsa che può rappresentare un bene prezioso per chi non accede alle cure per ragioni economiche.

Dal 2000, ogni anno, a febbraio, migliaia di volontari di Banco Farmaceutico presidiano le farmacie che aderiscono all’iniziativa, invitando i cittadini a donare uno o più farmaci per le realtà assistenziali e caritative del territorio. Ogni realtà è collegata a una o più farmacie della propria provincia; il farmacista, in base alle indicazioni dalle associazioni benefiche, indirizza il cliente, suggerendo le categorie di farmaci di cui c’è maggiore ed effettivo bisogno.

La Raccolta copre tutte le categorie dei prodotti da banco: farmaci per disturbi gastrointestinali, antimicotici topici, antibiotici, antisettici e disinfettanti, antipiretici, preparati per la tosse, antistaminici per uso orale, decongestionanti nasali, anestetici locali e altre tipologie.

In 24 anni la Giornata di Raccolta del Farmaco ha raccolto oltre 7 milioni 991 mila farmaci, pari a un valore di superiore a 29,7 milioni di euro. L’ultima edizione ha visto il coinvolgimento di 5.684 farmacie e oltre 25.600 volontari; dei 588.013 farmaci raccolti hanno beneficiato almeno 430.000 persone assistite dai 2.011 Enti convenzionati con Banco Farmaceutico.

Rispondere al bisogno farmaceutico delle persone indigenti, attraverso la collaborazione con le realtà assistenziali che già operano contro la povertà sanitaria, testimonia un cammino di educazione alla condivisione e alla gratuità: un cammino che arricchisce chi lo percorre ampliandone lo sguardo grazie alla condivisione di un bisogno e attraverso un gesto che si fa atto d’amore nei confronti di chi è nell’indigenza.

È necessario continuare a sostenere le realtà assistenziali che si prendono cura dei bisognosi: la spesa farmaceutica a carico del SSN è pari a 12,5 miliardi di euro, mentre 9,9 miliardi sono pagati dalle famiglie. Sia da quelle non povere, sia da quelle povere, che pagano interamente il costo dei farmaci da banco e (salvo esenzioni) il ticket. Val la pena ricordare, inoltre, che senza il Terzo settore sanitario la tenuta della sanità italiana sarebbe a rischio. Le associazioni benefiche, infatti, sono almeno 1/5 del totale delle strutture sanitarie italiane (oltre 27.000).

Concludo ricordando che Banco Farmaceutico è, anche,  impegnato in numerose missioni ed emergenze umanitarie (es. in Ucraina, a Gaza e in Libano), per rispondere alle quali nell’arco di 24/48 ore ha istituito il Fondo per le Emergenze Farmaceutiche.

Data:

4 Gennaio 2025

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