Oltre che pittore, Giovanni di Paolo fu un prolifico miniaturista, sono infatti numerose le opere che gli vengono attribuite, fra libri d’ore e antifonari, fra quest’ultimi noto è quello proveniente dall’eremo di San Salvatore a Lecceto nei pressi di Siena.
Alcuni storici dell’arte ritengono che avesse avuto dei contatti con i celeberrimi Fratelli Limbourg (il cui capolavoro Très riches heures du Duc de Berry è un raffinatissimo codice miniato, caposaldo della pittura franco-fiamminga) che furono in visita a Siena nel 1413.
Giovanni di Paolo infatti sviluppa una linea elegante e nervosa tipica dell’ambiente gotico francese.
Negli anni successivi al 1440, lavora alle preziose miniature del Manoscritto Yates Thompson, un codice della Divina Commedia di Dante Alighieri conservato alla British Library di Londra. Il codice fu realizzato per volontà del re di Napoli Alfonso V, appassionato bibliofilo e cultore della memoria dantesca oltre che ad essere un committente dell’artista assieme a Pio II, alle comunità mendicanti e monastiche e altre istituzioni religiose locali. Giovanni di Paolo raffigura il Paradiso.
Giovanni di Paolo- Paradiso Canto IX- Manoscritto Yates Thompson- British Library di Londra
Per il Canto IX del Paradiso, Giovanni di Paolo raffigura l’incontro di Dante con Cunizza, una donna dai costumi spregiudicati in campo amoroso che successivamente divenne una donna pia, accanto a lei Folchetto che fu prima un poeta poi diventò vescovo, entrambi sono in una bolla di luce, la ruota raggiata che illumina Cunizza e Folchetto rappresenta Raab la prostituta che aiutò Giosuè, come mai sono in Paradiso?
Sono nel cielo di Venere, guidati dall’amore intenso, lo stesso amore che poi rivolgeranno a Dio.
Mentre sulla destra vi è il diavolo in comunella coi prelati che stanno nella Chiesa non per amore ma convenienza.
I colori sono freddi, la linea è sicura ed elegante, la città rappresenta Firenze, come si evince dalle architetture e dal simbolo del giglio. Dante e Beatrice rispettivamente in blu (per una volta tanto Dante non è vestito col solito abito rosso) e in rosa salmonato hanno le figure allungate e stilizzate.
Giovanni di Paolo fu molto apprezzato dai contemporanei per la pala ‘Presentazione di Gesù al tempio’ e soprattutto per le Scene della vita di San Giovanni Battista.
In San Giovanni Battista in prigione, visitato da due discepoli… L’artista sembra voglia distinguere un ‘fuori’ malvagio, violento, sofferente da un ‘dentro’ sereno, sorridente, speranzoso. Il primo è raffigurato dai due apostoli giovannei che, davanti alla fine fatta dal loro maestro, non riescono a trattenere le lacrime. Il futuro nefasto del profeta è simbolicamente indicato dall’insolito animale: una fiera maculata. Legata ad una catena, ha perso la libertà, come il Battista; è messaggera di una morte violenta che sta arrivando. Il ‘dentro’ cambia totalmente registro: nonostante la dura situazione, il profeta appare sorridente e indica l’alto dei cieli. Sopra le sue dure vesti da eremita, il pittore gli ha disegnato un mantello, non rosso ma rosaceo, per esprimere la speranza che mai deve mancare a chi si affida a Dio. (Fatti di voce) Lo stesso colore delle casule che i sacerdoti indossano in particolare due volte all’anno: nella terza domenica di Avvento e nella quarta domenica di Quaresima.
Il colore rosaceo è un misto tra il viola e il rosa, sta a significare che da lì a poco ci sarà la vera Gioia: il Battista è infatti colui che per primo riconosce Gesù, addirittura quando è ancora nella pancia della madre. Nel XXXII Canto del Purgatorio, vi è una delle più belle metafore dantesche, il carro della Chiesa viene legato all’albero che subito fiorisce e produce fiori di colore tra il rosa e il violetto.
Giovanni di Paolo- San Giovanni Battista in prigione-visitato da due discepoli-Art Museum-Chicago
“San Giovanni Battista in prigione” è un’opera eccelsa di Giovanni di Paolo, l’architettura, i colori soffusi, la prospettiva quasi perfetta, il tutto rende un senso di pace. Si intravedono campi ben coltivati, l’atmosfera è pacata, certo i discepoli piangono, ma il Battista li benedice; dietro nella porta a fianco si intravede una figura di rosso e di rosa vestita, Colui che è atteso è già qui.
La fiera maculata, ricorda la lonza dantesca… una lonza che di pel maculato era coverta… ovvero la lussuria causa della morte di San Giovanni, essa non è imprigionata da sbarre di ferro come il Battista, è all’aperto apparentemente libera, ma è legata al vizio. Rappresenta Erode legato al suo desiderio, alla lussuria in sé stessa che si lascia comprare da un sinuoso balletto, Erodiade la lussuria con scopo che è legata alla vendetta, Salomè la lussuria inconsapevole che è legata al capriccio e chiede, su suggerimento della madre la testa del Battista.
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Le parti precedenti ai link:
https://www.internationalwebpost.org/contents/GIOVANNI_DI_PAOLO_DI_GRAZIA__-__1%5E_Parte_31347.html
https://www.internationalwebpost.org/contents/GIOVANNI_DI_PAOLO_DI_GRAZIA_-_II%5E_Parte_31405.html
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