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XI JINPING A PYONGYANG

Continua il grande progetto del leader nordcoreano Kim Jong-un per far uscire il suo Paese dall’isolamento internazionale. Ieri, infatti, Kim ha ospitato il presidente cinese Xi Jinping nella capitale Pyongyang, per un meeting di due giorni.

Il nostro popolo è fiero di avere un amico vicino e degno di fiducia come il popolo cinese“, questa visita è “la base per proteggere la pace e la stabilità nella penisola coreana e nella regione” e “aggiungerà una nuova pagina di storia alle relazioni con la Cina”: così ha commentato in un editoriale il Rodong Sinmun, principale giornale nordcoreano.

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Il leader cinese è stato accolto personalmente da Kim Jong-un, che gli ha simbolicamente stretto la mano, e da 10.000 persone festanti al suo arrivo, come da prassi per gli importanti eventi nazionali coreani.

L’ultimo incontro tra i leader di Cina e Nord Corea risaliva a 14 anni fa, quando né Kim né Xi erano al potere. L’occasione ufficiale è stata la ricorrenza dei 70 anni dall’inizio dei rapporti diplomatici tra i due Paesi. Il motivo reale, invece, sembra essere nuovamente quello di lanciare un segnale forte agli Stati Uniti, che proprio quando sembrava stessero per appacificarsi con entrambi hanno raffreddato pesantemente i rapporti.

Xi vuole che tutti siano perfettamente coscienti che lui è in grado di influenzare Kim e che non può essere concluso nessun accordo globale e durevole con la Corea del Nord senza l’aiuto e l’approvazione della Cina” spiega un analista di Eurasia Group, Scott Seaman.

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Sicuramente, la Cina ha in comune con gli Stati Uniti l’interesse nel successo del programma di denuclearizzazione della Corea del Nord, che ha recentemente subito un arresto anche a causa della politica di massima pressione americana. Da Pechino la speranza è che, dimostrandosi fondamentale su questo fronte, si possa ottenere un alleggerimento dei dazi imposti dall’amministrazione Trump.

In tutta questa situazione, chi sembra attualmente in vantaggio nella corsa verso la vittoria strategica è proprio Kim, che, con la sua terroristica politica nucleare, è riuscito a catalizzare l’attenzione internazionale su di sé, ottenendo incontri con i leader dei più influenti Paesi mondiali (e ricevendo ottime promesse), mentre continua, impunito, ad affamare ed uccidere il suo stesso popolo.

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Data:

21 Giugno 2019