Per molti un ciarlatano, per altri una persona in cerca di notorietà. Al di là di queste analisi, la vicenda Viganò ha fatto tremare a lungo l’ambiente vaticano infuocando un’estate già rovente per la Chiesa guidata da Francesco.
Cosa conteneva il suo memoriale e perché la Chiesa lo teme così tanto?
Lo scorso agosto, Monsignor Viganò (ex nunzio Apostolico negli Stati Uniti) ha pubblicato uno scottante dossier dove denunciava gli abusi perpetrati per anni ai danni dei seminaristi da parte del cardinal McCarrick.
Un fiume in piena, tanto potente da travolgere anche il Santo Padre, accusato di essere a conoscenza di tutto e di non adottare reali contromisure. Come già detto, il dossier è ricco di date ed episodi ben specifici, che sicuramente hanno turbato non poco la Santa Sede. La risposta del Pontefice si è fatta attendere, non riuscendo a chiarire le sue reali intenzioni sulla vicenda.
Analizzando le varie dichiarazioni di Francesco, possiamo notare come lo stesso non sia riuscito a respingere le accuse mosse dal monsignore, anche perché le stesse accuse sono state mosse dal New York Times.
Ovviamente, il mondo dei porporati non ha accettato di buon grado la decisione di Viganò, cerando in tutti modi di screditarlo. Eppure le date citate dall’ex Nunzio sono precise e dettagliate. La prima risale a giugno 2013, quando Francesco viene a conoscenza (secondo Viganò) di tutta la questione abusi, sottolineando la drammaticità di tale evento.
Altra data fondamentale per comprendere la vicenda è il 2 settembre 2015, quando il Pontefice vola negli Stati Uniti. Date chiare per il monsignore, ma nello stesso tempo difficili da circoscrivere, che sarebbero state confermate da una terza persona: Kim Davis.
Lei stessa sembra ad essere a conoscenza del contenuto del colloquio tra Francesco e Viganò. Il Papa ha negato tale incontro, per poi essere smentito, a quanto pare, da un ex addetto stampa del Vaticano.
La domanda sorge spontanea: che fine ha fatto Viganò?
Rifugiatosi in un luogo segreto, il prelato continua a mandare lettere e comunicati cercando di fare luce sulla sua posizione. In un’intervista al Washington Post dichiara: “Francesco ha mentito palesemente al mondo intero, sono molto amareggiato”.
Ad oggi non ci sono certezze ma solo indiscrezioni. Tuttavia, l’ex Nunzio si dichiara sereno e aggiunge: “La verità verrà fuori, non è ancora arrivato il momento di rilasciare qualcosa, spero solo che le gerarchie vaticane riescano a rendere tutta la documentazione pubblica”.
L’ennesima triste vicenda per una Chiesa che non riesce a svoltare sulla trasparenza. In questo momento come mai prima Francesco si ritrova sotto attacco, come conseguenza della scarsa chiarezza sulla politica sinora attuata.