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UN’EROINA ORIENTALE

Ennesimo scandalo nel mondo dello spettacolo. Dopo il tanto tanto chiacchierato caso Weinstein – che vide quest’ultimo accusato di aver abusato di decine di donne sfruttando la sua imponente posizione nel mondo del cinema – una storia simile, ma con sfumature molto diverse, proviene dalla Cina.

La donna nel mondo orientale non ricopre un ruolo di particolare rilievo, soprattutto nel mondo dello spettacolo, dove il potente di turno esercita pressioni politiche tanto da indurre al silenzio. Negli Stati Uniti, le donne vittime di soprusi hanno dato vita al movimento “Me Too”, affiancate da molti personaggi del mondo dello spettacolo, riuscendo coì a far valere i loro diritti. In Cina la situazione è totalmente differente, lasciando le donne in balia di loro stesse, isolandole in tutto e per tutto.

La storia di Zhou è l’esempio emblematico della donna orientale costretta a chiudersi in se stessa per non subire ripercussioni. All’età di 22 anni aveva ottenuto uni stage negli studi di Arte e vita. Lavorava per la Cctv, la televisione di stato seguita da tutto il popolo, sotto la figura carismatica di Zhu Jun. Lei stessa lo ricordava con queste parole: “Sembrava un padre e un marito affettuoso”.

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Si sa, l’apparenza inganna. Infatti, il microfono d’oro, amatissimo dal pubblico, avrebbe tentato di violentare la giovane stagista con la promessa di un futuro roseo. Per molti potrebbe risuonare come la solita storia finita nel dimenticatoio, ma non in questo caso.

La sera stessa la giovane trovò il coraggio di denunciare il tutto alla polizia, ma gli stessi agenti intimidirono la famiglia, spiegando loro che il futuro della loro figlia sarebbe stata messa in pericolo dalla denuncia sporta nei confronti di un personaggio pubblico del calibro di Zhu Jun. Anche la sua professoressa ha sconsigliato alla giovane di denunciare, facendole capire quanto fosse importante non compromettere la sua futura carriera.

Zhou ha tenuto tutto dentro dal 2014 al 2018, fin quando non ha letto online la storia di un’amica che raccontava di aver subito violenze da giovane. Questa storia ha riacceso in lei una speranza che sembrava ormai perduta da anni, spingendola a diventare il simbolo del Me Too cinese.

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Il suo coraggio si è tramutato in un caso senza precedenti per il popolo cinese. Tanto è vero, che per la prima volta ci sarà un processo per molestie sessuali. Può sembrare poco, ma Zhou non si arrende, dichiarando: “Non possiamo aspettarci progressi radicali ma solo aumentare la consapevolezza delle persone e sperare che la legge segua”.

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Data:

2 Agosto 2019