Il Consiglio dei ministri di oggi, su proposta del ministro della Giustizia Andrea Orlando, ha approvato in via definitiva un decreto legislativo che completa la riforma organica della magistratura onoraria, prevedendo ulteriori disposizioni sui giudici di pace, nonché una disciplina transitoria relativa ai magistrati onorari già in servizio e ai procedimenti già assegnati. Lo rende noto palazzo Chigi.
Con il decreto, nello specifico, si introducono: “1. uno statuto unico della magistratura onoraria, applicabile ai giudici di pace, ai giudici onorari di tribunale e ai vice procuratori onorari, inserendo i primi due nell’ufficio del giudice di pace, a sua volta sottoposto ad un radicale ripensamento; 2. la previsione dell’intrinseca temporaneità dell’incarico; 3. la riorganizzazione dell’ufficio del giudice di pace; 4. la rideterminazione del ruolo e delle funzioni dei giudici onorari e dei vice procuratori onorari”, si legge sempre nella nota del governo.
E ancora, “5. il riconoscimento della precipua natura formativa delle attività svolte presso le rispettive strutture organizzative; 6. l’individuazione dei compiti e delle attività delegabili dal magistrato professionale al magistrato onorario; 7. la regolamentazione dei compensi, in modo da delineare un quadro omogeneo; 8. l’articolazione di un regime previdenziale, assistenziale e assicurativo adeguato in ragione dell’onorarietà dell’incarico”, prosegue palazzo Chigi.
Palazzo Chigi spiega ancora che con il provvedimento “si delinea dunque una disciplina omogenea relativamente alle modalità di conferimento dell’incarico; alla sua durata temporanea, limitata, a regime, a non più di due quadrienni e da svolgersi in modo da assicurare la piena compatibilità con lo svolgimento di altre attività; al tirocinio formativo; alla necessità di conferma dopo il primo quadriennio; alla modulazione delle funzioni con l’attribuzione ai magistrati onorari sia di compiti di supporto all’attività dei magistrati professionali, sia di funzioni propriamente giudiziarie; alla formazione e ai criteri di liquidazione dei compensi”.
In particolare, spiega ancora il governo, “si prevede che i giudici onorari di pace esercitino, presso l’ufficio del giudice di pace, la giurisdizione in materia civile e penale e la funzione conciliativa in materia civile, nel rispetto delle disposizioni dei codici di procedura civile e penale e delle leggi speciali”.
Inoltre, “i giudici onorari di pace sono assegnati alla struttura organizzativa denominata “ufficio per il processo”, costituita presso il tribunale del circondario nel cui territorio ha sede l’ufficio del giudice di pace cui sono assegnati. A questi si può delegare, nel settore civile, oltre che il compimento di atti istruttori civili di non particolare complessità, anche la pronuncia dei provvedimenti che definiscono i seguenti procedimenti: a) procedimenti di volontaria giurisdizione, in materie diverse dalla famiglia, inclusi gli affari di competenza del giudice tutelare; b) procedimenti in materia di previdenza e assistenza obbligatoria; c) procedimenti di impugnazione o di opposizione avverso provvedimenti amministrativi”.
Ancora, ai giudici di pace si possono delegare “d) cause relative a beni mobili di valore non superiore ad euro 50.000, nonché relative al pagamento a qualsiasi titolo di somme di denaro non eccedenti il medesimo valore; e) cause di risarcimento del danno prodotto dalla circolazione dei veicoli e dei natanti, purché il valore della controversia non superi euro 100.000; f) procedimenti di espropriazione presso terzi, purché il valore del credito pignorato non superi euro 50.000”.
Palazzo Chigi spiega ancora che con il provvedimento “si prevede poi un significativo ampliamento della competenza del giudice di pace attraendovi un insieme di cause e di procedimenti civili attualmente di competenza del tribunale, ritenuti di minore complessità. Tale spostamento di competenza opererà, per espressa previsione normativa, a decorrere dal 2021, cioè da quando i nuovi giudici onorari immessi secondo le disposizioni del presente decreto avranno terminato la fase formativa, comprendente il tirocinio e il primo biennio all’interno dell’ufficio per il processo”.
“Sul modello dell’ufficio per il processo in ogni procura della Repubblica presso i tribunali ordinari, è istituito l’ufficio di collaborazione del procuratore della Repubblica, che si avvale, secondo le determinazioni organizzative del Procuratore della Repubblica, dei vice procuratori onorari, del personale di segreteria, di coloro che svolgono lo stage o la formazione professionale presso gli uffici giudiziari”, dice ancora palazzo Chigi.
“Il coordinamento e la vigilanza delle attività dei vice procuratori onorari è affidato al procuratore della Repubblica”, chiarisce ancora palazzo Chigi spiega che “il decreto contiene poi uno specifico regime transitorio per i magistrati onorari in servizio alla data della riforma e per i procedimenti civili e penali assegnati e assegnabili ai giudici onorari di pace in servizio alla data di entrata in vigore del decreto”.
“I magistrati onorari che ne facciano domanda potranno quindi essere confermati nell’incarico per un periodo massimo di quattro quadrienni, da computare a far data dal giugno 2016, purché confermati ad ogni scadenza quadriennale dal Consiglio superiore della magistratura. L’incarico cesserà comunque al compimento del sessantottesimo anno di età”, conclude palazzo Chigi.
Statali, via libera al decreto sul licenziamento disciplinare
Il Consiglio dei ministri di oggi, su proposta della ministra per la Pa Marianna Madia, ha approvato in esame definitivo un decreto legislativo che, in attuazione della legge di riforma della pubblica amministrazione, prevede disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo sul ’licenziamento disciplinare’. Lo rende noto palazzo Chigi.
In particolare, le innovazioni apportate riguardano l’accoglimento dei pareri parlamentari in merito all’introduzione di un obbligo di carattere generale per le pubbliche amministrazioni concernente la comunicazione all’Ispettorato per la funzione pubblica dell’avvio e della conclusione dei procedimenti disciplinari e del relativo esito, spiega sempre il governo.
Al fine di consentire un efficace e tempestivo monitoraggio, gli atti di avvio e conclusione del procedimento disciplinare, nonché l’eventuale provvedimento di sospensione cautelare del dipendente, saranno comunicati dall’ufficio competente di ogni amministrazione, per via telematica, all’Ispettorato per la funzione pubblica, entro venti giorni dalla loro adozione.
Il nuovo testo, conclude palazzo Chigi, prevede sul testo originario e sulle modifiche apportate in sede di correttivo, l’acquisizione dell’intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni e ha ottenuto, dopo l’esame preliminare del Consiglio dei ministri, l’intesa della medesima Conferenza nonché di quella Unificata.
L’Italia brucia, mai così da 10 anni. Emergenza a Messina
Dal 15 giugno a oggi sono state 391 le richieste di concorso aereo della flotta di Stato giunte dalle Regioni al Centro operativo aereo unificato (Coau) del Dipartimento della Protezione civile, picco mai raggiunto nello stesso periodo negli ultimi dieci anni. Nel 2007, infatti, erano state 285 le domande, seguito dal 2012 con 233 richieste giunte dal 15 giugno al 10 luglio.
La priorità degli interventi dei mezzi aerei della flotta di Stato sugli incendi in giornate come quella di oggi, nelle quali si registrano oltre 40 richieste di supporto da parte delle Regioni, dipende, ovviamente, dalla vicinanza al fuoco di infrastrutture e abitazioni.
In particolare, oggi, sugli incendi che stanno colpendo Messina, sono intervenuti contemporaneamente fino a un massimo di quattro Canadair del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e un elicottero della Marina Militare. A Monterotondo, in provincia di Roma, altra situazione complicata per la vicinanza di infrastrutture e abitazioni, hanno lavorato insieme un Canadair e un elicottero della Difesa, mentre a Magliano Romano e Sacrofano stanno intervenendo ancora un Canadair e due elicotteri della Regione Lazio.
EVACUATA UNIVERSITA’ – Sono oltre una decina i roghi che si sono verificati nella giornata sulle colline della città dello stretto. Evacuata la cittadella universitaria e numerose abitazioni. Nella zona in questione stanno operando ancora diverse squadre di Vigili del Fuoco e due Canadair.
ZONE SENZ’ACQUA – I roghi hanno distrutto diversi pali dell’elettricità togliendo la corrente alle pompe che servono i serbatoi dell’acqua e questo ha comportato uno stop all’erogazione in molti centri collinari in molti centri collinari non arriva l’acqua.
AUTOSTRADA CHIUSA – Le fiamme, inoltre, hanno imposto la chiusura dell’autostrada Messina-Catania in entrambe le direzioni di marcia. Sulla A18, il fumo ha portato a una serie di tamponamenti che hanno causato due feriti, tra cui una donna incinta.
FIAMME A ENNA – E non è ancora sotto controllo il vasto incendio che dal pomeriggio sta devastando la vallata fra Calascibetta e Enna. Le fiamme sono arrivate al cimitero di Enna ma, fanno sapere dalla centrale operativa dei Vigili del fuoco, non ancora il centro abitato. Molte abitazioni e aziende invece sono state evacuate tra contrada Ferrarelle e Enna.
CANADAIR IN AZIONE – Chiusa in entrambe le direzioni anche l’autostrada A19 Palermo-Messina, tra Caltanissetta e Enna. Tutte le gallerie sono invase dal fumo. Squadre dei vigili del fuoco, forestale e protezione civile sono a lavoro ininterrottamente dal pomeriggio. Sul posto è arrivato anche un Canadair che al momento ha effettuato quattro lanci.