Gli Stati Uniti d’America confermano il loro impegno nella NATO , ma chiedono agli alleati europei e al Canada di aumentare significativamente le spese per la difesa. Questo è il messaggio chiave portato a Bruxelles dal segretario di Stato Marco Rubio , in occasione della Ministeriale Esteri della NATO, in preparazione del vertice dell’Aja previsto per fine giugno. Rubio ha cercato di rassicurare gli alleati, spiegando che il presidente Donald Trump non intende abbandonare l’Alleanza, ma è contrario a una NATO che non dispone dei mezzi necessari per adempiere ai propri doveri.
Un’Alleanza che Deve Rafforzarsi
Rubio ha sottolineato che Trump “è contro una NATO che non ha le capacità necessarie per adempiere agli obblighi che il Trattato impone a ogni singolo Stato membro”. Ha inoltre criticato le “isterie” diffuse dai media riguardo a un possibile abbandono della NATO da parte degli Stati Uniti, definendole “ingiustificate”.
Secondo Rubio, l’Alleanza deve diventare “più forte” e ha tutte le potenzialità per farlo, essendo composta da “economie avanzate, Paesi ricchi che hanno la capacità di fare di più” per la difesa. Tuttavia, aumentare le spese militari comporta inevitabilmente tagli ad altri settori, come la spesa sociale, una scelta impopolare che ogni governo affronta con difficoltà.
Il Peso della Difesa e le Priorità degli Stati Uniti
Rubio ha riconosciuto che anche gli Stati Uniti devono affrontare esigenze interne, ma ha spiegato che il Paese ha dato priorità alla difesa “a causa del ruolo che svolgiamo nel mondo”. Ha invitato gli alleati europei a fare lo stesso, pur comprendendo le difficoltà legate a decenni di investimenti in reti di sicurezza sociale.
La guerra in Ucraina, definita da Rubio “una guerra terrestre su vasta scala nel cuore dell’Europa”, ha dimostrato che la potenza militare è ancora necessaria come deterrente. Per questo motivo, Rubio ha chiesto che ogni membro della NATO si impegni a raggiungere un obiettivo di spesa per la difesa pari al 5% del PIL , inclusi gli Stati Uniti, che dovranno aumentare ulteriormente il proprio contributo.
Le Richieste degli Stati Uniti e le Reazioni Europee
Le richieste di Washington non sono nuove. Lo stesso segretario generale della NATO, Mark Rutte , ha ricordato che gli Stati Uniti hanno sempre chiesto agli alleati di aumentare le spese per la difesa, anche sotto amministrazioni precedenti. Tuttavia, il tono di Trump e dei suoi collaboratori è particolarmente diretto.
Il segretario alla Difesa, Pete Hegseth , ha accusato gli europei di “free-loading”, ovvero di approfittare della protezione americana senza contribuire adeguatamente. Questo termine, che ha sollevato indignazione a Bruxelles, era già stato usato dall’ex presidente Barack Obama , che nel 2016 aveva definito gli alleati europei “free riders”.
Rutte ha anticipato che l’obiettivo di spesa che sarà ufficializzato al vertice dell’Aja sarà “sopra il 3% del PIL”, con alcuni Paesi, come l’Estonia, che spingono per un target del 3,5% . Tuttavia, non tutti gli alleati sono pronti ad accettare un aumento così significativo. I Paesi del Sud Europa, come Italia e Spagna, affrontano opinioni pubbliche che percepiscono la Russia in modo diverso rispetto ai Paesi dell’Est, come Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania.
Le Sfide nell’Artico e il Ruolo della NATO
Un altro tema cruciale è il rafforzamento della presenza della NATO nell’ Oceano Glaciale Artico , dove la Russia sta consolidando la propria posizione e la Cina sta sfruttando i corridoi marittimi. Rutte ha sottolineato che la NATO manca di “rompighiaccio”, strumenti indispensabili per operare militarmente nella regione. Tuttavia, questi mezzi sono estremamente costosi, il che riporta al nodo centrale: gli alleati devono accettare di spendere di più per la difesa, dopo decenni di tagli ai bilanci.
Un’Alleanza in Evoluzione
Le richieste degli Stati Uniti rappresentano una sfida significativa per la NATO, che deve adattarsi a un contesto geopolitico sempre più complesso. L’aumento delle spese per la difesa è visto come una necessità per garantire la sicurezza collettiva, ma comporta sacrifici che non tutti i Paesi sono pronti ad affrontare.
Il vertice dell’Aja sarà un momento cruciale per definire il futuro dell’Alleanza e per capire se gli alleati europei saranno disposti a condividere in modo più equo il peso della difesa. In un mondo sempre più instabile, la NATO deve dimostrare di essere non solo un’alleanza militare, ma anche un simbolo di unità e cooperazione tra le democrazie occidentali.