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GLI UOMINI NEL 2019 VANNO MESSI IN RIGA!

Per quattro giorni (dal dodici al quindici giugno) la città di Firenze è stata la capitale della moda maschile con la 94esima edizione del Pitti Uomo, kermesse che come ogni anno anticipa la fashion week milanese dedicata al menswear anticipando le tendenze per la moda uomo della prossima primavera-estate 2019. La Fortezza da Basso ha aperto le sue porte a circa milleduecento marchi, per metà stranieri, tantissimi visitatori e soprattutto molti buyer stranieri.

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Il trend che salta subito all’occhio sono le righe che hanno accolto i visitatori sin dal cortile con un bar bianco e blu con annessa piscina, e non è un caso che il tema che guida i passi del Pitti si chiama “P.O.P. Pitti Optical Power” curato dal life styler Sergio Colantuoni che definisce la kermesse una perenne festa virtuale a cielo aperto per immaginare e creare nuovi orizzonti creativi. In questa 94esima edizione è bandito il rigore, l’uomo per l’estate 2019 sarà pop con un guardaroba colorato, sporty e sopra le righe. Parola dei fratelli Marmora, giovani designer potentini, che lanciano agli uomini un messaggio forte e chiaro: “le righe stanno bene a chiunque e sono molto eleganti e modaiole”.

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Seguendo l’onda delle politiche di genere che sta travolgendo il mondo della moda anche al Pitti sono state presentate collezioni gender-less, come il brand Arkistar che ha presentato le prime sneakers senza connotazioni di genere del designer Alberto Del Biondi che ha definito così le sue creazioni: “non sono delle semplici scarpe da ginnastica, la forma della scarpa è libera e fluida come i clienti di oggi che vogliono esprimere se stessi oltre ogni classificazione di genere”.

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Special guest di questa edizione è stato il ritorno della maison Cavalli a Firenze, la città che ha visto nascere la maison diventata poi negli anni famosa in tutto il mondo che oggi sta conoscendo un periodo di crisi, ed è naturale che il suo rilancio parta proprio da Firenze. Il nuovo corso vede al timone del brand il designer Paul Surridge il quale sceglie come location la splendida Certosa di Firenze (per la prima volta aperta ad un evento fashion) situata sulle colline della città dove spiazza gli spettatori della sfilata con una collezione fortemente contemporanea che ha come unico obiettivo raggiungere i millennials, perché come ha sottolineato lo stesso designer, i buyer hanno al massimo ventisette anni e acquistano per clienti ancor più giovani. La maison Cavalli è per antonomasia il brand dei tessuti stampati, uno su tutti l’animalier, e anche in questa collezione c’è molto animalier supportato da un’altissima artigianalità e da stampe dal forte impatto visivo. Come sempre l’uomo Cavalli non passa inosservato, ama esibire il lusso e l’originalità anche attraverso il proprio outfit.

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C’è sempre una prima volta e in questa 94esima edizione del Pitti ha sfilato per la prima volta un brand del fast fashion, Cos (linea minimal di H&M) che ha lanciato “Soma” la sua capsule collection di capi maschili, ma che a molti addetti ai lavori ha fatto storcere il naso, visto che il Pitti è stato da sempre considerato una passerella per palati fini, per veri intenditori della moda, forse un po’ snob, che amano l’artigianalità e l’unicità dei capi. Nell’atmosfera rarefatta dei chiostri dell’Istituto degli Innocenti Cos ha presentato la sua collezione attraverso la danza, infatti tutti i capi sono stati indossati, o per meglio dire, interpretati dai ballerini della compagnia di danzatori di Wayne McGregor, una collezione minimal, volutamente atemporale e funzionale, anticonformista, dalle linee e dai toni essenziali, cool, ma a tratti forse troppo “concettuale”. Molti dei capi hanno una costruzione increspata perché nel movimento o al tatto emettessero dei suoni, una collezione che non certo raggiungerà lo street style, l’uomo Cos cerca un outfit tranquillo, ma al tempo stesso anticonvenzionale, un mood che nel corso degli anni ha raggiunto una fetta sempre più grande di clienti con duecentoquaranta store sparsi in tutto il mondo con l’intenzione di altre dieci prossime aperture.

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Il giardino di Boboli è stata la location della sfilata del giovane designer londinese Craig Green che ha vinto le ultime due edizione del Fashion Awards per il menswear, il designer ha trasformato i bucolici giardini in una vera scena del crimine: “volevo prendere un posto bellissimo e contaminarlo con il nostro tocco dark” ha commentato il designer nel post sfilata. I modelli prendono le sembianze delle sagome delineate con il gesso dalla polizia sui cadaveri nei casi di omicidio sfilando con capi fluidi dai tessuti naturali senza toni squillanti. Il finale è affidato ad un capo non propriamente nell’immaginario maschile come il caftano, ma che i veri fashionisti sfoggeranno nelle località più esclusive.

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Ma si sa Pitti non è solo moda e tendenze, ma anche grandi eventi e party esclusivi come è stato il cocktail party che la maison Gucci ha tenuto al Gucci Garden Galleria in Piazza della Signoria per l’inaugurazione di due nuove sale intitolate “Period Room” perché ospiteranno collaborazioni con gli autori e creatori più diversi.

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Nella prima sala posta al primo piano del palazzo è esposto l’abito disegnato nel 2017 dal designer Alessandro Michele per la poliedrica cantante islandese Bjork che ha indossato per il suo videoclip “The Gate”. Un abito magico costruito con cinque metri di pvc alternato a venti metri di organza di seta che insieme danno vita a candidi plissè che riflettono bagliori di luce lunare, ci sono volute cinquecentocinquanta ore di lavoro e altre trecento ore di ricami certosini, ma il risultato finale è una vera opera d’arte. La sala d’esposizione appare al visitatore spoglia, asettica, un effetto voluto per catalizzare tutta l’attenzione sull’abito posto al centro della sala dando vita all’intero spazio espositivo.

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Nella seconda sala protetti da vetrine di cristallo sono esposti gli accessori più originali della cantante indossati per i suoi video come le bellissime maschere create dal maestro ricamatore James Merry che spessissimo collabora con Alessandro Michele anche per le collezioni della maison Gucci. Nel reparto store si potrà acquistare la capsule collection disegnata dalla londinese Isabella Cotier che aggirandosi per Firenze ha immortalato i personaggi di strada più eccentrici su felpe, t-shirt e bag battezzandoli con nomi di vie e piazze storiche della città come, solo per citarne due, Piazza Santa Croce e Via Maggio.

Al termine di questi quattro intensi giorni fiorentini dedicati al menswear possiamo essere certe che per essere fashion nell’estate 2019 l’uomo dovrà avere nel suo guardaroba soprattutto completi a righe, ma anche il total white farà parlare di sé. Il mood in continua ascesa, non solo nella moda maschile, sarà lo sportwear, sempre più brand del lusso cercano la contaminazione con l’universo del quotidiano anche perché i millennials, che dettano lo street style, richiedono sempre più una moda sporty, ma chic. Il jeans, sa va sans dire, anche al Pitti 94 l’ha fatta da padrone, in tutte le sue declinazioni.

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16 Giugno 2018