È una situazione davvero surreale quella costringe gli operatori giudiziari del Tribunale di Bari a lavorare in un’apposita tendopoli, allestita nel parcheggio esterno del palazzo di giustizia di via Nazariantz.
La storica struttura del tribunale penale, in queste ultime settimane, era stata dichiarata inagibile per un rischio crollo. Ma la giustizia non si è voluta fermare, o meglio, non si è potuta fermare data la mole di lavoro, cause e processi. E quindi, al termine della settimana appena trascorsa, la protezione civile barese ha allestito delle tensostrutture che nei prossimi giorni ospiteranno giudici e magistrati per metterli nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi. Una tensostruttura da 200 mq e due da 75 sono state arredate con pochi tavoli e sedie, con pile di fogli per annotazioni, piccoli condizionatori per combattere il caldo e all’esterno dei bagni chimici. In ognuna di queste tende campeggia la classica scritta che possiamo trovare in tutti i tribunali italiani: “La legge è uguale per tutti”. All’esterno, inoltre, come previsto dalla legge, ad accogliere personale e imputati ci saranno dei carabinieri per i controlli di routine con i metal detector. Per ora in questa piccola tendopoli si svolgeranno solo udienze per rinvio a giudizio, mentre quelle per i detenuti si sposteranno in altre strutture della provincia di Bari, non distanti dal capoluogo, come quella di Modugno.
Intanto, nella giornata di ieri, dalle ore 13.30 alle 14.30, si è svolta una marcia silenziosa di avvocati e magistrati, partendo dalla sede principale del tribunale di via Nazariantz fino al palazzo di giustizia di Piazza De Nicola. La manifestazione si è tenuta per la richiesta di trovare una soluzione all’inagibilità della sede principale, sottolineando che anche la struttura di Piazza De Nicola è molto carente sul piano della sicurezza.
Questi disagi, nonostante le buone soluzioni temporanee trovate, rallentano di molto il corso della giustizia, soprattutto i processi penali nei confronti di criminali di ogni sorta. Si viene a creare quindi una certa urgenza di trovare in tempi brevi una sede agibile e di gettare le basi per la realizzazione di un nuovo polo edilizio per le attività giudiziarie.
Il Ministero ha già rassicurato tutti sulla risoluzione di questa spiacevole vicenda, affermando di essere già alla ricerca di strutture sul territorio adatte ad ospitare una nuova sede giudiziaria. Nel frattempo le udienze più urgenti si svolgeranno nella sede di Bitonto.
Segnalazioni, denunce e tante promesse non mantenute. Da almeno 15 anni il governo è stato sollecitato sulla situazione di degrado e di umiliazione in cui è costretta ad operare la giustizia barese. Prima strutture carenti, ora tendoni: la vicenda assume, a detta di molti, dei contorni veramente assurdi e grotteschi. Nelle ultime ore si parla dell’insediamento di un nuovo governo; si spera che ciò possa accadere in fretta, anche per risolvere situazioni di degrado come questa, che rischiano ancora una volta di danneggiare l’immagine del nostro paese agli occhi dell’Europa e del mondo intero.