Altro che ripresa, all’ombra del Partenone il futuro del popolo Greco, sarà ancora, inesorabilmente, all’insegna del segno meno.A dirlo è il rapporto dell’Ocse commissionato dallo stesso governo ellenico.Nonostante vengano riconosciuti ad Atene “progressi sostanziali”, le riforme fatte finora non sono riuscite a ridare slancio all’economia greca. Così, se per quest’anno, l’organizzazione di Parigi prevede una contrazione del 3,5%, più leggera del -4% previsto dal bilancio, la vera doccia fredda arriva con il 2014: nessuna crescita dello 0,6% come ha indicato il governo di Greco, nella manovra, bensì un calo del prodotto interno lordo dello 0,4%.Sarebbe il settimo anno consecutivo di recessione, un colpo sotto la cintola per un Paese in cui una persona su quattro è ancora alla ricerca di un lavoro e dove l’austerity imposta dai creditori internazionali strozza i consumi.
L’Ocse, però, sembra offrire una via d’uscita alla Grecia: stando ad un secondo studio, l’economia di Atene potrebbe recuperare oltre 5 miliardi di euro con riforme attraverso una varietà di settori. Alimentari, commercio al dettaglio, costruzioni e soprattutto il turismo (che impiega il 27% degli occupati), tante le misure proposte. Tra cui l’apertura dei negozi la domenica, l’abbattimento delle tasse sul cemento e la liberalizzazione dei farmaci da banco.