Per riacquistare in fiducia, un valore che, in un Paese come il nostro, cerca ovunque le energie per lasciare, in modo definitivo, la pesantissima crisi che oramai persiste da anni, in nome della globalizzazione, ha sperperato anni di prosperità e ricchezza economica in un dilagante e sfrenato consumismo, accentuando e appesantendo il divario esistente!
In un’Italia spezzata a metà, tra nord e sud, i nostri giovani sono stanchi, delusi, amareggiati: di fronte ad un futuro incerto nel proprio paese preferiscono abbandonarlo per andare all’estero per realizzare i propri “sogni”. Come fecero i nostri antenati, inseguendo le aspirazioni, gli obiettivi: i propri sogni! Modelli di uomini e donne che furono capaci di “vedere “quel che non c’era ma dedicando tutte le energie per realizzarli.
Perché, sognare significa continuare a vivere, a credere che quello che si desideri potrà realizzarsi. In un’Italia in cui faticosamente si cerca di guardare alla ricostruzione, noi “vittime della crisi”, il sogno di speranza, lo ritroviamo nella risorsa di cui il nostro Paese è più ricco: quella intellettuale! Negli occhi di chi resta per migliorare, fra tanti impedimenti, il paese che ama.
In un’ingiustificata visibilità, gente incapace e poco propensa al bene comune, ha diffuso modelli di vita dannosi, che sono le macerie di molti territori in ginocchio e di cui è imperativo liberarci: rimuovere modi di pensare diffusi che minano il sistema di valori.
Non ci sarà un’efficace rinascita sociale, un’effettiva ripresa economica, se non si sanno inseguire con tenacia e creatività questi sogni, facendo squadra anche per essi, necessari all’eliminazione di modelli negativi per il raggiungimento della meta tanto bramata senza arrendersi mai. Tutto è possibile perché i sogni non ci lasceranno mai e ci faranno sempre ricordare che è sempre ora di ripartire, di rialzarsi, di ricostruire. Perché tutto possibile se si vuole: basta avere un sogno nel cuore, non nel cassetto!