Traduci

“Guarisco con Amore: la Metamedicina”

La parola «meta» deriva dal greco «andare al di là» e dall’antica lingua pali (diffusa in India all’epoca di Gesù) «amore – compassione». Già queste poche righe sono utili per inquadrare il concetto cardine di tale disciplina che può dettagliarsi nell’espressione: “guarisco se con compassione mi amo”. Ovvio che ciò non sia sufficiente a tirarci fuori dallo stato di malattia che, nella lingua inglese si esprime con la parola deseas ad indicare uno stato di dis-agio o dis-armonia.

cms_3699/foto_2_.jpg

L’organismo umano è programmato per essere in equilibrio e all’omeostasi tende sempre a tornare, anche quando uno stato di prolungato stress causato da un trauma latente o da un conflitto, lo allontana dalla situazione di armonia. A differenza della medicina istituzionale che si occupa di risolvere i sintomi, correggere i malfunzionamenti e riparare le lesioni organiche, la metamedicina rivolge la sua attenzione all’origine del problema, lavorando alchemicamente nella parte inconscia, ove ristagnano emozioni malprocessate o inespresse. In virtù di quel concetto enunciato pocanzi, secondo il quale l’organismo tende a tornare sempre all’omeostasi, tali emozioni, o paure celate, vengono sempre a galla perché l’intelligenza che muove ogni ingranaggio del corpo, collegando psiche e soma, cercherà, servendosi di una forza centrifuga, di comunicare attraverso il dolore, il mutamento dell’iride, le eruzioni cutanee, ciò che sta impedendo il ritorno all’armonia originaria.

cms_3699/foto_3.jpg

Se la medicina istituzionale è deduttiva, basandosi su un approccio logico ed esterno al malato (è l’operatore esterno che elabora la diagnosi), la metamedicina è induttiva, ponendo al centro della terapia l’autoanalisi per arrivare a comprendere l’origine della malattia. L’operatore diviene dunque un terapeuta, la cui funzione è quella di accompagnare il soggetto nella discesa verso il centro di sé stesso. Chi, come me, percorre la Via della Conoscenza, scorgerà in tale asserto un concetto iniziatico. Ebbene la guarigione comporta necessariamente un cammino di comprensione ed evoluzione poiché solo chi raggiunge la consapevolezza, conseguirà la capacità di rinnovarsi e tornare all’equilibrio.

cms_3699/foto_4_.jpeg

Ogni percorso evolutivo contempla quale primo passo la conoscenza di sé, da cui deriva la capacità di autoguarirsi. Qualsiasi sia la via spirituale che si sceglie, la metamedicina sarà sempre il primo passo da compiere. Il terapeuta diverrà lo specchio del paziente. Attraverso una serie di domande mirate, lo porterà a far luce sull’origine della sofferenza, accompagnandolo verso la liberazione emozionale, presupposto del percorso di guarigione. La bio-intelligenza si esprime sempre con precisione e consapevolezza, individuando, a seconda del trauma che ha ferito la nostra Anima, un organo bersaglio nel quale si manifesterà la malattia. Allo stesso modo ogni trauma attira una specifica malattia. Sempre per il famoso concetto dell’equilibrio originario, il nostro sistema immunitario sin dalla nascita viene costruito quotidianamente per essere in grado di fronteggiare qualsiasi attacco. Nei casi di patologie genetiche il deficit ereditato deve indicarci una debolezza nella catena familiare che possiamo risolvere grazie all’accettazione e al lavoro congiunto tra i componenti.

cms_3699/foto_5_.jpg

Quando insorge un trauma che mina le nostre fondamenta (pensate in un bambino quanto possa incidere un rifiuto, un abbandono o un’offesa), tendiamo a reprimerlo per un meccanismo di difesa volto a sbarazzarsi immediatamente del problema che può originare sofferenza. A livello inconscio tale trauma lavorerà silenziosamente, imprimendo una ferita che sanguinerà ogni qualvolta sarà richiamata da un altro trauma affine all’originario.A lungo andare la ferita dell’Anima si imprimerà nel campo morfogenetico, fino a determinare sul corpo fisico dapprima disfunzioni poi lesioni organiche.Il conflitto spirituale mina quotidianamente il nostro sistema immunitario, così come mina la nostra autostima. Se glielo permetteremo minerà la nostra struttura.

cms_3699/foto_6_.jpg

Iniziamo a vedere in ogni sintomo un messaggio e in ogni sistema organico un importante serbatoio energetico. Una grossa mano ci viene dall’antica medicina cinese, basata sugli organi e sul loro ri-equilibrio energetico per prevenire e curare ogni malattia. Questo articolo si prefigge l’obiettivo di portare a conoscenza delle lettrici e dei lettori l’esistenza di una medicina complementare che non va sottovalutata, ma approfondita e integrata. Rimando pertanto a testi specifici la correlazione tra manifestazione e significato di ciascuna patologia.

cms_3699/foto_7_.jpgA mero titolo esemplificativo, parlando del cancro, quale malattia del secolo, in esso va scorto un trauma emotivo intenso o uno sconvolgimento. Un adenocarcinoma mammario può rivolgersi ad esempio a situazioni vissute drammaticamente nel nido familiare. Sempre in riferimento al seno, un epitelioma o un carcinoma è connesso a un dolore di perdita per separazione o morte. Un melanoma a un dolore proveniente da vergogna, senso di insozzamento o esportazione di un arto. I neurinomi, piccoli tumori benigni localizzati sulle terminazioni nervose, esprimono l’avversione nei confronti dell’essere toccata e trovano origine in un trauma derivante dall’essere stata palpeggiata. L’intervento farmacologico o chirurgico su un organo è competenza della “medicina maschile”. Quello sulla causa emozionale è appannaggio della “medicina femminile”. Entrambi sono aspetti importanti e l’uno non sostituisce l’altro. Nella loro complementarietà risiede la chiave di volta del percorso terapeutico equilibrato. Rifiutare l’uno o l’altro significherebbe sacrificare l’operato di uno dei due emisferi cerebrali, la cui compartecipazione è vitale per la gestione della vita.

cms_3699/foto_8_.jpg

Quando impariamo a porci le domande giuste e a trovare in noi le risposte, smettiamo di mettere la nostra salute e la nostra felicità in mani altrui, riscoprendo il potere di autoguarigione, proprio della Coscienza femminile, il cui risveglio ci permetterà non solo di autoguarirci, ma di equilibrare il mondo, correggendo gli eccessi di energia maschile che conducono all’interventismo logico, troppo spesso mancante della componente spirituale, sorgente di quella forza che “move il sole e l’altre stelle”.

Data:

5 Aprile 2016