Il direttore creativo della maison Gucci, Alessandro Michele ha scelto Castel del Monte in Puglia per presentare al mondo la collezione resort 2023 della maison.
Il castello, fatto costruire da Federico II di Svevia nel XIII secolo è un luogo enigmatico, cabalistico, misterioso, esoterico, simbolico, affascinante per la sua architettura e per il pensiero filosofico che emanano le sue mura. Per il fashion show nulla è stato lasciato al caso, dalla data scelta, il sedici maggio, che ha coinciso con un’eclissi lunare che ha portato il satellite a tingersi di rosso, dalla location che diventava una finestra sulle costellazioni, i corpi celesti e sulla perfezione architettonica, dall’invito dove si sottolineava che per ogni invitato era stata adottata una stella con il proprio nome, per arrivare all’inizio di tutto, al titolo della collezione: Cosmogonie, nome di una branca dell’astronomia che studia la nascita e l’evoluzione del corpi celesti. I centouno outfit sono usciti da Castel del Monte, dove sulle sue facciate sono state proiettate le costellazioni, per percorrere la passerella in legno “assalita” dal fumo che si srotolava per tutto il perimetro dell’edificio federiciano. Sono stati in molti a definire la resort di Gucci una collezione “astronomica”, molto meglio sarebbe definirla una collezione “melting pot”, perché il designer stratifica epoche, divi del loro tempo e mood diversissimi: si va dalla filosofia federiciana, al medioevo passando da una diva senza tempo come Greta Garbo per giungere agli anni settanta.
I protagonisti della collezione sono stati senz’altro gli abiti, molti di Tom Ford memoria, che diventano l’incarnazione dell’opulenza e della luce degli astri. Gli abiti brillano grazie ai preziosi ricami, alle pietre, alle paillettes, gli abiti trasudano opulenza grazie al velluto, al pizzo, alle piume. C’è tantissimo denim che diventa di haute couture per merito di applicazioni di pietre e perle, c’è tanta pelliccia, c’è una palette colori che viaggia a ritmo del black and white sublimato da stampe a righe, geometriche, psichedeliche, optical. Anche gli accessori parlano di epoche diverse, ci sono i cuissardes e gli occhiali da sole degli anni settanta, le perle e le gorgiere d’epoca medioevale, i bijoux da viso d’ispirazione berbera, i sandali con cinturini che ci ricordano le dee greche, ma anche i biker che ci riportano ai giorni nostri.
Al termine della sfilata per i circa trecentocinquanta ospiti tra cui: Blake Lee, Jodie Smith, Lana del Rey, Emma Marrone, Dakota Jhonson, Alessandro Borghi, Elle Fanning hanno preso parte all’ after party animato dalla band del momento: i Maneskin che hanno instaurato una fitta collaborazione con la maison, tra outfit creati apposta per le loro esibizioni e campagne pubblicitarie.
Dopo cotanta magia astronomica, perfezione architettonica e fashion cool, bisogna tornare con i piedi per terra e parlare della bufera social scatenata dai clienti cinesi sul network Weibo, proprio verso la maison Gucci ed in particolare verso un suo accessorio nato dalla collaborazione con il brand Adidas. L’accessorio incriminato è un ombrello che gira attorno ai mille euro e che non farebbe affatto quello per cui è nato. I clienti sono sul piede di guerra per la non permeabilità dell’accessorio, anche se, Gucci ed Adidas, avrebbero ben specificato che l’ombrello sarebbe stato progettato per ripararsi dal sole e non dalla pioggia. Nonostante ciò le polemiche non accennano ad attenuarsi continuando ad imperversare sul social cinese.
La maison Dior vola in Corea del Sud, a Seul, per presentare la sua collezione pre-fall 2022 ready to wear. E’ stata la prima volta per Dior nella città di Seul, una delle città più giovani, dinamiche ed innovative del mondo, non a caso la passerella è stata una pista da skateboard costruita all’interno del Ewha Womans University. Ancora una volta la designer, Maria Grazia Chiuri sceglie di sostenere i giovani, ma soprattutto le donne, la sorellanza e il loro diritto all’emancipazione. Il mood della collezione sono i simboli delle divise studentesche coreane: camicia bianca, cravatta nera e biker che vengono reinterpretati attraverso capi, tessuti e dettagli punk che rendono l’outfit personale, originale, metropolitano. Non sono mancati i capi più identificativi della maison come la giacca bar, creata dal fondatore Christian Dior nel 1947, e l’abito junon, l’abito che rivoluzionò l’abito da sera, un abito ideato dal fondatore, interamente di paillettes che poggiavano su strati di tessuto, ma che viene contestualizzato e trasformato per le donne di oggi. La collezione pre-fall ha uno spirito contemporaneo e un mood diversissimo rispetto alle ultime collezioni della maison, è una collezione che vuole parlare ed interpretare la lingua fashion dei giovani contando sulla leggerezza del voile, sulle linee asimmetriche, sulle stampe tartan, sul mood punk dei kilt scozzesi, sull’uso della micro rete, sui biker, sulle nuance fluo.
La maison francese, in concomitanza del fashion show, ha aperto il suo primo pop-up in Corea del Sud ispirato allo storico store di Parigi situato al trenta di Avenue Montaigne. Lo store, situato nella zona più cool del paese: seongsu-dong, ha un ampio giardino, grandi vetrate, un bar che porta l’allure francese in Corea del Sud. Il pop-up dovrebbe restare aperto per diversi anni proponendo ai clienti coreani la collezione pre-fall, una capsule collection di lougewear, le sneakers, le book tote che potranno essere personalizzate in una stanza del pop-up.
Con l’arrivo della bella stagione le maison hanno inaugurato la nascita dei flagship store nelle località marine più cool e battute per le vacanze estive. La maison Fendi ha appena aperto il suo flagship store a Mykonos, in particolare nella zona meridionale dell’isola: il Nammos Village. Lo store, che si sviluppa su due piani, si ispira allo stile greco e ai colori mediterranei identificati dal legno di bamboo, dal bianco delle pareti, dalle ceramiche azzurre. Nello store si possono acquistare i capi delle ultime collezioni della maison nel caso avessimo dimenticato di mettere in valigia il copricostume, la t-shirt salva vacanza o un paio di pantaloni easy-chic.