“La nostra posizione è chiara e non accetteremo il linguaggio delle minacce americane e israeliane. Israele deve impegnarsi ad attuare i termini dell’accordo di cessate il fuoco per ottenere il rilascio degli ostaggi,” ha dichiarato Hazem Qassem, portavoce di Hamas.
In serata, fonti di Hamas a Gaza hanno parlato di “un’atmosfera incoraggiante,” affermando che “i mediatori (Egitto e Qatar) hanno offerto garanzie che Israele rispetterà l’accordo di cessate il fuoco e inizierà veri negoziati per la seconda fase.” Secondo le stesse fonti, se Israele “rispetterà i termini dell’accordo, il processo di consegna degli ostaggi avverrà nei tempi previsti e senza problemi.”
Ieri il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che “se Hamas non restituirà i nostri ostaggi entro sabato a mezzogiorno, l’IDF riprenderà a combattere intensamente fino a quando Hamas non sarà definitivamente sconfitto.” In un video pubblicato su X, Netanyahu ha aggiunto: “Ieri sera ho ordinato all’IDF di radunare le forze all’interno e intorno alla Striscia di Gaza.” Sullo stesso argomento, qualche ora prima, si era espresso anche Trump: “Scoppierà l’inferno,” aveva detto in risposta all’annuncio di Hamas di uno slittamento “a data da definirsi” del rilascio degli ostaggi previsto per sabato prossimo.
Nel frattempo, una delegazione di Hamas, guidata dal suo capo negoziatore Khalil al-Hayya, è arrivata al Cairo per colloqui sulla tregua a Gaza. Lo ha confermato un esponente del gruppo, precisando che l’obiettivo dei colloqui è mettere fine alla “crisi” in corso nell’attuazione del cessate il fuoco dopo l’ultimatum lanciato dal governo israeliano. “Una delegazione guidata da Khalil al-Hayya, capo del movimento Hamas nella Striscia di Gaza, è arrivata al Cairo e ha iniziato gli incontri con i funzionari egiziani,” ha dichiarato la fazione palestinese in una nota.
I mediatori del Qatar e dell’Egitto stanno “lavorando intensamente” per risolvere la crisi legata all’accordo sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e allo scambio tra ostaggi israeliani e detenuti palestinesi, ha dichiarato una fonte palestinese. “I mediatori del Qatar e dell’Egitto sono in contatto con la parte americana. Stanno lavorando intensamente per risolvere la crisi e costringere Israele a rispettare il protocollo umanitario previsto dall’accordo di cessate il fuoco e ad avviare i negoziati per la seconda fase.”
Piano di Ricostruzione per Gaza
Intanto, l’Egitto ha fatto sapere che presenterà un piano per ricostruire la Striscia di Gaza senza la necessità di trasferire i palestinesi che vi vivono. Il ministero degli Esteri del Cairo ha dichiarato che intende “presentare una visione completa per la ricostruzione” della Striscia di Gaza che garantisca che i palestinesi rimangano sulla loro terra. L’Egitto “spera di cooperare” con l’amministrazione Trump “per raggiungere una pace globale e giusta nella regione.”
Necessità di Fondi per la Ricostruzione
Secondo le Nazioni Unite, saranno necessari circa 53 miliardi di dollari per ricostruire la Striscia di Gaza e affrontare la “catastrofe umanitaria” causata da 15 mesi di guerra tra Hamas e Israele. L’ONU ha precisato che solo nei primi tre mesi del piano di ricostruzione saranno necessari 20,568 miliardi di dollari. Il rapporto dell’ONU pone l’accento sulle necessità in vari settori, inclusi edilizia abitativa, sanità, commercio, industria, agricoltura, trasporti, acqua e servizi igienico-sanitari, e istruzione. Inoltre, si prevede che saranno necessari 1,9 miliardi di dollari per rimuovere le “oltre 50 milioni di tonnellate di detriti” nella Striscia, tra cui resti umani, ordigni inesplosi e amianto.
Reazioni Internazionali
Il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, ha ribadito che “la Palestina non è in vendita,” esprimendo apprezzamento per le “posizioni coraggiose” di re Abdullah II di Giordania, dell’Egitto e dell’Arabia Saudita. Abbas ha sottolineato l’importanza di “coordinare gli sforzi e le posizioni” a livello regionale e ha chiesto “la cessazione completa del conflitto” e l’arrivo di più aiuti nella Striscia di Gaza.
Il primo ministro giordano, Jafar Hassan, ha dichiarato che la Giordania non accetterà “soluzioni a sue spese” alla crisi nella Striscia di Gaza, ribadendo il rifiuto per qualsiasi spostamento forzato della popolazione palestinese. Il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, ha definito “inaccettabile” il piano di Trump per il trasferimento dei palestinesi, affermando che è una proposta combattuta dal mondo arabo da 100 anni.
I media statali nordcoreani hanno definito ridicola la proposta di Trump di occupare Gaza e trasferire i palestinesi, sostenendo che ha annientato le speranze di sicurezza e pace dei palestinesi.