Hamas ha lanciato un appello alla comunità internazionale affinché eserciti pressioni su Israele per garantire il pieno rispetto degli accordi presi durante il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e lo scambio di prigionieri. Il gruppo chiede che si proceda senza esitazioni alla seconda fase dell’intesa, evidenziando il proprio “pieno rispetto” degli impegni assunti.
“Al termine della prima fase dell’accordo di cessate il fuoco e scambio di prigionieri, confermiamo il nostro pieno impegno per l’attuazione di tutte le disposizioni dell’intesa in tutte le fasi e tutti i dettagli”, si legge in una dichiarazione di Hamas riportata dalla tv satellitare Al-Jazeera.
La Conclusione della Prima Fase e l’Inizio del Ramadan
Domani si concluderà ufficialmente la prima fase dell’accordo. L’inizio del mese sacro di Ramadan, previsto per venerdì sera, potrebbe influenzare le trattative in corso. Nei giorni scorsi, il Jerusalem Post aveva ipotizzato una proroga di 42 giorni per questa fase iniziale. Tuttavia, fonti di Hamas, citate dal quotidiano Haaretz, hanno espresso riserve sull’opportunità di estendere la prima fase, in particolare in cambio del rilascio di altri prigionieri palestinesi detenuti da Israele.
Gli Ostaggi Israeliani come Carta Vincente
Secondo le fonti di Hamas, gli ostaggi israeliani detenuti dal gruppo dal 7 ottobre 2023 rappresentano la “carta vincente” nelle negoziazioni. Hamas ribadisce che non procederà con la liberazione completa degli ostaggi finché Israele non chiarirà la propria posizione sulla cessazione del conflitto e delle operazioni militari nella Striscia di Gaza. Le stesse fonti sottolineano la possibilità di raggiungere progressi attraverso altre forme di compromesso, come la liberazione di ostaggi malati, la consegna delle salme di ostaggi deceduti in cambio della scarcerazione di prigionieri palestinesi o il miglioramento delle condizioni di detenzione per i palestinesi e l’incremento degli aiuti umanitari destinati alla popolazione di Gaza.
Dichiarazioni di Taher Al-Nunu
Anche l’esponente di Hamas Taher Al-Nunu ha manifestato la sua opposizione all’idea di una proroga della prima fase dell’accordo. “La rottura da parte di Israele sulla seconda fase dell’accordo non consente una proroga della prima fase”, ha dichiarato Al-Nunu al canale Al Araby. Ha inoltre ribadito che Hamas rimane impegnato a rispettare l’accordo di cessate il fuoco, ma ora la responsabilità ricade sui mediatori internazionali, che devono costringere Israele ad aderire agli impegni presi.
Il Ruolo dei Mediatori e gli Ostacoli
I mediatori internazionali, tra cui le Nazioni Unite e l’Egitto, giocano un ruolo fondamentale nel facilitare l’attuazione dell’accordo. Tuttavia, la mancanza di fiducia reciproca tra Hamas e Israele rappresenta un significativo ostacolo. Le accuse di mancato rispetto delle intese e le richieste di ulteriori concessioni rendono il processo estremamente complesso e fragile.
Considerazioni Future
La conclusione della prima fase dell’accordo segna un momento cruciale per il futuro delle negoziazioni. Se Israele e Hamas non riusciranno a trovare un terreno comune per proseguire verso la seconda fase, il rischio di una ripresa del conflitto rimane elevato. Allo stesso tempo, la pressione internazionale potrebbe rivelarsi determinante per mantenere aperta la via del dialogo.
In ogni caso, la popolazione della Striscia di Gaza continua a pagare il prezzo di una crisi umanitaria che richiede soluzioni immediate. L’incremento degli aiuti umanitari e il miglioramento delle condizioni di vita per i prigionieri palestinesi rappresentano obiettivi essenziali per evitare un ulteriore deterioramento della situazione.