Netanyahu says trio ’were kidnapped and murdered in cold blood by human animals’.Hamas has warned Israel against waging war on the Gaza strip in retaliation for the deaths of three kidnapped Israeli youths, threatening that “the gates of hell will open” should action be taken. The response came after Israeli prime minister Benjamin Netanyahu vowed: “Hamas is responsible and Hamas will pay”, following the discovery of the bodies of the three missing youths yesterday.
Hamas, however, responded warning against any broad offensive on the territory. Spokesman Sami Abu Zuhri said: “Netanyahu should know that threats don’t scare Hamas, and if he wages a war on Gaza, the gates of hell will open on him.” Mr Netanyahu said the teenagers “were kidnapped and murdered in cold blood by human animals”, as he convened an emergency meeting of his security cabinet. Overnight Israel launched more than 30 air strikes on the Gaza Strip. The strikes followed around 18 rocket attacks on southern Israel from Gaza since Sunday night the Israeli military said. According to reports Israeli troops also flooded into the Palestinian town of Halhul where the bodies of the three kidnapped teenagers were found. Eyal Yifrah, 19, Gilad Shaar, 16, and Naftali Fraenkel, a 16-year-old with dual Israeli-American citizenship, disappeared on June 12 while hitchhiking home from the Jewish seminaries where they were studying near the West Bank city of Hebron.
Despite the dangers, hitchhiking is common among Israelis travelling in and out of Jewish settlements in the West Bank. In an operation codenamed Brother’s Keeper, Israel dispatched thousands of troops across the West Bank in search of the youths, closed roads in the area and arrested 400 Hamas operatives throughout the territory. The search ended yesterday afternoon with the discovery of the bodies under a pile of rocks in a field north of Hebron.
Israel has identified two well-known Hamas operatives from Hebron as the primary suspects. The men, Marwan Qawasmeh and Amer Abu Aisheh, remain on the run and military officials said the search for them would continue. The search for the teenagers became a national obsession. Israeli media delivered round-the-clock updates, senior officials held daily televised briefings and Israelis held prayer vigils.
The mothers of the three teenagers became public figures as they campaigned for their sons’ return, at one point travelling to Geneva to address the UN Human Rights Council. News of their deaths prompted an outpouring of grief.
Large crowds of supporters rushed to the homes of the families in the central Israeli towns of Nof Ayalon and Elad, and the West Bank settlement of Talmon, while supporters lit memorial candles and prayed. In Washington, president Barack Obama sent his “deepest and heartfelt condolences” to the families. “As a father, I cannot imagine the indescribable pain that the parents of these teenage boys are experiencing,” he said. Yet he urged “all parties” to refrain from steps that could further destabilize the situation. UN secretary-general Ban Ki-moon issued a similar condemnation of the “heinous crime”, but also urged the sides to “refrain from any actions that could further escalate this highly tense situation”.
Ragazzi israeliani scomparsi: Hamas avverte “si apriranno le porte dell’inferno” se Israele attaccherà Gaza in rappresaglia per la morte dei ragazzi rapiti.
Netanyahu ha detto i tre “sono stati rapiti e assassinati a sangue freddo da belve umane”
Hamas ha messo in guardia Israele se decidesse azioni militari sulla striscia di Gaza in rappresaglia per la morte di tre giovani israeliani rapiti, minacciando che azioni saranno prese e le “porte dell’inferno aperte”. La risposta è arrivata dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato ieri: “Hamas è responsabile e Hamas pagherà”, in seguito alla scoperta dei corpi dei tre giovani scomparsi. Hamas, dal canto suo, ha risposto allertando contro qualsiasi larga offensiva sul territorio. Il portavoce Sami Abu Zurhi ha detto: “Netanyahu dovrebbe sapere che le minacce non spaventano Hamas e se ha in mente una guerra contro Gaza, le porte dell’inferno si apriranno per lui”. Netanyahu ha detto che i ragazzi “sono stati rapiti e assassinati a sangue freddo da belve umane”, per questo motivo ha convocato una riunione di emergenza nel suo gabinetto di sicurezza.
Durante la notte Israele ha lanciato più di trenta attacchi aerei sulla Striscia di Gaza. I militari israeliani hanno dichiarato come a questi siano seguiti da Gaza da domenica notte circa 18 attacchi missilistici nel sud di Israele. Secondo i rapporti truppe israeliane hanno raggiunto la città palestinese di Halhul dove sono stati ritrovati i corpi dei tre ragazzi rapiti. Eyal Yifrah, 19 anni, Gilad Shaar, 16 anni e Naftali Fraenkel, sedicenne con la doppia nazionalità israelo-americana, scomparsi lo scorso 12 giugno mentre facevano l’autostop per ritornare a casa dal seminario ebraico dove stavano studiando vicino la città di Hebron in Cisgiordania. Nonostante sia pericoloso, l’autostop è comune tra gli israeliani che viaggiano dentro e fuori gli insediamenti ebraici in Cisgiordania. In un’operazione denominata Brother’s Keeper, Israele ha inviato migliaia di truppe in tutta la Cisgiordania alla ricerca dei giovani, sbarrando strade nella zona e arrestando quattrocento sospettati di Hamas su tutto il territorio. La ricerca si è conclusa ieri pomeriggio con la scoperta dei corpi sotto un mucchio di sassi in un campo a nord di Hebron. Israele ha identificato due uomini di Hamas già noti come indiziati primari.
I due uomini, Marwan Qawasmeh e Amer Abu Aisheh, restano i mandanti dell’esecuzione e gli ufficiali militari hanno affermato che le ricerche sono ancora in corso. La ricerca dei ragazzi è diventata un’ossessione nazionale. I media israeliani hanno consegnato aggiornamenti round-the-clock, alti funzionari hanno tenuto aggiornamenti televisivi e gli israeliani tenuto veglie di preghiera. Le madri dei tre ragazzi sono diventate personaggi pubblici supportando la campagna per il ritorno dei loro figli, al punto di effettuare un viaggio a Ginevra e appellarsi al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite. La notizia della loro morte ha esteso l’effusione del dolore. Grandi folle di sostenitori si sono mosse dalle case delle famiglie verso il centro delle città israeliane di Nof Ayalon e Elad, e l’insediamento in Cisgiordania di Talmon, mentre sostenitori accendevano candele commemorative e pregavano.
A Washington, il presidente Barack Obama ha inviato le sue “più sentite e profonde condoglianze” alle famiglie. Ha affermato: “da padre, non riesco nemmeno ad immaginare il dolore indescrivibile che i genitori di questi ragazzi stiano vivendo”. Eppure, ha esortato “entrambi le parti” ad astenersi da misure che potrebbero destabilizzare ulteriormente la situazione. Il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon ha commentato questo come “un crimine atroce”, ma ha anche esortato le parti ad “astenersi da qualsiasi azione che possa aggravare ulteriormente la situazione già molto tesa”.
(tradotto dall’articolo Israeli missing teenagers: Hamas warns ’gates of hell will open’ if Israel attacks Gaza in retaliation for deaths of kidnapped boys di Rob Williams, pubblicato il 1° luglio sul sito www.independent.co.uk).