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HO SOGNATO LA CARRA’

Stanotte ho sognato la Carrà, sarà stata forse colpa degli anti dolorifici che sto assumendo a causa di una spiacevole colica, ma una cosa è certa,: è stato come essere presente in prima persona a un vero e proprio Techetè onirico in cui ho assistito ai momenti più importanti dell’interminabile carriera di questa grande artista e questo è il mio modestissimo tributo.

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Accadeva proprio il 5 luglio 2021 che moriva una delle donne più amate della tv italiana e internazionale. Sono trascorsi tre anni da quel momento, da quando il simbolo per antonomasia di libertà e di parità tra i sessi negli anni ‘70, la regina della tv pubblica negli anni ‘80 e l’icona negli anni ‘90, ci ha lasciato. Ricordo che la notizia che ne annunciava il decesso fu un fulmine a ciel sereno per tutti e venne data proprio da Sergio Japino, il quale dichiarava: “Raffaella ci ha lasciati – ha detto -. È andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”. “Raffaella Carrà si è spenta alle ore 16.20 di oggi, dopo una malattia che da qualche tempo aveva attaccato quel suo corpo così minuto eppure così pieno di straripante energia. Una forza inarrestabile la sua, che l’ha imposta ai vertici dello star system mondiale, una volontà ferrea che fino all’ultimo non l’ha mai abbandonata, facendo si che nulla trapelasse della sua profonda sofferenza. L’ennesimo gesto d’amore verso il suo pubblico e verso coloro che ne hanno condiviso l’affetto, affinché il suo personale calvario non avesse a turbare il luminoso ricordo di lei”. Probabilmente ciò dipendeva anche da quell’alone di mistero che da sempre ha avvolto la sua vita privata.

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Non saprei dire se ciò dipendesse da strategia, scelta personale o semplicemente marketing, ma ciò di cui sono assolutamente certo e che tra le tante notizie, gli innumerevoli gossip, più o meno veritieri, che lievitavano attorno alla sua immortale figura, è che il caschetto biondo fosse per metà di origine siciliana. Nacque a Bologna ma è cresciuta in Romagna, tra il bar del papà, Raffaele Pelloni, e la gelateria della mamma,. Ma subito dopo la separazione dei genitori, Raffaella si avvicinò tantissimo alla famiglia materna, e nonno Vincenzo e nonna Andreina diventarono un importante punto di riferimento per lei. Infatti la spronarono a seguire la carriera artistica, musicale e cinematografica. La nonna era cultrice di musica, teatro, suonava il violino e la indirizzò verso la danza classica. Mentre la madre Iris le fu sempre vicina e la incoraggiò continuamente a perseguire i suoi sogni, ma purtroppo morì prematuramente.

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Alla Raffa nazionale sono state dedicate piazze in tutto il mondo, da Bellaria a Madrid, dove ricevette l’onorificenza di “Dama al Orden del mérito civil”, premiata sia da Re Juan Carlos che dal figlio Felipe VI. Ma non è rimasta solo nel cuore di italiani e spagnoli, infatti dal Sud America all’Europa dell’est Raffaella è stata amata e imitata. Di certo Raffaella non dimenticò mai nonno Vincenzo, nonna Andreina e di quanto fosse indispensabile tenere sempre vivo il legame con la propria terra, anche quando si è lontani. A volte si può anche soffrire per la lontananza e per i suoi contrasti, ma è pur sempre un legame, una sorta di cordone ombelicale che non si taglia mai. Quando sei siciliano, lo sei per sempre, non importa dove ti trovi.

Ciao Raffaella.

Data:

16 Luglio 2023