Traduci

I BOHEMIEN

Nell’800 l’artista diventa interprete di quel mito, borghese e romantico, del bohémien estraneo alle convenzioni sociali, mentre la creazione artistica assurge a manifestazione estrema di individualismo. Tale convinzione si radicherà in maniera così decisiva nell’immaginario collettivo da essere proiettata anche su artisti di epoche molto distanti dall’Europa del ‘fin de siècle’. A facilitare una simile trasposizione contribuirà la circostanza che la figura dell’artista ribelle, oltre ad operare come utile grimaldello per una narrazione evoluzionista, può essere ritrovata ben più indietro del XIX secolo, se ci si concentra sulla biografia degli autori. sulle arti e la comunicazione e il loro fondamentale rapporto con le nuove generazioni.
I quattro comandamenti della vita da bohèmien: «Libertà, Bellezza, Verità, Amore».

La figura dell’artista, in particolare dall’Ottocento in poi, è stata spesso avvolta da un certo fascino decadente. I termini “bohémien” (boemo) e “vita bohémienne” (vie bohémienne) venivano utilizzati in Francia tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX per indicare lo stile di vita praticato dagli artisti di Parigi, lontano cioè dalle normali convenzioni sociali e concentrato sulla continua ricerca della verità, della libertà e della bellezza. Quella dei giovani artisti spesso non era una situazione dettata dall’indigenza, ma frutto di precise scelte di vita, che prevedevano ad esempio la divisione degli alloggi, non solo per abbattere i costi, ma anche per favorire il confronto e la collaborazione tra creativi.
                                                       

                                                   Ribelli

Gli artisti bohémien erano uomini in rotta con una società che – secondo la loro visione – ingabbiava l’immaginazione e avviliva la fantasia, e che non era in grado di comprendere il valore della loro arte, costringendoli così a un’esistenza precaria. Che vivevano la lacerazione fra sé in quanto letterato e artista, e dunque individuo, e la società, a causa dell’incomprensione da parte di quest’ultima del valore della propria arte, con un conseguente e spontaneo istinto alla provocazione, alla dissacrazione di valori precostituiti e del buon senso, ad un atteggiamento autoannichilente, distruttivo e, ovviamente, asociale. La società costituisce una prigione per il Bohémien: essa avvilisce la fantasia, la volontà, l’immaginazione, inghiottisce e oblia ogni scintilla nella superficialità e nel vuoto; il risultato è un atteggiamento ribelle che si pone in sistematica opposizione ad ogni valore e costume del buon senso, unico modo per ritrovare una forma di libertà.
Sebbene la vita bohémienne coinvolgesse un po’ tutte le forme d’arte, più frequentemente era praticata dai pittori, che vivevano quasi tutti nella Rive Gauche di Parigi (la riva sinistra della Senna), zona della capitale con un più alto numero di stranieri. Questo stile di vita non era infatti seguito solo dai francesi, ma anche dagli artisti migrati da ogni parte del mondo perché perseguitati per ragioni politiche o perché alla ricerca di sé stessi.
La maggior concentrazione si ebbe nel Quartiere Latino e in quello di Montparnasse, ma anche il quartiere di Montmartre, sulla Rive Droite, divenne poi, uno tra i luoghi più frequentati.          
                                      

                                               Origini del termine

Il termine bohémien probabilmente è nato in Francia verso la fine dell’Ottocento, in seguito ad una credenza errata, ma piuttosto diffusa all’epoca: quella che la gran parte dei giovani artisti che conducevano una vita decisamente povera, provenissero dalla Repubblica Ceca, ovvero dalla Boemia (in realtà i Boemi parigini erano confluiti nella capitale francese non in quanto nomadi, ma perché erano stati sconfitti durante la Guerra dei trent’anni, dopo la battaglia della Montagna Bianca -1620- e costretti a emigrare all’estero).


                                              
 Arte bohemien

                                                  (Il Gruppo di Bloomsbury di Londra)

                                  Movimenti artistici e culturali

Uno dei più importanti movimenti artistici definibili di sicuro come bohémien nacque in Italia. Si tratta della Scapigliatura, sviluppatasi a partire dagli anni Sessanta dell’Ottocento e che ebbe il suo epicentro, almeno inizialmente, nella città di Milano.
Gli scapigliati erano animati da un forte spirito di ribellione contro la cultura tradizionale e il buonsenso borghese. Uno dei loro primi obiettivi fu quello di scagliarsi violentemente contro il romanticismo italiano, che giudicavano languido e provinciale, così come in genere tutta la cultura risorgimentale.
Il termine “scapigliatura” venne utilizzato per la prima volta da Cletto Arrighi (pseudonimo di Carlo Righetti) in un suo omonimo romanzo del 1862. Tra i pittori il più famoso fu Tranquillo Cremona.
Ma naturalmente non si può non citare in ambito francese grandi artisti come Edgar Degas, Gustave Courbet, Vincente Van Gogh, Henri de Toulouse-Lautrec, che per diverse ragioni possono essere considerati anch’essi bohémien.

                                         (Tranquillo Cremona. Ritratto di Nicola Massa,1867)                                                       

                                      Una moda in stile Bohémien

Oggi tale etichetta può identificare anche uno stile di abbigliamento, così come di arredo, ricco di suggestioni e contaminazioni, perfetto per varie tipologie di persone, che cercano uno stile dalla forte personalità, da esprimere all’insegna della libertà e dell’anticonformismo.                                        

A partire dagli anni ’60 del Novecento la filosofia bohémien tende ad influenzare anche il mondo della moda, ed in epoca più contemporanea lo stile boho (diminutivo di bohémien), comincia ad includere sempre più un insieme ampio e diversificato di capi di abbigliamento, permettendo così la creazione di look estremamente ricercati e personali.
Questo mood si adatta in particolare a coloro che cercano uno stile di vita più slow ed ecologico, guardando ad una certa essenzialità e in alcuni casi ad una vera e propria frugalità. La moda boho chic è una evoluzione relativamente recente di questo trend che è diventato più elegante e si è arricchito di dettagli, in alcuni casi preziosi. Ad ogni modo quando lo stile bohémien influenza la moda lo fa sempre dando vita ad abiti comodi, non convenzionali, che usano sovente tessuti e tinte naturali. Un modo elegante e scelto con consapevolezza da chi adotta un determinato stile di vita, indipendentemente dal proprio reddito.
Nel caso del boho chic però, non è raro neppure che si usino pizzi, perline o Swarovski, pur mantenendo in genere semplici e funzionali le linee dei capi, spesso dal gusto vintage.

Data:

27 Novembre 2024

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *