I Jinn, di cui spesso parlano romanzi e film, vengono erroneamente paragonati ai demoni descritti nella religione cattolica, ma ciò non è affatto veritiero.
Analizzando le origini dei termini con cui questi esseri vengono denominati, e anche le credenze sugli stessi, risulta evidente che si tratta di esseri distinti, se pure accomunati da molti fattori.
Certamente esistono delle similitudini tra le descrizioni dei Jinn e quelle dei Demoni (intesi come li intende il cristianesimo), ma potrebbero essere il frutto di possibili contaminazioni culturali.
Partendo dal significato etimologico dei termini, possiamo affermare che un demone dal greco dáimōn, è un essere che potremmo considerare la via di mezzo tra l’umano e il divino.
Nella filosofia greca il dáimōn ha l’importante funzione di intermediario tra l’uomo e la divinità.
Esiste però una concezione più antica all’interno della teosofia ellenica, secondo la quale i demoni non sarebbero stati messaggeri bensì esseri che si sarebbero opposti all’avvicinamento tra le parti.
Già da questa breve analisi filologica del termine è possibile evincere che potrebbero esistere due tipologie di dáimōn, o forse due schieramenti distinti dei medesimi esseri, alcuni dei quali si porrebbero come ostacolo tra l’uomo e le divinità , mentre altri sarebbero veri intermediari.
Sappiamo che per la Religione Cristiana i demoni hanno connotazione esclusivamente negativa e che il ruolo di intermediario tra Dio e l’uomo sarebbe stato affidato agli Angeli.
Siccome però, all’interno della suddetta religione, i demoni e gli angeli sarebbero da considerarsi come le stesse creature impegnate in una specie di guerra fratricida e quindi in opposti schieramenti, potremmo far valere lo stesso principio considerato per i dáimōn nella filosofia greca, supponendo che originariamente i demoni fossero considerati liberi di fare sia del bene che del male in base alle circostanze.
Nessuno sa per certo di cosa possano essere fatti, materialmente, i dáimōn, o gli Angeli.
Secondo Padre Gabriele Pietro Amorth (presbitero e scrittore italiano, esorcista della diocesi di Roma. Nascita: Nato il 1 maggio 1925 – Modena – Morte: 16 settembre 2016, Fondazione Santa Lucia IRCCS, Roma) il diavolo così come i demoni non avrebbero una forma o un aspetto, assumerebbero vari aspetti in base alle circostanze, più che altro sarebbero puro spirito.
Adesso trattiamo dei Jinn, il cui nome è traducibile dall’arabo con “Genio” essere facente parte della religione pre-islamica e Musulmana e identificato come un entità intermediaria tra gli uomini e gli Angeli (non tra gli uomini e le divinità come il dáimōn), il che li mette già su un livello totalmente differente perché chiaramente esseri distinti.
I Jinn erano e sono spesso ritenuti malvagi nell’ambito della loro cultura d’origine, ma, all’occorrenza, potevano essere elargitori di doni e protezione.
Tutti i Jinn sarebbero in grado di presentarsi sotto molteplici aspetti esteriori, sarebbero veloci, inafferrabili, non troppo avvezzi al contatto.
Queste caratteristiche li avvicinano molto ai folletti del folklore nostrano, che derivano dai “Geni” dei romani, ossia i Lari.
Se Jinn si traduce, dall’arabo “Genio”, e il folletto nostrano è un diretto discendente dei “geni” noti nell’antica Roma (tra i quali occorre ricordare il Genius Cucullatus, ossia spiriti incappucciati), potremmo allora affermare che i Demoni sono una cosa e i Jinn sono altra cosa.
Il Corano riporta capitoli incentrati sulla creazione del mondo ad opera di Dio, soffermandosi sulla
creazione dei “figli di Adamo”, degli “angeli” e dei “jinn”, ergo tre esseri distinti.
Il Corano inoltre specifica che l’essere umano sia stato creato dalla “terra” (fango) mentre i jinn da un “fuoco senza fumo”.
Il fuoco è spesso utilizzato per descrivere lo spirito, ergo è lecito supporre che anche i Jinn non siano stati creati da materia come quella di cui è fatto l’uomo, ma da sostanza eterea.
Nel folklore turco e mongolo questi esseri sono indicati con il termine “çor”, entità invisibili nate dal fuoco, ma visibili al momento della loro morte (ergo mortali).
In sintesi ritengo sia sbagliato accomunare i Jinn e i demoni, ma è indiscutibile il fatto che entrambi potrebbero vessare o possedere gli uomini, probabilmente per via della loro natura spiritica.
Entrambi gli esseri potrebbero essere scacciati con formule di esorcismo, ad esempio si riteneva che i Jinn scomparissero se qualcuno pronunciava la Basmala: “Bi-ismi ’llāhi al-Rahmāni al-Rahīm” (in arabo: بِسْمِ ٱللَّٰهِ ٱلرَّحْمَٰنِ ٱلرَّحِيمِ (“In nome di Dio il Clemente il Misericordioso”) con cui si aprono tutte le Sure del Corano, salvo la IX.
Tornando alla domanda iniziale, e potendo adesso azzardare una risposta: no, Demoni e Jinn non sono gli stessi essei.