Termina allo stadio “Alberto Braglia” di Modena (così intitolato in omaggio al ginnasta modenese vincitore di 3 ori olimpici agli inizi del novecento) la striscia positiva del Bari che durava dal 24 ottobre, quando pareggiò, nella nona giornata, 0-0 con l’Entella. Certamente i biancorossi avrebbero voluto allungare il passo in campionato, ma ciò non è stato possibile perché, probabilmente, è mancata quella fame invocata dal tecnico biancorosso alla vigilia del match; qualità, invece, che non è mancata ai ragazzi di Hernan Crespo. Dopo 3 sconfitte consecutive, infatti, per il Modena arriva una vittoria convincente e scacciacrisi, che suona come una riconferma, in panchina, per il proprio allenatore.
LA PARTITA – Nicola inserisce, tra gli undici titolari, Di Noia e Puscas al posto di Gemiti e dello squalificato Maniero. Il Modena parte forte, aggredisce i biancorossi e, già al 3’, si rende pericoloso con un tiro dalla distanza di Galloppa che esce, di poco, fuori. Un minuto dopo arriva la rete del vantaggio dei padroni di casa con Nardini che, dal limite dell’area di rigore, indovina l’angolino alto alla sinistra di Guarna. Al 16’, Granoche, lasciato solo, sugli sviluppi di un corner, firma la rete del raddoppio.
“Sono dispiaciuto – dichiara Gianluca Paparesta ai microfoni di Rdionorba – per quei 20 minuti iniziali difficili per la squadra e poi risultati decisivi. Molti forse pensavamo di aver già vinto la gara, ma è stata positiva la reazione che poteva portare al pareggio. Si può anche perdere. L’importante è non esaltarsi quando le cose vanno bene e non deprimersi dopo una sconfitta. Ora pensiamo al Perugia”. Il Bari si sveglia e, al 31’, impensierisce la difesa gialloblu con un gran tiro dalla distanza di Valiani che Provedel devia in angolo. Nel secondo tempo, al 46’, i canarini sfiorano il terzo gol con un tiro a girare di Luppi che colpisce, in pieno, il palo alla sinistra di Guarna. Al 51’, uno scambio Valiani–Rosina porta l’attaccante alla conclusione, ma Provedel respinge. Nicola, quindi, effettua un paio di sostituzioni per dare una maggiore spinta offensiva. Inserisce Sansone e Boateng per Porcari e De Luca, ma la luce non si accende. Allora, il tecnico biancorosso effettua l’ultimo cambio. Esce un deludente Puscas ed entra Petropolous.
Al 67’, Sansone accorcia le distanze direttamente su punizione e riaccende le speranze dei tanti sostenitori biancorossi. Ancora su punizione, Sansone, al 70’, si rende pericoloso, ma questa volta Provedel devia in angolo. Al 75’, incredibile salvataggio della difesa su Petropolous che, ben assistito da Di Noia, tira a colpo sicuro, ma la palla viene deviata in corner. Nardini, all’86’, in contropiede, effettua un tiro al volo che termina tra le braccia di Guarna. All’87’, ancora un calcio di punizione, dal limite, per il Bari. Lo batte Rosina, ma Provedel vola e respinge.
Un passo indietro per il Bari di Nicola che perde una grande occasione per allungare in classifica (in attesa dei posticipi di Crotone e Cagliari) e dare un altro segnale importante alle dirette concorrenti. Invece è arrivata una sconfitta, inaspettata in questo momento, poiché il Bari, in queste ultime giornate, aveva comunque dimostrato una solidità, un impianto di gioco ed una maturazione collettiva importante. Allora, cosa non ha funzionato?
La sensazione è che il Bari abbia sbagliato, intanto, l’approccio alla gara, soprattutto alla luce dei 2 gol subìti nei primi 16 minuti. “L’approccio non conta niente – smentisce il tecnico del Bari, Davide Nicola, al termine della gara, ai microfoni di Radionorba – anzi è stato buono. Sono rammaricato perché non siamo stati brillanti, anzi, poco ordinati e poco precisi”.
Ma questa sconfitta dimostra che nel calcio, a tutti i livelli, non ci sono partite facili. Le squadre apparentemente meno forti, almeno sulla carta, sono quelle più difficili da affrontare, soprattutto se non vi è la giusta fame e determinazione. Sono trappole in cui il Bari è già incappato in precedenza. Non a caso, i galletti, hanno perso diversi punti proprio con le squadre di bassa classifica, dimostrando di non essere ancora maturi sotto questo aspetto. Solo che, questa volta, la rimonta biancorossa non è riuscita. “Nella ripresa avremmo potuto anche pareggiare – ha continuato il tecnico biancorosso – ma in ogni caso, non sarei stato, comunque, soddisfatto della prestazione del primo tempo. Loro hanno messo in campo aggressività e maggiore intensità. Tuttavia, non si possono vincere le partite, soprattutto, se ci mancano determinate caratteristiche, come la velocità e la cattiveria agonistica.”.
E’ vero che non si possono vincere tutte le partite, ma neppure rimontarle sempre (o quasi) soprattutto in trasferta e con le <<piccole>>. Ora, tuttavia, sarebbe poco opportuno condannare le prestazione dei singoli, perché probabilmente, qualcosa, nel collettivo, non è andato per il verso giusto. Di positivo, invece, c’è la reazione della squadra che poteva anche pareggiare (come già accaduto in passato) e la buona posizione di classifica. Una stop che, in ogni caso, non pregiudica assolutamente il cammino del Bari, positivo, fino ad ora. Una sconfitta, a volte, se compresa fino in fondo, può valere più di una vittoria.