Bienno (Bién in dialetto camuno]) è un comune italiano di 3 770 abitanti della provincia di Brescia in Lombardia.
Il paese sorge nella Val Grigna, sul lato settentrionale del torrente Grigna.
Basandosi sull’attestazione medievale Boenno Dante Olivieri fa derivare il toponimo dal prelatino bova (“smottamento”), confinante con Bienno ma in Val Trompia c’è Bovegno che in lingua locale si dice Böegn quindi non è da escludere un collegamento. Secondo il Gnaga è invece un antroponimo latino: Biennus. Da segnalare che il termine biennium in tarda latinità indicava il canale del mulino.
Storia

I primi insediamenti risalgono all’età del bronzo. In seguito vi si insediarono i Camuni, lasciando testimonianze in cima al colle del Cerreto, dove si trova la “preda dell’altare”, un masso erratico con sopra ritrovate incisioni rupestri.
Grazie alla grande disponibilità di ferro nelle miniere nelle montagne che circondavano l’antico insediamento, Bienno, ma come tutta la Valcamonica erano fondamentali per l’impero romano, il che favorì lo sviluppo della valle.
Intorno al XI secolo arrivarono in paese i monaci benedettini, i quali costruirono il “Vaso Re”, canale artificiale in legno che deviava parte delle acque del vicino torrente Grigna all’interno del paese. Il canale alimentava le ruote idrauliche delle fucine, dei mulini e delle segherie. In particolare le fucine furono importanti per lo sviluppo del paese. Si stima che nel XVI secolo ci fossero più di 100 magli ad acqua attivi.
La produzione nelle fucine variava: attrezzi agricoli, padelle, secchi da muratore, strumenti per carpenteria. Ma i prodotti principali fino al XVII secolo furono armi bianche e armature. E questo commercio arricchì il paese e favorì la costruzione di opere pubbliche.
Casatorre

Il paese era munito di dieci torri ed un piccolo castello, trasformato in monastero dai benedettini, e uno più grande, che si trovava dove ora c’è la parrocchia.
Nel 1295 vi è una contesa con Bovegno circa alcuni pascoli in quota.

Il 25 gennaio 1350 il vescovo di Brescia investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Bienno il Comune (vicinia) e gli uomini di Bienno, cosa accaduta già nel 1295, 1336, e in seguito nel 1388, 1423 e 1486. e confermato anche il 20 agosto 1423.
Nel 1374 i beni sono investiti a Franceschino e Comino Ronchi.
Nel 1391 la terra di Bienno, ghibellina, subì una vasta razzia di bestiami causata dai guelfi camuni guidati dai Nobili di Lozio.
Alla pace di Breno del 31 dicembre 1397 il rappresentante della comunità di Bienno, Bertolino di Martino Lanini, si schierò sulla sponda ghibellina.
Nel 1592 è fondato l’Istituto delle Zitelle, che sovveniva alle nubende tra 15 e 40 anni prive di mezzi sufficienti, purché in possesso di una “condotta irreprensibile”. Del 1624 è invece la nascita della Casa di Dio, una specie di ricovero per anziani.
Nel 1799, a seguito dell’abolizione delle Vicinie i vicini di Bienno divisero tra loro i beni comuni. Ciò portò ad una vertenza con lo Stato, che li riteneva beni demaniali. Essa si protrasse per più di un secolo, tanto che nel 1901, per fronteggiare un assembramento minaccioso presso l’ufficio comunale, i carabinieri si lasciarono prendere la mano e spararono sulla folla, uccidendo una donna ed un ragazzo. Una soluzione di compromesso venne trovata definitivamente solo nel 1927.
Tra il 1805 ed il 1815 il comune di Bienno fu unito a quello di Prestine col nome di “Bienno con Prestine”.
Il senatore Alessandro Fè d’Ostiani fu sindaco dal comune di Bienno dal 1899 al 1905 anno della sua morte.
Il 20 dicembre 2015 si è svolto un referendum che ha sancito l’unione dei Comuni di Bienno e Prestine.