Le organizzazioni che rappresentano i giovani medici manifestano in data 27 maggio 2020, a partire dalle 10.30 in Piazza Montecitorio, a Roma, per chiedere la risoluzione di problematiche in corso da tempo, acutizzate dall’emergenza Covid-19. Ogni anno il test di ingresso di medicina conta circa 70.000 iscritti, una cifra spropositata in confronto alle possibilità effettive, che non superano i 12.000 posti disponibili. La questione diviene gravosa in periodi come quello attuale, in cui mancano i medici necessari nelle strutture sanitarie di tutta Italia. Ecco che un numero malamente prestabilito, oltre a limitare le opportunità, blocca la necessità di ampliare e migliorare il sistema sanitario nazionale con gravi ricadute non solo sulla salute di tutti ma anche sull’evoluzione della ricerca scientifica. Insomma, un autogol non indifferente per il Bel Paese.
A ciò si aggiunge il fatto che l’ammissione alle scuole di specializzazione dipende dal superamento di un concorso per titoli ed esami, altro ostacolo che condiziona notevolmente il futuro dei giovani medici. Dopo la laurea in medicina, della durata di 6 anni, v’è l’obbligatorietà del tirocinio e dell’esame di Stato abilitante. Ciascun concorso dispone un numero di borse stabilito dal Ministero della Salute che, solitamente, si aggira intorno a un numero nettamente inferiore rispetto ai laureati, i quali, quindi, tendono ad accumularsi ogni anno senza poter proseguire il proprio percorso. Il risultato? Un gran numero di aspiranti medici non riescono ad abilitarsi per via di questa complessa procedura. Per di più, attualmente gli specializzandi risultano esclusi dal bonus di 1000 euro stanziato per la pandemia nella regione del Lazio.
Eroi “invisibili”, dunque. La manifestazione del 27 Maggio 2020 altro non è che la conseguenza di anni di voci inascoltate e di malcontento da parte di medici chiamati a dare la propria vita per la patria e non ugualmente ricompensati sul piano economico e in termini lavorativi. Già il 16 maggio 2017 le organizzazioni sindacali dei medici manifestarono contro i tagli dei fondi del sistema sanitario dopo l’incontro rifiutato dal ministro Madia.
Tornando all’emergenza coronavirus, ad oggi sono 164 i medici deceduti a causa della pandemia. A tal proposito, appaiono preoccupanti le dichiarazioni del consiglio dell’Ordine dei medici di Roma: “Le mascherine chirurgiche non proteggono i medici e gli operatori sanitari dall’inalazione di particelle aeree di piccole dimensioni. Servono solo per i malati”. Le condizioni sono, nonostante gli accorgimenti messi in atto, del tutto precarie per coloro che combattono quotidianamente contro un male invisibile.