Alexandre Cabanel (1823-1889) fu uno dei principali esponenti dello stile del Secondo Impero, famoso per i suoi nudi femminili e i quadri di soggetto storico per Napoleone III e altri regnanti europei. Ottenne grande fama con la Nascita di Venere, la cui esposizione al Salon, sollevò un notevole scandalo e perfino Gauguin che non era uno stinco di santo, esclamò: “Questa Venere è assolutamente indecente, odiosamente lubrica”.
Alexandre Cabanel-La nascita di Venere-1863- Museo d’Orsay-Parigi
Cabanel, ottenne il Prix de Rome nel 1845 passando così cinque anni a Villa Medici a Roma; fu nemico del Realismo e dell’Impressionismo e fu attaccato da Emile Zola e da esponenti del mondo artistico che criticavano la vita artistica ufficiale dell’Ottocento, segnata dall’accademismo e assai convenzionale, chiamandola col nome beffardo di Arte Pompier, ritenendola dolciastra e pomposa, mentre collezionisti europei e americani gli commissionarono numerosi ritratti e ne amavano molto lo stile.
Se Zola andava giù assai pesante… La principale malizia di Cabanel sta nell’aver rinnovato lo stile accademico. Alla vecchia bambola classica, sdentata e calva, ha regalato capelli posticci e denti falsi. La megera s’è trasformata in una donna seducente, impomatata e profumata, la bocca a forma di cuore e i boccoli biondi. Il pittore ha perfino spinto un po’ troppo il ringiovanimento. I corpi femminili sulle sue tele sono divenuti di crema.
Alexandre Cabanel -Albaydé-1848 –Museo Fabre- Montpellier
Altri lo osannarono, ad esempio Théophile Gautier, lo scrittore francese noto per il romanzo Il Capitan Fracassa, a proposito della Nascita di Venere scrisse che: «Il suo corpo divino sembra pietrificato con la schiuma nevosa delle onde. Le punte dei seni, la bocca e le guance sono tinte d’un rosa inesprimibile» mentre Louis Auvray uno scultore e critico d’arte francese affermò: «La ‘Nascita di Venere’ di M. Cabanel incanta e seduce senza eccitare i sensi. Ciò che si ammira qui, è l’eleganza delle forme, la correttezza del disegno, la finezza e la freschezza del colorito. È meno natura che tecnica ma è più puramente, più poeticamente bello.»
Alexandre Cabanel- Tamar- 1875- Museo d’Orsay
Se la pittura di Alexandre Cabanel, sebbene dalla tecnica eccelsa, appare a volte edulcorata e leziosa, neoclassica nella forma ma con qualcosa che segue le tracce di Boucher e di Fragonard, appare con l’intento di lusingare la nuova corte e i suoi vizi che a fine Ottocento rappresentano l’aristocrazia e la rampante ricca borghesia, tuttavia basterebbe il dipinto dell’Angelo caduto, ovvero il ritratto di Lucifero, per inserirlo fra i grandi della pittura.
Alexandre Cabanel- Angelo caduto-1868-Musée Fabre- Montpellier
Il Lucifero di Cabanel rievoca quello descritto da Milton nel suo capolavoro Paradiso perduto dove l’angelo ribelle che sfida Dio, perché vuole essere come Dio, è visto eroicamente.
Nel dipinto Lucifero non è rassegnato, sconfitto ma non sbaragliato, appare iroso con occhi rossi come i capelli e sembra meditare una nuova battaglia che lo renda vittorioso.
Alexandre Cabanel- Angelo caduto- particolare- 1868-Musée Fabre- Montpellier
Un altro artista, simbolo della pittura astuta e artificiale, priva di ogni ispirazione e guidata dal solo richiamo del profitto, un altro tacciato pure lui di pompierismo come William Bouguereau, non può essere svilito.
Bouguereau fu un grande artista, un disegnatore eccezionale, che conosceva l’arte della composizione al pari di quella coloristica resta, Pompier o meno, al livello della miglior arte occidentale.
William Bouguereau – Il primo litigio- 1861 Collezione privata
Adolphe Bouguereau (1825-1905) nasce a La Rochelle in una famiglia borghese. I suoi genitori gestivano un’azienda specializzata nel commercio di vino e olio d’oliva; ancora bambino mostrò eccezionali capacità di disegno; si iscrisse alla Scuola di Belle Arti di Bordeaux; continuò poi il lungo corso di apprendistato, per diventare pittore ufficiale che comprendeva un rigoroso studio presso atelier privati, poi l’accademia, ovvero l’École des Beaux-Arts di Parigi, in cui si ripeteva dall’inizio ciò che si era appreso nell’atelier.
Nel 1850 a soli 25 anni vince Le Prix de Rome, il premio gli permetterà di andare in Italia dove apprezzerà i capolavori rinascimentali, in modo particolare quelli di Raffaello. Nel 1885 riceve la Medaglia d’Onore del Salon de Paris e per la sua opera artistica sarà insignito anche della legione d’onore.
Instancabile lavoratore, dipinse più di 800 tele, alcune delle quali di grandi dimensioni, non smetteva mai di dipingere, come scrive lui stesso: “Tutti i giorni vado nel mio studio pieno di gioia. La sera, quando devo fermarmi a causa del buio, non vedo l’ora che arrivi il mattino dopo. Se non posso dedicarmi alla mia cara pittura, sono infelice.»
William Bouguereau -Pietà – particolare- 1876- Collezione privata
Nonostante questo, pochi anni dopo la sua morte fu dimenticato; i critici e gli studiosi lo stroncarono e lo cancellarono dalla storia dell’arte.
Se qualche volta sarà menzionato, sarà come un esempio da non seguire. Tutto quello che era stato il mondo e l’arte accademica sarà travolto dalle nuove avanguardie artistiche.
William Bouguereau – Pietà-1876- Collezione privata
Questo discredito nasce dalla sua opposizione, essendo lui membro della giuria, all’ammissione degli Impressionisti ai Salon di Parigi.
Studiosi e critici affascinati dalle nuove tendenze artistiche dichiararono che tutta l’opera accademica non era arte, secondo loro Bouguereau e gli altri accademici non erano altro che vecchi parrucconi privi di originalità.
Bouguereau, come gli altri Pompiers, fu oggetto di scherno; Émile Zola non mancava occasione di attaccarlo e ridicolizzarlo sulla stampa e Joris Karl Huysmans, autore del romanzo Controcorrente che diede l’avvio al Decadentismo, denigrava i suoi nudi :«Non si tratta neanche più di superfici porcellanate, bensì leccate e flaccide» e il perfido Degas arriverà a inventare il verbo bougueroter, per indicare beffardamente lo sfumare e il lisciare i corpi nudi e altri critici dissero che i suoi dipinti andavano bene per abbellire le fogne.
William Bouguereau -Dante e Virgilio all’Inferno-1850- Museo d’Orsay
Il suo nome scompare dalle enciclopedie artistiche; gli impressionisti Edgar Degas e Claude Monet per canzonarlo lo definirono ironicamente, come il miglior pittore dal diciannovesimo secolo al 2000, intendendo che in tale secolo sarebbe scomparso e forse nella loro ironia avevano predetto una verità, ma forse non sarà così dal 2000 in poi, perché Bouguereau è stato riscoperto.
Già a metà Novecento, Salvador Dalí manifesterà la sua ammirazione per Bouguereau opponendolo a Picasso e ridicolizzando i critici d’arte… Picasso, che ha paura di tutto, fabbricava cose laide per paura di Bouguereau. Ma lui, a differenza di altri, le faceva apposta, cornificando così certi critici ditirambici che pretendevano di ‘ritrovare la bellezza’. (Picasso già da bambino era un disegnatore formidabile, qui Dalì intende che Picasso, che era notoriamente geloso e invidioso di tutto, aveva paura di non riuscire a eguagliare Bouguereau, sapeva bene che le sue forme spezzate non creavano bellezza e più lo osannavano, Picasso per prendere in giro, i critici ditirambici cioè ampollosi e vuoti, esagerava apposta con gli sgorbi. Se può sembrare una bizzarria, più o meno negli stessi anni che Dalì diceva questo, Piero Manzoni inscatolava la merda sostenendo che se storicizzata dai critici d’arte sarebbe diventata arte… pochi anni fa sono occorsi 275mila euro per l’acquisto di una scatoletta di merda d’artista.)
William Bouguereau – Battaglia dei Centauri e dei Lapiti -Museo delle Belle Arti della Virginia
Una rivalutazione ufficiale di Bouguereau ci fu nel 1984, quando si organizzò a Parigi una retrospettiva delle sue opere al Petit Palais, ma non mancarono i critici e gli studiosi che si contrastarono anche duramente sulla valenza artistica del pittore, mentre negli USA dagli anni 2000 in poi, vi è stata una totale riabilitazione.
A testimonianza che la bellezza di Bouguereau è oggi attuale, vi è un curioso fatto, una giornalista statunitense, Kitty Wenham, ha riproposto un vecchio post della pagina Facebook World Paintings, che ha ricevuto oltre 200mila like, 45mila condivisioni e quasi 3mila commenti.
Su World Paintings, la Wenham, aveva postato un dipinto di Bouguereau intitolato Après le bain, che raffigura una donna nuda che si asciuga dopo un bagno in mare, mentre sta togliendosi un ghiaino dal tallone, evocando in qualche modo la grazia dello Spinario, dei Musei Capitolini, una scultura ellenistica, che raffigura un giovane seduto mentre, con le gambe accavallate, si toglie una spina dal piede.
Ebbene, la fanciulla è stata scambiata per vera e ha ottenuto commenti piccanti, aldilà della non conoscenza artistica, ciò dimostra, secondo il mio modesto parere, che la pittura di Bouguereau non ha età.
In Bouguereau si ritrovano Eros e Thanatos, il primo rappresenta l’amore dolce e intenso, il secondo invece, raffigura la morte e la lotta per la sopravvivenza; l’artista nelle sue opere sa esprimere l’erotismo carnale ma non vizioso, la violenza e la forza bruta del combattimento e la spiritualità intensa e sincera nei soggetti religiosi.
William Bouguereau – Après le bain – 1875- Collezione privata
“Nella pittura, io sono un idealista. Nell’arte so e voglio vedere solo il bello, e per me l’arte corrisponde al sentimento della Bellezza. Perché replicare ciò che la Natura ha in sé di brutto, non vedo perché questo sia necessario. Dipingere esattamente quello che vediamo? No!… Il talento redime tutto e tutti, scusa oggi i pittori di andare troppo lontano, così come gli scrittori e i romanzieri nel loro campo. Non si può mai sapere dove vanno a finire.» (William Bouguereau)
Fine
Le puntate precedenti ai link:
https://www.internationalwebpost.org/contents/I_POMPIERS_(I%5E_PARTE)_28192.html#.Y3imcnbMKUk
https://www.internationalwebpost.org/contents/I_POMPIERS_(II%5E_PARTE)_28360.html#.Y4JmrnbMKUl
https://www.internationalwebpost.org/contents/I_POMPIERS_(III%5E_PARTE)_28462.html#.Y4uQknbMKUk
https://www.internationalwebpost.org/contents/I_POMPIERS_(IV%5E_PARTE)_28574.html#.Y5W2uXbMKUk