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I PRO E I CONTRO DEL MOVIMENTO 5S.

Peccato che molti italiani non abbiano compreso la strategia politica di Matteo Renzi e ancor più non l’hanno compresa la gran parte dei politici interni allo stesso PD, un partito che, sin dalla sua nascita, di democratico ha avuto ben poco visto la persistenza con cui ha utilizzato lo scontro come arma vincente per demolire l’avversario.

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Si, proprio la strategia dello scontro a tutti i costi , quella che alla fine ha permesso ad un ragazzo come Renzi, già sindaco vincente nella sua Firenze, di coniare uno slogan altrettanto vincente: ROTTAMAZIONE! La rottamazione della vecchia politica PD per una Italia nuova basata sul confronto corretto e sull’alleanza con l’avversario di sempre che comunque merita rispetto perché rappresenta una parte del popolo italiano che ha solo una visione diversa della gestione del potere. La politica di Renzi è la politica della costruzione e del cambiamento per avviare , in un momento di crisi globale, un percorso riformista già in parte tracciato ed intrapreso dal precedente Governo. No allo scontro destra-sinistra, per correre uniti verso l’Unione Politica Europea e verso traguardi più ambiziosi a dispetto della Austerity imposta dal nucleo ‘dittatoriale ‘ della vecchia Unione , anch’essa da rottamare secondo lo slogan creato appunto da Renzi.

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Che l’Italia e l’Europa dovesse cambiare lo avevano compreso in molti tranne il PD che continuava sulla strada di una opposizione distruttiva fatta di accuse continue e di insulti come risulta evidente dalle vecchie trasmissioni alla ‘ Santoro’ dove ogni dibattito era uno show che aumentava a dismisura gli ascolti perché agitava gli animi e giocava sui sentimenti e sulle reazioni della gente.

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L’intuizione di Grillo nel costruire , sulla stessa scia, un movimento di contestazione è stata vincente. Non si deve negare al comico italiano il merito di aver portato l’Italia alla contestazione; passaggio inevitabile per permettere a milioni di italiani di dire basta ai teatrini televisivi, basta al dissesto finanziario ed economico, basta con l’Europa che soffoca , basta di tutto.

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Come gli ‘Angry young men’ inglesi degli anni 60 , il movimento di Grillo fatto di giovani ardenti e di nuove promesse, è emerso a sorpresa puntando il dito contro i politici corrotti e contro una politica vecchia e disorganizzata; dunque onore a Grillo per essere riuscito nel suo intento: aver messo le dita nelle piaghe degli italiani e aver mosso le coscienze alla contestazione.

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Non sempre le parole di Grillo sono inopportune! L’ultimissima sua opinione sul ‘campanilismo religioso ‘ di Papa Francesco merita davvero un profonda riflessione su come il leader dei cattolici sia volutamente distante da tutte quelle religioni e filosofie che vengono ritenute a torto, religioni non rivelate e quindi meno importanti per comprendere la verità sulla divinità e le sue manifestazioni. Non ricevere il Dalai Lama, come invece ha fatto il leader dei radicali: Pannella, da sempre in prima linea nella difesa di tutte le religioni , è stato un atto di umiliazione verso un’autorità che , nella scala temporale delle religioni ,occuperebbe il primo gradino rispetto allo stesso Cristianesimo.

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Sorvolando questo tema che richiederebbe pagine e pagine di scritti, diamo a Grillo la palma della verità per aver messo in luce, sia pure con i suoi spettacolari strilli, atteggiamenti, sospetti e intrighi della classe politica italiana senza distinzioni tra destra e sinistra. Grillo, però, mancando di prudenza, saggezza politica e diplomazia, ha commesso l’errore di spingere al massimo la sua testardaggine esasperando lentamente gli animi dei suoi stessi collaboratori ,portando il movimento a perdere consensi e infine avviandolo verso un possibile declino.

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La linea dura non può reggere quando è in gioco la libertà di espressione che in politica, come nella religione, deve essere assolutamente priva di ‘bavagli’ e ‘manette’ ai polsi . Prima o poi doveva accadere , caro Beppe, che qualcuno non ce l’avrebbe fatta più a seguirti. Dunque si, la linea dura tra i Cinque Stelle ha prodotto i suoi frutti! Quelli dell’esasperazione per non poter esprimere una propria visione politica costruttiva all’interno di un movimento dove la maggioranza dei colleghi, rimprovera e ’punisce i suoi ‘adepti’ con l’espulsione immediata se non si è in accordo con le sue idee o peggio con quelle del Movimento stesso.

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Qui sta il grande errore del Movimento. Con la Rete il bravo comico Beppe, ha giocato la sua carta vincente, ma credere che questo gioco possa continuare a condurlo alla vittoria assoluta è un’ ambizione irraggiungibile . E così, in concomitanza con un evento tragico in Pakistan ove 130 ragazzi e 9 insegnanti vengono massacrati dai talebani, strage che il presidente del Consiglio commemora con il silenzio e con parole dure in Parlamento raccogliendone, turbato, il grido di contestazione di una ‘grillina’ arrabbiata , si compie un altro incredibile atto di accusa verso il’ modus operandi ‘ del Movimento 5S. L’onorevole Currò, emblema della contestazione interna, con un intervento a sorpresa, spiazza tutti i suoi colleghi che attoniti ascoltano il lapidario addio al Movimento. Dunque , le espulsioni non hanno giovato al Movimento 5S e, aver affidato alla Rete le decisioni della politica interna al movimento stesso, è stato un disastroso cadere dalle ‘ stelle alle stalle’.Lascia caro Beppe che i tuoi ragazzi, pieni di passione, che credono nella politica costruttiva e nel sacrificio, continuino in libertà a lavorare per l’Italia e per l’Europa.

Data:

20 Dicembre 2014