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I SANTI INNOCENTI

La storia dei Santi Innocenti è una narrazione biblica neotestamentaria dell’evangelista Matteo. Essa racconta il massacro dei bambini di Betlemme, avvenuto sotto il regno di Erode, per mano delle sue milizie.

Questi sono i fatti riportati dal vangelo: “Erode, vedendosi beffato dai Magi, si adirò moltissimo, e mandò a uccidere tutti i maschi che erano in Betlemme e in tutto il suo territorio dall’età di due anni in giù, secondo il tempo del quale si era esattamente informato dai Magi. Allora si adempì quello che era stato detto per bocca del profeta Geremia: «Un grido si è udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e rifiuta di essere consolata, perché non sono più». (Mt 2,16-18)

“Strage degli Innocenti” di Giotto

Secondo questo racconto, dopo la nascita di Gesù, i Magi giunsero dall’Oriente a Gerusalemme seguendo la stella che annunciava la nascita del “Re dei Giudei”. D’istinto si recarono dal re in carica, Erode, chiedendogli dove potessero trovare il bambino. Ma questi non solo non sapeva di cosa stessero parlando, ma si spaventò moltissimo, temendo di perdere il proprio potere. Ordinò dunque ai Magi di trovare il bambino e di informarlo, così da potersi recare sul luogo per adorarlo.

Naturalmente non era questa l’intenzione del sovrano. Erode era un uomo avido e senza scrupoli, interessato solo al potere. Durante il suo regno distinse per le politiche repressive e per l’eliminazione di potenziali rivali, compresi i membri della sua stessa famiglia. Non ci si poteva, dunque, aspettare qualcosa di diverso nel momento in cui venne alla luce colui che fu annunciato dal profeta Michea: «E tu, Betlemme di Efrata, così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall’antichità, dai giorni più remoti. Perciò Dio li metterà in potere altrui fino a quando colei che deve partorire partorirà; e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli di Israele.» (Mi 5,1-2)

Così, avvertiti in sogno di non tornare da Erode, i Magi partirono per un altro cammino. Scoperto l’inganno, Erode ordinò che tutti i bambini di Betlemme e dintorni, di età inferiore ai due anni, fossero uccisi, nel tentativo di eliminare il neonato Gesù.

“Visita dei Magi a Erode” (dipinto del XVIII secolo)

Viene da chiedersi come sia possibile commettere un crimine così efferato e non avere pietà di creature tanto piccole. Ed anche come non provare empatia per le madri di questi bambini, che si vedono strappare i figli dalla braccia e morire per volontà di un uomo – il re – che dovrebbe prendersi cura dei suoi sudditi.

Il fatto è che questa storia sottolinea il tema della lotta tra il bene e il male, evidenziando la brutalità del potere quando è minacciato. 

Siamo onesti, quante volte anche noi lasciamo che l’egoismo, la paura, il dubbio prendano il sopravvento sull’amore, sulla giustizia, sulla solidarietà?

Ho chiesto all’Intelligenza Artificiale quali tattiche psicologiche e comportamentali potrebbero allontanare le persone da Dio. Tra le varie risposte, alcune sono degne di attenta riflessione:

  1. La DISTRAZIONE. Offrire molteplici distrazioni nella vita quotidiana, come il lavoro, il consumismo, la tecnologia e l’intrattenimento, per allontanare l’attenzione dalle questioni spirituali.
  2. Il MATERIALISMO: Promuovere l’idea che la felicità e il successo siano strettamente legati ai beni materiali e alle realizzazioni personali, allontanando il focus dalla spiritualità e dalla relazione con Dio.
  3. La MORALITÀ RELATIVA: Diffondere la convinzione che le convenzioni morali siano relative e soggettive, riducendo l’importanza di valori assoluti e principi divini.

“Strage degli Innocenti” di Guidi Reni (dettaglio)

Ecco il ritratto di Erode, un uomo consumato dalla bramosia di potere, dall’attaccamento ai beni materiali e dalla convinzione di potersi permettere qualunque cosa per il solo fatto di essere investito di un titolo.

I bambini di Betlemme sono stati le vittime della sua superbia e cecità che, tra l’altro, non ha raggiunto lo scopo previsto: eliminare il Messia. Narra, infatti, l’evangelista Matteo: «Un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo”.» (Mt 2, 13)

Il passo evangelico ci mostra che a nulla servono gli intrighi e le cattiverie se il “piano” divino sulle nostre vite è altro. I santi Innocenti sono simbolo dei fattori avversi, ovvero di tutte quelle cose che ci possono intaccare senza che, però, ci fermino definitivamente. Simbolo di vulnerabilità e sacrificio, essi rappresentano quella parte di noi che dobbiamo lasciar andare (o che ci viene tolta, a volte brutalmente) per poter compiere la nostra missione e mantenere salda la nostra identità.

Anche se, sotto il profilo storico, mancano prove archeologiche o documenti contemporanei che attestino il massacro degli Innocenti a Betlemme, è impossibile non ricollegare questo evento a tutte le vite che, ogni giorno, vengono tragicamente spezzate per mano altrui.

Così come non possiamo negare che in ciascuno di noi dimora un piccolo Erode che, per soddisfare se stesso, è disposto a qualunque cosa.

Ma attenzione. In ciascuno di noi brilla anche la luce dell’Amore incondizionato, dell’altruismo, della gratitudine per ciò che siamo e abbiamo. Sta a noi scegliere, giorno dopo giorno, chi vogliamo essere e a quale parte di noi stessi dare ascolto: Luce o Ombra? A ciascuno di noi la scelta!

La memoria liturgica dei Santi Innocenti viene celebrata dalla Chiesa cattolica ogni 28 dicembre.

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28 Dicembre 2024

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