La mattina del 23 agosto 1971, nel piccolo villaggio andaluso di Bélmez de la Moraleda, in Spagna, accadde qualcosa che avrebbe lasciato il mondo senza parole. Maria Gomez-Camara, come ogni giorno, si alzò dal letto e si recò in cucina per preparare la colazione. Ma quel giorno, qualcosa di incredibile la attendeva: sul pavimento era apparso un volto inquietante.
Inizialmente, Maria pensò che potesse trattarsi di un gioco di ombre o di una semplice macchia. Provò a pulirla, ma quella figura non si cancellava. Suo marito si unì a lei nel tentativo di rimuoverla, ma non ci fu verso di farla sparire. Spaventati, corsero dai vicini, che accorsero in casa loro insieme a parenti, amici e curiosi. Tutti rimasero scioccati: il volto era ancora lì, visibile e immutato. Preso dal panico, il figlio della coppia, Miguel, afferrò un piccone e ruppe il cemento. Posizionarono un nuovo blocco sul pavimento della cucina e, per un po’, tutto sembrò tornare alla normalità.
Ma solo una settimana dopo, la faccia, soprannominata “La Pava“, ricomparve come per magia. Si gridava al miracolo o si pensava a un’opera di spiriti maligni. La notizia si diffuse rapidamente e la casa divenne meta di curiosi e studiosi. Persino il sindaco del paese intervenne e ordinò uno scavo proprio sotto il pavimento della cucina.
Durante lo scavo, vennero rinvenute ossa umane e due scheletri decapitati. Ulteriori indagini rivelarono che la casa era stata costruita su un terreno che in passato aveva ospitato un antico cimitero. Gli scavi confermarono ciò che gli occultisti del tempo già sostenevano, ossia che le figure non erano collegate a demoni, come spesso si vociferava, ma piuttosto agli spiriti dei defunti il cui riposo era stato disturbato dalla profanazione del cimitero.
Contrariamente alla credenza comune che riduce tutto alla presenza di demoni, esistono infatti molteplici entità spirituali, e i demoni, come definito in teologia (nella demonologia in particolare), essendo esseri puramente spirituali, non possiedono un volto o un aspetto fisico. I volti apparsi sul pavimento, quindi, sarebbero legati agli spiriti dei defunti e non a presenze demoniache.
Il fenomeno proseguì nel tempo, con volti che continuavano ad apparire e scomparire in diverse parti della casa, catturando l’attenzione di tutto il mondo. Alcuni studiosi cercarono di fornire una spiegazione scientifica, ma non riuscirono a svelare il mistero, definendolo il “fenomeno paranormale più importante del secolo”. A chi sosteneva che i volti fossero opera dei proprietari, i test ai raggi X risposero smentendo questa ipotesi: non vennero rilevati pigmenti o tracce di colore.
I “Volti di Bélmez” rimangono uno dei casi più enigmatici e controversi della storia spagnola, una testimonianza delle forze misteriose che circondano il mondo degli spiriti e la loro connessione con luoghi profanati e dimenticati.