Stiamo entrando nel cuore dell’estate 2017 e per dissetare le nostre serate non ci resta che provare un buon bicchiere di birra Ichnusa. La birra più venduta e conosciuta in Sardegna, ma anche in tutta italia, prende il nome dalla traslitterazione latina del termine greco Ἰχνοῦσσα (da Ἰχνοῦσ = orma di piede) riferita all’antica denominazione di origine greca dell’isola. Il primo stabilimento nasce nel 1912 e conti alla mano, sono 105 anni che si parla di birra in Sardegna. Una birra che ha nel nome il mito e nel marchio la storia dell’isola. Una birra che non arresta mai la sua corsa. Nel 1981 la produzione raggiunge una cifra altissima e, come è quasi sempre successo nella storia della industria birraria italiana, qualcun altro, dall’estero, comincia a mettere gli occhi sul segmento di mercato che l’Ichnusa soddisfa e rifornisce con successo. Siamo nel 1986, quando Heineken Italia S.p.A. (allora Birra Dreher S.p.A.) acquista marchio e stabilimento, nel quale vengono investite successivamente ingenti risorse economiche per il suo ulteriore ammodernamento e ampliamento.
Dal marzo 2011 è cambiato il design delle bottiglie e delle label, nelle quali compare sempre l’inamovibile emblema sardo della croce con i quattro mori bendati. Ad oggi, tra le regioni italiane, la Sardegna è in testa nei consumi di birra giornalieri. L’Isola si piazza al primo posto seguita da Lazio, Puglia e Trentino Alto Adige. Mentre però le scelte italiane ricadono su più marchi artigianali e/o industriali, in Sardegna c’è una strana controtendenza. Praticamente un monopolio: i sardi bevono il doppio di bionde rispetto alla media nazionale, ma non puntano sulla varietà. Scelgono solo Ichnusa. Da sud a nord, da est a ovest la proposta è sempre la birra con l’effige dei Quattro Mori. Nemmeno la persistente rivalità Cagliari Sassari scinde i sessanta litri pro capite di ogni sardo in una possibile diversità d’acquisto. L’Ichnusa mette d’accordo il gusto di tutti gli isolani. Perché questo successo per una birra? La probabile risposta ha a che vedere con l’identità sarda.
La bandiera dei Quattro Mori ai sardi conferisce un quadro di certezze come lo fu il Cagliari calcio di Gigi Riva. Poi ovviamente c’è una buona strategia di marketing. Ma c’è soprattutto un’identità in crisi da proteggere attraverso una prodotto semplice che si consuma in gruppo, in famiglia, con gli amici di sempre. Qualsiasi siano le motivazioni, la cosa certa è che il monopolio della birra Ichnusa in Sardegna è qualcosa che mette in crisi qualsiasi teoria della libera concorrenza. Spesso, anche volendo, non si può scegliere: la totalità degli onnipresenti circoli/club e molti esercizi commerciali, spacciano solo ed esclusivamente birra Ichnusa. Il gusto, la storia, la tradizione e forse una brillante operazione di marketing fanno emergere questa birra anche in Italia. Al di là di tutto si ritrova in un prodotto, tra storia, mito e tradizione che crea il giusto mix per un successo che può ispirare altri imprenditori. Bisogna trovare sempre la giusta dose di equilibrio tra tradizione e innovazione ed in questa birra c’è davvero tutto. Non ci resta che bere un buon bicchiere di Ichnusa per rifrescarci e condividere bei momenti in compagnia.