La globalizzazione ha modificato il ruolo dei paesi occidentali rispetto alle importazioni ed alle esportazioni. Di seguito vengono analizzati i dati dell’OCSE con riferimento alla variabile “Net Trade”, che se positiva definisce un paese come esportatore, se negativa come importatore. Vengono presi in considerazione per ogni singolo paese due esercizi di riferimento, per verificare se nel periodo considerato il paese ha conservato il proprio orientamento nell’economia internazionale oppure se, a seguito dei mutamenti indotti dalla globalizzazione, ha modificato l’equilibrio tra importazioni ed esportazioni. Il periodo di osservazione considerato consente di verificare i cambiamenti negli orientamenti delle politiche economiche del commercio internazionale degli Stati.
Paesi che sono passati da esportatori ad importatori. Vi sono anche taluni paesi che sono passati dall’essere esportatori all’essere importatori nel periodo di osservazione, a dimostrazione dell’esistenza di cambiamenti che possono riguardare le economie che sono in grado di rinnovarsi, di modificare il proprio sistema produttivo per arrivare fino al cambiamento del proprio posizionamento internazionale. Tuttavia, anche in questo caso occorre distinguere tra paesi a reddito procapite basso e paesi a reddito pro capite alto, in quanto essi sono diversamente colpiti dalla modificazione della propria posizione nell’economia internazionale. Di seguito un elemento dei paesi che secondo i dati dell’Ocse sono passati dall’essere esportatori all’essere importatori:
- Canada con un Net Trade pari a 213.758.782 MLN$ nel 1970 passato a -68.617.331 MLN$ nel 2017;
- Francia con un Net Trade pari a 34.397.131 MLN$ nel 1950 passato a -702.177.072 MLN$ nel 2017;
- Nuova Zelanda con un Net Trade pari a 10.533.858 MLN$ nel 1970 passato a -30.470.198 MLN$ nel 2016;
- Argentina con un Net Trade pari a 438.366.904 MLN$ nel 2004 passato a -327.046.718 MLN$ nel 2017;
- Colombia con un Net Trade pari a 35.842.245 MLN$ nel 1975 passato a -28.102.832 MLN$ nel 2016;
- Perù con un Net Trade pari a 227.177.612 MLN$ nel 2007 passato a -40.016.474 MLN$ nel 2014;
- Romania con un Net Trade pari a 59.193.285 MLN$ nel 1995 passato a -208.706.094 MLN$ nel 2017;
- Regno Unito con un Net Trade pari a 99.667.539 MLN$ nel 1970 passato a -645.137.593 MLN$ nel 2017;
- Sud Africa con un Net Trade pari 195.283.454 MLN$ nel 1970 passato a -66.243.899 MLN$ nel 2017;
- Bulgaria con un Net Trade pari 9.206.129 MLN$ nel 1995 passato a -24.249.737 MLN$ nel 2017;
- Cipro con un Net Trade pari 128.506 MLN$ nel 1995 passato a -12.531.304 MLN$ nel 2017.
Il passaggio da paese esportatore a paese importatore potrebbe essere considerato come un fatto negativo, ma in realtà esso deve essere posto a sistema con il valore dell’andamento del reddito pro capite. Infatti per i paesi aventi un reddito pro capite elevato, come per esempio il Canada, la Francia e la Gran Bretagna, il passaggio dall’essere dei paesi aventi un valore delle esportazioni nette elevato ad essere dei paesi caratterizzati da importazioni nette elevate è sicuramente un fatto positivo, ovvero è una manifestazione della presenza di un fenomeno di terziarizzazione dell’economia. L’orientamento dell’economia nei confronti dei servizi induce infatti ad una crescita delle importazioni. Tuttavia in altri casi, come per esempio nel caso della Colombia e del Perù, l’orientamento alle importazioni segnala il mancato avvio dei processi di industrializzazione che possono portare, secondo la teoria dello sviluppo a stadi, da paese a reddito pro capite basso a paese a reddito pro capite elevato.
Paesi che sono passati dall’essere esportatori all’essere importatori. Fonte: OCSE. |
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Paese |
Unità di misura |
Periodo di osservazione |
Valori |
Variabile Osservata |
CAN |
MLN_USD |
1970 |
213758782 |
NTRADE |
CAN |
MLN_USD |
2017 |
-68617331 |
NTRADE |
FRA |
MLN_USD |
1950 |
34397131 |
NTRADE |
FRA |
MLN_USD |
2017 |
-702177072 |
NTRADE |
NZL |
MLN_USD |
1970 |
10533858 |
NTRADE |
NZL |
MLN_USD |
2016 |
-30470198 |
NTRADE |
ARG |
MLN_USD |
2004 |
438366904 |
NTRADE |
ARG |
MLN_USD |
2017 |
-327046718 |
NTRADE |
COL |
MLN_USD |
1975 |
35842245 |
NTRADE |
COL |
MLN_USD |
2016 |
-28102832 |
NTRADE |
PER |
MLN_USD |
2007 |
227177612 |
NTRADE |
PER |
MLN_USD |
2014 |
-40016474 |
NTRADE |
ROU |
MLN_USD |
1995 |
59193285 |
NTRADE |
ROU |
MLN_USD |
2017 |
-208706094 |
NTRADE |
GBR |
MLN_USD |
1970 |
99667539 |
NTRADE |
GBR |
MLN_USD |
2017 |
-645137593 |
NTRADE |
ZAF |
MLN_USD |
1960 |
195283454 |
NTRADE |
ZAF |
MLN_USD |
2017 |
-66243899 |
NTRADE |
BGR |
MLN_USD |
1995 |
9206129 |
NTRADE |
BGR |
MLN_USD |
2017 |
-24249737 |
NTRADE |
CYP |
MLN_USD |
1995 |
128506 |
NTRADE |
CYP |
MLN_USD |
2017 |
-12531304 |
NTRADE |
Paesi che sono passati dall’essere esportatori all’essere importatori. Di seguito vengono analizzati i paesi che all’inizio del periodo di osservazione erano esportatori e che alla fine del periodo di osservazione risultavano essere importatori:
- Austria con un Net Trade pari a -36.641.245 MLN$ nel 1970 passato a 134.874.678 MLN$ nel 2017;
- Belgio con un Net Trade pari a -11.152.288 MLN$ nel 1970 passato a 59.208.755 MLN$ nel 2017;
- Germania con un Net Trade pari a -127.132.264 MLN$ nel 1970 passato a 2.499.750.973 MLN$ nel 2017;
- Islanda con un Net Trade pari a -1.081.702 MLN$ nel 1970 passato a 3.068.313 MLN$ nel 2017;
- Irlanda con un Net Trade pari a -33.289.815 MLN$ nel 1970 passato a 1.027.527.154 MLN$ nel 2017;
- Italia con un Net Trade pari a -152.265.701 MLN$ nel 1970 passato a 448.559.361 MLN$ nel 2017;
- Japan con un Net Trade pari a -516.145.656 MLN$ nel 1970 passato a 216.893.037 MLN$ nel 2016;
- Corea del Sud con un Net Trade pari a -16.722.596 MLN$ nel 1953 passato a 369.206.932 MLN$ nel 2017;
- Messico con un Net Trade pari a -128.888.169 MLN$ nel 1970 passato a 118.300.047 MLN$ nel 2017;
- Olanda con un Net Trade pari a -6.955.015 MLN$ nel 1969 passato a 97.026.639 MLN$ nel 2017;
- Slovacchia con un Net Trade pari a -56.051.378 MLN$ nel 1992 passato a 121.746.875 MLN$ nel 2017;
- Svezia con un Net Trade pari a -926.607 MLN$ nel 1970 passato a 205.122.707 MLN$ nel 2017;
- Croazia con un Net Trade pari a -11.983.986 MLN$ nel 1995 passato a 10.383.054 MLN$ nel 2017;
- Malta con un Net Trade pari a -4.040.824 MLN$ nel 2000 passato a 25.869.638 MLN$ nel 2017.
Il passaggio dall’essere un paese importatore ad essere un paese esportatore è certamente un fatto positivo nell’interno dell’economia di un certo paese. In effetti il cambiamento richiede un riposizionamento complessivo del sistema produttivo nell’interno dello scenario internazionale che sia anche in grado di prendere in considerazione quelli che sono gli elementi della specializzazione nella competizione globale. Occorre inoltre considerare che i paesi analizzati in questa categoria sono paesi aventi un reddito pro capite medio-alto e che quindi producono ed esportano beni e servizi di qualità elevata. In modo particolare, si tratta anche di paesi che sono liberi dalla “maledizione delle materie prime” e che esportano prodotti e servizi ad alto valore aggiunto.
Paesi che nel periodo considerato sono passati dall’essere importatori all’essere esportatori. Fonte: OCSE. |
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Paese |
Unità di Misura |
Periodo di riferimento |
Valore |
Variabile considerata |
AUT |
MLN_USD |
1970 |
-36641245 |
NTRADE |
AUT |
MLN_USD |
2017 |
134874678 |
NTRADE |
BEL |
MLN_USD |
1970 |
-11152288 |
NTRADE |
BEL |
MLN_USD |
2017 |
59208755 |
NTRADE |
DEU |
MLN_USD |
1970 |
-127132264 |
NTRADE |
DEU |
MLN_USD |
2017 |
2499750973 |
NTRADE |
ISL |
MLN_USD |
1970 |
-1081702 |
NTRADE |
ISL |
MLN_USD |
2017 |
3068313 |
NTRADE |
IRL |
MLN_USD |
1970 |
-33289815 |
NTRADE |
IRL |
MLN_USD |
2017 |
1027527154 |
NTRADE |
ITA |
MLN_USD |
1970 |
-152265701 |
NTRADE |
ITA |
MLN_USD |
2017 |
448559361 |
NTRADE |
JPN |
MLN_USD |
1970 |
-516145656 |
NTRADE |
JPN |
MLN_USD |
2016 |
216893037 |
NTRADE |
KOR |
MLN_USD |
1953 |
-16722596 |
NTRADE |
KOR |
MLN_USD |
2017 |
369206932 |
NTRADE |
MEX |
MLN_USD |
1970 |
-128888169 |
NTRADE |
MEX |
MLN_USD |
2016 |
118300047 |
NTRADE |
NLD |
MLN_USD |
1969 |
-6955015 |
NTRADE |
NLD |
MLN_USD |
2017 |
97026639 |
NTRADE |
SVK |
MLN_USD |
1992 |
-56051378 |
NTRADE |
SVK |
MLN_USD |
2017 |
121746875 |
NTRADE |
SWE |
MLN_USD |
1970 |
-926607 |
NTRADE |
SWE |
MLN_USD |
2017 |
205122707 |
NTRADE |
HRV |
MLN_USD |
1995 |
-11983986 |
NTRADE |
HRV |
MLN_USD |
2017 |
10383054 |
NTRADE |
MLT |
MLN_USD |
2000 |
-4040824 |
NTRADE |
MLT |
MLN_USD |
2017 |
25869638 |
NTRADE |
Conclusioni. Nel gioco a somma zero dell’economia internazionale i paesi devono scegliere se essere importatori oppure esportatori. Si tratta di una decisione rilevante, che richiede una riqualificazione complessiva sia del sistema produttivo, sia dei processi finanziari ed anche una analisi dei redditi disponibili per i lavoratori dopo aver pagato le tasse per procedere a sostenere il consumo.
Tuttavia l’analisi delle importazioni e delle esportazioni richiede anche un ulteriore dettaglio: sarebbe infatti necessario considerare il valore delle importazioni e delle esportazioni al netto delle materie prime, soprattutto per quei paesi che vivono una dipendenza energetica molto significativa. Occorre quindi introdurre una ulteriore variabile nell’interno della contabilità nazionale per stralciare il valore dell’energia dalle importazioni e dalle esportazioni, in modo da valutare solo i prodotti e i servizi generati attraverso l’utilizzo dell’ingegno, della tecnologia, dell’organizzazione e del lavoro del capitale umano.
Occorre pertanto comprendere che nell’interno della globalizzazione i paesi possono scegliere delle posizioni intermedie tra i quadranti indicati. Nel futuro, tuttavia, lo scenario potrebbe cambiare e la quarta rivoluzione industriale potrebbe comportare una riduzione dei valori dell’economia internazionale nel senso dello scambio dei beni con una crescita della percentuale dei servizi.
Per quanto quindi a volte venga paventata una nuova “Trade war” che sia basata su dazi e imposte, in realtà si verifica che ogni paese persegue una propria strategia nell’ottimizzazione delle risorse disponibili e nella valorizzazione dei sistemi produttivi nazionali.
Il commercio internazionale nel futuro sarà sempre più orientato al settore dei servizi. La quarta rivoluzione industriale è infatti volta alla modificazione complessiva del sistema di produzione delle imprese e tenderà sempre di più a rendere localizzata la produzione dei prodotti materiali e ad internazionalizzare l’economia dei servizi. Il settore industriale oggi guida le esportazioni. Tuttavia, nel futuro l’egemonia del settore dei servizi potrebbe essere rilevante sia per le economie interne sia per l’economia internazionale. L’industria manifatturiera tenderà a perdere sempre di più significato e verrà surclassata dai servizi anche nelle relazioni commerciali internazionali.