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IL CAPITANO ULTIMO RICORDA IL GENERALE DALLA CHIESA

cms_27451/io_e_ultimo.jpgBuon giorno, grazie innanzitutto per l’invito alla giornata in ricordo del Generale Dalla Chiesa e per l’intervista, partendo proprio da questa serata commemorativa cosa ha rappresentato per te e che messaggio vuoi inviare?

Per me ricordare il Generale Dalla Chiesa insieme al fratello del Capitano Mario D ‘ Aleo anche lui ucciso dalla mafia a Palermo, insieme all’appuntato Giuseppe Bommarito e al carabiniere Pietro Morici, vuol dire ricordare una battaglia che non finisce mai, che continua, che viene portata avanti dalle persone umili, dai carabinieri e dai cittadini che credono nel mutuo soccorso, in una legalità che difende i diritti, la difesa dei più deboli ed identificare tutto questo vuole dire che cos’è la bandiera, che cos’è un soldato e che cos’è un carabiniere!

cms_27451/ultimo_e_preti.jpgCome è il tuo rapporto con la fede?

Il mio rapporto con la fede è un rapporto personale, quindi vedere negli altri Gesù è una cosa importante a volte mi accade e questa è la mia fede.

Hai creato la fondazione Capitano Ultimo, cosa ti ha ispirato questo progetto e cosa porti avanti con questo?

Porto avanti il mutuo soccorso attraverso il dono, del tempo, della vita, dei beni di prima necessità, dei diritti; il dono è una preghiera, ma anche un impegno sociale, e anche un impegno politico, lo facciamo in maniera umile, scimmiottando maldestramente quello che facevano gli antichi cristiani, cioè ci spogliamo di quello che abbiamo, lo vendiamo, lo offriamo ed il ricavato lo portiamo la domenica davanti un povero altare e lo ridistribuiamo secondo dei poveri che sono accanto a noi e che collaborano a costruire la propria sopravvivenza.

Qual’è il tuo rapporto con la politica?

La mia politica è quella del mutuo soccorso, del bene comune, è l’unica politica possibile per fare crescere questo Paese, ripartire dai principi e dai valori delle società cattoliche, operai e agricole di mutuo soccorso è al politica che dobbiamo ricostruire insieme ai nostri raggazzi, alle future generazioni senza fini diversi dal bene comune.

Parlando della fiction con Raoul Bova su Capitano Ultimo, c’è stato un tuo contributo al progetto?

Si, in maniera diciamo clandestina, abbiamo ospitato Raoul Bova una settimana da noi a Palermo mentre eravamo a lavoro insieme al regista Michele Soavi in modo che hanno potuto vedere la realtà del nostro lavoro e non la propaganda dei carabinieiri, in modo che l’hanno interiorizzata in modo che poi sono riusciti a trasmetterla nei loro film.

cms_27451/cu.jpgSecondo la tua opinione il cinema, la fiction può contribuire alla formazione dei giovani, a dare un messaggio per combattere il crimine?

Credo che parlare, dialogare , confrontarsi o di presenza, attraverso il cinema, la televisione o il teatro è una cosa importante e bellissima e dobbiamo essere attenti e partecipare a questi dialoghi, a questi incontri anche ai confronti usando ogni mezzo disponibile per esprimere la socialità, di fatti l’uomo è un animale sociale.

Come è cambiata la tua vita dopo i fatti accaduti (riferimento ai tentativi di omicidio nei confronti di Capitano Ultimo) di cui sei stato protagonista?

Non è molto cambiata, io ho vissuto sempre in clandestinità, in maniera riservata, è cambiato il nemico, mi sono accorto che accanto alla mafia, ai terroristi e ai delinquenti ci sono anchge altri delinquenti che sono all’interno delle istituzioni, sono grandi funzionari di potere che ostacolano lo sviluppo dell’umanità semplice e quindi ho visto questi funzionari prevalentemente burocati che mi combattono all’interno di diversi uffici e mi fanno molto schifo più schifo dei mafiosi e dei criminali.

Cosa hai provato nel momento di maggior pericolo?

Sono un carabiniere, il pericolo fa parte del mio lavoro e quindi lo affronto con attenzione, con intelligenza, in modo che non succeda mai del male a me o ai carabinieri che hanno combattuto con me e poi si vince e si perde, si può anche perdere, se no è un gioco.

Qual’è il motto di Capitano Ultimo?

Il motto di Capitano Ultimo è che non deve esistere il Capitano Ultimo, deve sparire il Capitano Ultimo, deve esistere l’umanità che vive nella dignità, che vince la povertà, che vince l’esclusione che vince la discriminazione, questo è il motto del Capitano Ultimo, sparire e far vincere i diritti delle persone, l’uguaglianza e la fratellanza su tutto e su tutti.

Chi è al di fuori del personaggio il Capitano Utlimo?

E’ un mendicante, che cerca di mendicare sempre più forte per gli altri.

Hai un tuo sogno o un’obiettivo nella tua vita?

No, io sono un privilegiato.. e quindi sono ancora irrequieto perchè riesco a sentire dentro di me le ingiustizie che vengono praticate gli altri, la sofferenza che subiscono altre persone le riesco a sentire dentro di me e sono per questo motivo molto irrequieto e molto ribelle anche se sono grande di età.

Vuoi dirci qualcosa che riguarda la tua vita privata?

No.

cms_27451/crocerossine.jpgUn messaggio che vuoi lasciare per le nuove generazioni?

Alle generazioni più giovani dico grazie per quello che fanno, di come sopportano i difetti e le imperfezioni delle generazioni più grandi di loro e chiedo loro di donarsi in maniera più forte senza chiedere niente in cambio, gli chiedo di praticare in maniera più forte rispetto a quello che abbiamo fatto noi, il mutuo soccorso attraverso il dono e di far vincere la fratellanza e l’uguaglianza su tutto e su tutti.

Come può il mutuo soccorso aiutare le donne vittime di violenza o formare e prevenire , insomma come si debella questo cancro della società qual’è il femminicidio?

Si debella praticando il mutuo soccorso e la colleganza, la fratellanza, l’amicizia, chiamiamola ognuno con le parole che vogliamo, poi si vince chiedendo spiegazioni alle autorità della loro incapacità, della loro assenza, della loro lontananza rispetto alle vittime e a chi ha difficoltà ai problemi e quindi le autorità devono dire cosa gli servono per darci sicurezza e se non lo dicono devono essere sostituite da altre.

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Data:

9 Settembre 2022