A un passo dalla replica numero 100 di questo spettacolo che ormai è un vero “caso” da studiare per gli addetti a lavori e non, che viaggio è stato fin qui questo Catamarano?
Un viaggio fatto di meraviglia, stupore e qualche normale difficoltà ma vissuto con tanta passione e sincero trasporto sia da me che da Andrea Alesio. Quando lo spettacolo ha debuttato abbiamo capito subito che avevamo fatto qualcosa di bello, qualcosa che andava curato con amore, e infatti in un paio di situazioni ci siamo trovati a doverlo proteggere prendendo delle decisioni non facili, decisioni però che ci hanno permesso di superare due momenti in cui lo spettacolo sembrava aver perso un po’ della sua forza: e ora eccoci qui, alla replica numero 99 nonostante questa pandemia che ci ha stravolto tutti.
Com’è riprendere dopo le chiusure che hanno colpito tutto il mondo dell’arte e della Cultura in questi mesi?
Riprendere è sempre bello. Nuove sfide, nuove problematiche da affrontare, tanta voglia di ricominciare da dove avevamo lasciato.
Dove era rimasto arenato questo Catamarano?
3 giorni prima del 9 marzo 2020 (inizio del primo lockdown) eravamo in scena a Ortona dove “nasce” il personaggio di Nonno Angelo Mario. In realtà a Ortona c’era solo Andrea, mio figlio aveva 11 mesi e non me la sentii di stare in mezzo a 400 persone rischiando di portare a casa un virus all’epoca sconosciuto. Guardai la diretta Facebook dei ringraziamenti finali da casa, con Andrea sommerso dagli applausi, fu stupendo e triste nello stesso momento per me, seduto sul divano di casa mia. Abbiamo lasciato per strada anche una tournée programmata in giro per l’Europa: Svizzera, Francia, Germania e Belgio ma quando succedono cose così grandi è inutile guardarsi indietro.
Credi che sarà possibile ricostruire tutto nel futuro prossimo?
Non lo so ma di certo ci proveremo. Intanto stiamo dando la massima disponibilità a tutte le realtà che si stanno organizzando per ripartire nel Lazio e fuori, il momento è difficile e a noi non manca l’incoscienza necessaria a condividere i rischi con chi ha il coraggio di volerci provare. In particolare mi piacerebbe tanto andare in scena a Milano e in Lombardia in genere, il posto più colpito dal Covid in Italia. Il Catamarano è una storia di lotta e speranza e trovo giusto farlo ripartire anche da lì.
Lunedì inizia anche la seconda edizione del Re.Te.Festival, come sarà?
Aggregante. Un Festival che baderà poco al sottile: 40 giorni di spettacoli senza interruzioni. Ci sarà spazio per tutti, per tutti coloro che amano il teatro vivendolo dal palco o seduti in platea.