Le emozioni sono stati mentali e fisiologici associate a modificazioni psicologiche, a stimoli interni o esterni, naturali o appressi. Lo studio delle emozioni, delle loro origini ed evoluzione ha affascinato diversi autori, scienziati e psicologi nel corso dei secoli.
Con la danza dell’essere il ciclo delle emozioni è semplificato in quattro momenti fondamentali denominato come le 4 A: Accogliere, Accettare, Alchimizzare, Amare.
La reazione emozionale comincia dal momento in cui percepiamo una carica energetica che si accumula sempre di più e diventa sempre più forte. Questa carica emozionale provoca una forte resistenza che può divenire sempre più persistente e potente se non viene debellata in qualche modo. Purtroppo, nella maggior parte dei casi, la reazione emozionale non ben gestita, può peggiorare lo stato emotivo. Per esempio in momenti di rabbia, reagiamo istintivamente con ulteriore rabbia e spesso ricorriamo alla violenza sia verbale che fisica. Altrettanto quando siamo impauriti da qualcosa o siamo stressati da determinate situazioni, tentiamo sempre una via di fuga che può apparentemente farci sentire meglio ma inconsciamente scaviamo una fossa profonda nel nostro subconscio che col tempo si impietrisce e diventa permanente. La continua assimilazione di cariche emozionali pesanti a lungo andare può causare non solo disturbi psicologici ma soprattutto fisici, in quanto tanto più il corpo fisico assorbe queste energie vibrazionali negative, tanto più le sue cellule perdono la loro carica positiva causando una disfunzione cellulare che col tempo può causare anche malattie gravi.
Per trasformare benevolmente queste forti cariche emozionali, è necessario prima di tutto Accogliere l’emozione senza alcuna resistenza. Lasciare che l’emozione ci pervade e si espande, fino a raggiungere uno stato coscienziale di riconoscimento e comprensione.
In termini di movimento fisico, nella danza dell’essere questa è la fase iniziale del processo di catarsi che si innesca attraverso un dialogo diretto con le nostre emozioni. L’accoglienza dell’emozione è il momento JO, l’inizio della sequenza coreografica.
Quando siamo completamente impregnati dall’emozione, possiamo scegliere di rimanere in tensione, contrazione creando un blocco emozionale che può durare un minuto o tutta la vita. In alternativa si può Accettare con benevolenza questo stato emozionale, abbracciarlo e danzare con esso per trarne beneficio. L’ accettazione è il passaggio dal JO verso il HA, è l’inizio di un processo di trasformazione e purificazione.
La catarsi, nella religione greca e filosofia pitagorica e platonica, indicava sia il rito magico della purificazione, inteso a mondare il corpo contaminato, sia la liberazione dell’anima dall’irrazionale. In particolare, secondo Aristotele, è considerata la purificazione delle passioni, indotta negli spettatori nelle tragedie. Nell’antica Grecia, il teatro incluso di musica e danza, era utilizzato come metodo terapeutico e di purificazione dell’anima che induce alla guarigione del corpo psico-fisico.
Danzando con l’emozione, possiamo trasformarla e liberarci da ogni tensione e pesantezza da esso provocata. Il terzo momento della reazione emozionale, è l’Alchimizzazione, il HA cioè lo sviluppo e lo scarico energetico che induce alla trasmutazione della negatività in positività. Il movimento, la musica sono strumenti di accompagnamento fondamentali in questo processo, in quanto facilitano il dialogo tra lo stato psichico e quello fisico, lasciando che l’emozione si esprima pienamente in ogni sua forma fino alla completa debellazione dell’energia tossica accumulata.
Nel momento in cui ci liberiamo coscientemente e fisicamente del blocco emozionale, il nostro corpo evacua le tossine ed ogni carica negativa attraverso crisi di pianto, urla o risata. Sussegue uno stato di calma, di rilascio e rilassamento. La fine del processo di catarsi è la fine del movimento, il KÛ della sequenza coreografica.
Dopo aver preso coscienza dell’importanza dell’emozione vissuta, arriviamo a percepire un sentimento di gratitudine e di Amore. Per amare un’emozione, uno stato d’animo, una situazione o una persona, che è all’origine del nostro malcontento e disequilibrio psico-fisico avvolte anche dolente, è necessario arrivare a comprendere il suo beneficio e l’insegnamento che ci ha lasciato l’intera esperienza. L’ evoluzione della nostra anima è il risultato di questa consapevolezza che ci permette di superare con più leggerezza e facilità ogni tipo di ostacolo che possiamo incontrare nel cammino della nostra vita.
A questo ciclo emozionale possiamo aggiungere una quinta A, quella dell’Agire.
Quando accogliamo, accettiamo e alchimizziamo amorevolmente ogni situazione, possiamo agire con maggiore consapevolezza e serenità d’animo. Possiamo prendere il volo, danzare liberamente e migliorare la nostra relazione con le vicissitudini della vita.
(Photo credit Theo Lian)