La consulenza tecnica di ufficio (C. T. U.), disposta dal Magistrato, in materia di separazione ed affidamento prevede una serie di incontri in cui gli attori sono, principalmente, genitori e figli; il consulente dovrà capire le personalità, che tipo di genitori sono (apprezzare la capacità genitoriale di entrambe) e le dinamiche ed il rapporto che vi è tra i genitori e tra i genitori ed i figli.
I colloqui che vengono effettuati all’interno della consulenza (che ha la duratura massima di 120 giorni), per poter rispondere ai quesiti posti dal Magistrato, sono individuali e congiunti ed hanno l’obiettivo di appurare e dare suggerimenti per il benessere psicologico dei minori in causa.
Gli incontri con il bambino sono molto delicati e, a volte, presentano molte difficoltà, sia per la situazione che egli vive in casa sia per il contesto adultizzato in cui è inserito, difatti spesso prima che venga attivata una consulenza tecnica d’ufficio il bambino viene ascoltato dal Magistrato e dal curatore speciale.
Molto spesso il minore giunge, agli appuntamenti stabiliti, con uno stato d’animo agitato in quanto non è consapevole di ciò che si andrà a fare e teme di turbare i genitori con le proprie dichiarazioni, per tale motivo il consulente dovrà spiegare in maniera dettagliata ed esaustiva il motivo degli incontri e, soprattutto, come si svolgeranno.
Il C. T. U., inoltre, deve cercare di stimolare il più possibile l’interesse ed il coinvolgimento del minore, all’interno degli incontri peritali, quindi diviene fondamentale la familiarità con le comuni modalità di comunicazione della fascia evolutiva in cui si trova il minore; compito molto arduo quando si è di fronte a bambini piccoli.
Per tale motivo è importante incontrare prima i genitori, al fine di raccogliere le informazioni utili per l’incontro con il minore, studiando il clima emotivo presente, il linguaggio utilizzato in famiglia ed indagare i valori che vi sono.
Con i bambini piccoli, dai 5 ai 9 anni, si utilizzano degli strumenti che possono facilitare gli incontri, quali i disegni ed i giochi, che aiutano a rilassarsi e a raccontarsi; ogni incontro deve essere video registrato e si chiede ai consulenti di parte, ove nominati, di non essere presenti fisicamente al fine di non alterare la serenità del periziando.
Con i minori adolescenti è basilare l’atteggiamento del C. T. U., che deve mostrarsi curioso ed interessato a quanto riferiscono, non deve assumere dei comportamenti giudicanti ed ascoltarlo in maniera attiva.
Il primo contatto deve garantire, al minore, uno spazio di sicurezza e di contenimento, le domande devono essere ampie e generali; Piajet è stato il primo ad utilizzare il “colloquio libero”, ovvero lo strumento fondamentale per l’indagine.
In un secondo momento saranno somministrati i test, utili per la valutazione specifica.
I test possono essere: i test carta e matita, ovvero la Figura Umana (DFU), il Disegno della Famiglia, il bambino sotto la pioggia; le Favole della Duss, il Black Pictures, il Warteg, la Wisch- IV.
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