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IL CORONAVIRUS STA DAVVERO PERDENDO FORZA?

cms_17658/foto_copertina.jpgPotrebbe sembrare un sogno di primavera inoltrata, se non addirittura di una speranza che la scienza potrebbe regalarci. In questi giorni sono in molti quelli che si stanno chiedendo se il coronavirus abbia perso la sua carica virulenta, una possibilità questa, sulla quale già da qualche settimana si sta interrogando l’intera comunità scientifica. A fronte di dati sempre più confortanti che, ogni giorno, ci forniscono i bollettini delle autorità sanitarie, a detta del virologo, Matteo Bassetti i pazienti ricoverati oggi non presentano più i sintomi severi riscontrati nei pazienti ospedalizzati tra marzo e aprile e che in molti casi portavano ad esiti nefasti. Il virus sembra aver perso forza e sembra essere mutato, ma in meglio perdendo la sua carica letale. Una prima risposta arriva direttamente dal laboratorio di Microbiologia dell’ospedale di Brescia diretto dal dottor Arnaldo Caruso, Presidente della Società italianadi virologia e Ordinario di Microbiologia dell’università degli studi di Brescia che ha aperto un confronto tra esperti. Dalle primissime anticipazioni pervenute sembrerebbe che il virus abbia decisamente rallentato la sua furia, probabilmente indebolito dal lockdown, dall’uso delle mascherine, dalla stagionalità, ma soprattutto pare che il virus stia cercando di adeguarsi, nel miglior modo possibile, ai soggetti ospitanti (noi essere umani) in cerca di un’insolita convivenza. Il dottor Caruso ha inoltre tenuto a sottolineare come il coronavirus stia perdendo forza: “Ogni giorno vediamo tamponi naso-faringei positivi non più in modo forte, bensì debole. Sono infezioni molto leggere, quasi inapparenti, si vede il virus in dosi molto ridotte”.

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Evidenze simili, sul carico della carica virale del coronavirus sarebbero emerse anche da uno studio già pubblicato ad Hong Kong e negli Stati Uniti. Inoltre aggiunge ancora Il dottor Arnaldo Caruso: “Queste varianti potrebbero essere la base di una futura evoluzione del virus, in senso positivo, ma sarebbe sbagliato concludere ora che abbiamo meno casi e meno gravi, perché circola questa variante. Non possiamo sapere con certezza cosa succederà, perché anche le nuove varianti indebolite si possono ricombinare con qualche brutta bestia e ci ritroveremmo un ulteriore danno nella prossima ondata.Ma la speranza è che, come in passato, il virus tenda ad attenuarsi nella sua patogenicità”. Invece secondo il virologo, Roberto Burioni andrà a finire come accadde nel 1955, quando Salk trovò il vaccino della poliomielite riuscendo a debellare tale malattia. Altri scienziati propendono per un’evoluzione simile alla spagnola che, dopo aver fatto milioni di morti, sparì improvvisamente. Al momento però non possiamo ancora dire che la battaglia sia vinta e che il virus stia scomparendo, per valutare se il virus è davvero mutato nel corso di questi mesi bisognerà attendere uno studio sui grandi numeri che, al momento, non è disponibile. Secondo altre ipotesi il virus potrebbe rimanere silente durante l’estate per tornare ad attaccare quando cambierà nuovamente il clima, ad esempio nel prossimo mese di ottobre. Sta di fatto però che in Italia, come negli Stati Uniti, le curve del contagio stanno continuando a calare sia al nord che al sud del bel paese e che i focolai non sembrano aver attecchito. Questi dati stanno portando acqua al mulino dei sostenitori che potremmo sperare di vivere un’estate quasi normale.

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28 Maggio 2020