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IL DIGITALE SARA’ LA VIA OBBLIGATA PER IL FASHION SYSTEM?

Per le fashion addicted sono tempi duri; le sfilate sono lontane da venire, in tempi normali il mese di maggio avrebbe rappresentato un periodo proficuo fatto di red carpetc e relative mise sfoggiate dalle star da commentare, ma in tempi di coronavirus tutto è cambiato. E’ saltato il Met Gala, il Festival del Cinema di Cannes con annesso party benefico dell’AmfAR che dagli anni ‘80 raccoglie fondi per la lotta contro l’AIDS. Carine Roitfeld, l’ex direttore di Vogue Francia, ma che da otto anni cura la sfilata benefica dell’AmfAr, ha pensato di traslocare la passerella dall’Hotel Cap du Eden-Roc alla piattaforma di Youtube. La Roitfeld e Derek Blasberg, responsabile dei canali Youtube per il fashion hanno dato vita ad una sfilata sui generis che ha visto protagoniste come Kim Kardashian, Karlie Kloss, Hailey Bieber, Adriana Lima, Alessandra Ambrosio, Irina Shayk e tante altre che hanno trasformato il corridoio o uno spazio della propria casa in una passerella per raccogliere dei fondi che sono andati a sostegno delle cure dei malati di coronavirus e della ricerca.

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Le modelle hanno indossato abiti del loro guardaroba e sono state assistite, da remoto, da styling per la scelta, da make up artist su come procedere per il make up e da curatori di fashion show su come camminare e su come riuscire ad essere sempre “messe a fuoco” visto che la sfilata è stata auto filmata dalle stesse modelle. La fashion editor ha voluto sperimentare una nuova formula di fashion show in tempi dove il divieto di assembramento scandirà la nostra vita e il nostro lavoro, sottolineando che anche il fashion system è al fianco di chi sta combattendo contro questo nemico invisibile: “In questo momento di grande incertezza, il supporto reciproco è sempre più importante. Considerando la moda come espressione creativa a sostegno della salute e della sicurezza della nostra comunità globale, speriamo che questo show possa offrire un modesto contributo verso il mondo, unito oggi nell’affrontare questo periodo di pandemia”. La sfilata è andata live sul canale Youtube, ma che le fashion addicted potranno avere la possibilità di rivedere (la sfilata resta disponibile sulla piattaforma) non solo per ritornare ad assaporare qualche spiraglio di glamour e di fashion, ma anche per cominciare a fare i conti e a capire come potrebbe cambiare, in un futuro prossimo, il fashion system durante e post coronavirus.

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Restando nel mondo del fashion digitale sempre la piattaforma Youtube ha messo a disposizione, gratuitamente, per tutte le fashioniste il tour virtuale della mostra “Christian Dior: Designer of Dreams” che è stata ospitata a Parigi (dove è stato registrato il video per Youtube) per poi approdare a Londra. Nel tour, di circa un’ora, si potranno ammirare tutte le sue leggendarie creazioni come l’iconica bar jacket. Se non avete visto la mostra a Parigi e oggi, per i musei chiusi e l’impossibilità di viaggiare, questo tour virtuale nel mondo di Dior fa al caso vostro.

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L’annuncio è arrivato dal Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, Carlo Capasa, il fashion system non si ferma e la prossima fashion week milanese ci sarà, ma sarà totalmente in digitale. La Milano Digital Fashion Week, che si terrà dal quattordici al diciassette luglio prossimo, sarà una fusione della settimana maschile e femminile presentando contemporaneamente le collezioni uomo-donna primavera-estate 2021. L’intenzione è quella di non far fermare il fashion system e di non far disgregare una community fatta di buyers, fotografi, fashion editor e clienti sparsi in tutto il mondo che in tempi di coronavirus non potranno spostarsi da una nazione all’altra. Carlo Capasa ammette che sarà una fashion week diversa che perderà le emozioni date dall’elemento “dal vivo”, elemento imprescindibile di come eravamo abituati a fruire la moda, ma che sarà una fashion week ugualmente emozionante anche se diversa. Capasa promette contenuti dal backstage delle sfilate, interviste e video ai designer e agli operatori del settore che in passato non abbiamo mai visto, punti di vista alternativi di come nasce una collezione e di cosa c’è dietro la preparazione di un fashion show. Sulla scia della digital fashion week milanese anche la Parigi fashion week (dal nove al tredici luglio) e la London fashion week (dal dodici al quattordici luglio) si allineano annunciando la loro nuova vita in versione digitale. Per le fashion week come le abbiamo sempre concepite, con la calca davanti alle location delle sfilate per attendere le influencer e gli invitati eccellenti, con gli alberghi e i ristoranti pieni di modelle, buyers e giornalisti, con i party glamour, con i press day dovremo attendere settembre, ma c’è chi lo ritiene fin troppo ottimistico.

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Il designer, Giorgio Armani ha annunciato che le sue prossime sfilate si terranno a settembre per presentare le collezioni uomo-donna sia per Emporio Armani che per Giorgio Armani, mentre per assaporare l’emozione dell’haute couture di Giorgio Armani Privé dovremo attendere gennaio 2021. Inoltre re Giorgio ha fatto sapere che la sua collezione di haute couture non sarà presentata a Parigi, come era solito fare, ma nella sua sede storica di Palazzo Orsini in Via Borgonuovo a Milano. Il designer aveva già dichiarato che il fashion system dopo il coronavirus non poteva più tornare ai ritmi frenetici di una volta, che non poteva più rincorrere location lontane e costosissime. L’intento è quello di abbattere i costi “immorali”, in termini di denaro e di ambiente, degli spostamenti aerei degli addetti ai lavori e degli invitati ai fashion show. Giorgio Armani torna alle origini e alla città meneghina che l’ha reso famoso nel mondo con l’intenzione di presentare meno collezioni, ma di creare capi senza stagionalità e senza tempo che la gente possa indossare a lungo e non solo per una stagione o addirittura per una micro stagione fatta di trend che nascono e muoiono nello spazio di un mese. Inoltre, dal prossimo giugno, la maison metterà a disposizione delle sue clienti il suo servizio di sartoria dove si potranno scegliere capi delle scorse collezioni e modificarli secondo le richieste delle clienti, una scelta che sa d’antico, ma che riporta nella moda i concetti di desiderio e di attesa, una moda che era diventata solo un “vedo e compro con un click”. Giorgio Armani resta l’ultimo dei romantici che non vuole arrendersi alla moda totalmente digitalizzata, si defila dalla fashion week milanese in versione digitale aspettando tempi migliori per poter tornare alle emozioni imprescindibili di una sfilata “dal vivo” forse già dal prossimo settembre. Il designer, nonostante il momento di grave crisi e di forti cambiamenti che aspettano la moda, non rinuncia ad una visione romantica, ad una visione vis a vis ed ottimistica per il fashion system a differenza della maison Saint Laurent che ha annunciato la cancellazione di tutte le sfilate in programma per il 2020 e senza annunciare un calendario per il 2021. Io sto con Giorgio Armani e la sua visione umana del fashion system con la consapevolezza che la via del digitale non è ineluttabile.

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9 Maggio 2020