Il cambiamento climatico si è trasformato in una minaccia esistenziale per molti giovani: la sua ombra oscura e l’incapacità dei governi di agire per arginarlo stanno iniziando ad avere un impatto negativo sulla loro salute mentale.
Gli psicologi definiscono questo fenomeno generazionale “eco-ansia” o “depressione climatica”. L’American Psychological Association (APA) lo definisce “un disturbo psico-fisico che corrisponde alla “paura cronica del disastro ambientale”.
Anche se fa parte della famiglia dei disturbi d’ansia, l’eco-ansia non è ancora stata ufficialmente riconosciuta e inserita all’interno del manuale diagnostico dei disturbi mentali. I soggetti maggiormente esposti sono i ragazzi della generazione Z (i nati tra il 1995 e il 2010).
L’eco-ansia non va banalizzata, ma al contrario bisognerebbe validarla ed accoglierla, mettendo in pratica comportamenti pro-attivi che possano farci sentire utili alle cause che ci stanno a cuore. Se, infatti, si considera che è innescata da una minaccia reale, questo tipo di ansia può essere interpretata come un fenomeno fisiologico con una importante valenza evoluzionistica e protettiva della specie.
I giovani di oggi sono coloro che erediteranno il mondo di domani. Insegnare a prendersi cura del pianeta introducendo concetti complessi, come quello dell’energia rinnovabile, può essere sicuramente una sfida difficile ma significativa. Comunicare il cambiamento climatico e coinvolgere tutti nella risposta a questa crisi significa avere ancora fiducia nella nostra capacità di reagire. Utilizzare nuovi strumenti all’avanguardia di comunicazione per arrivare ai giovani è sicuramente una strategia vincente.
Un esempio innovativo è il progetto presentato dalla scrittrice bestseller di Storie della buonanotte per bambine ribelli, Francesca Cavallo. Si tratta di “Scintille”, un podcast immersivo destinato a ragazzi e adolescenti che affronta e racconta in sei episodi i modi in cui viene prodotta l’energia, sensibilizzando gli ascoltatori a prendere parte a questa sfida globale che l’umanità sta affrontando. Una scelta vincente, visto che i podcast rappresentano uno dei canali privilegiati dalle nuove generazioni, perfetti per comunicare con immediatezza e facilità a diversi target di riferimento.