Il Siamese è un gatto di origine asiatica, probabilmente del Siam, l’attuale Thailandia, dove era considerato sacro e veniva utilizzato come guardiano nei templi. Nel 1880 il re del Siam regalò due coppie di siamesi al console inglese a Bangkok, che li fece conoscere in patria. Nel 1890 la specie raggiunse l’America, riscuotendo anche lì molto successo. Negli anni ‘60 fu rinnovata – e dunque modificata – fino a rendere gli esemplari come oggi appaiono: lunghi e spigolosi, di taglia media con zampe slanciate e piedi piccoli. La coda è lunga e sottile, la testa ha una forma tipicamente triangolare. Gli occhi sono a mandorla di un colore celeste intenso, espressivi e magnetici, spesso affetti da un leggero strabismo di Venere. Le orecchie grandi e appuntite. Il pelo è corto e lucido.
Intorno all’80 gli estimatori del gatto Siamese tradizionale esercitarono forti pressioni sulla World Cat Federation (WCF), un’importante associazione felina affinché la razza fosse ufficialmente riconosciuta. Non come “Crème Caramel”, la denominazione data a un primo esperimento tutto italiano, bensì come “Thai”. Il riconoscimento arrivò dalla Russia nel 1990. Stiamo parlando di un gatto colourpoint, con punte cioè colorate, caratteristica che lo rende facilmente riconoscibile. Le orecchie, la mascherina intorno agli occhi, le zampe, la coda – e i testicoli nel maschio – sono più scuri, in netto contrasto con il corpo, di colore più chiaro. Questa particolarità è dovuta all’effetto del gene himalayan che provoca l’accumulo di pigmento alle estremità dove la temperatura corporea è più bassa.
I cuccioli in verità nascono completamente bianchi. È solo dopo una settimana che il colore delle punte comincia a manifestarsi, estendendosi gradualmente.
Il siamese è dolce e affettuoso, molto intelligente e curioso. È chiamato anche il “gatto parlante” o ”cane – gatto” per la fedeltà e l’attaccamento che dimostra al suo amico umano. Spesso impara a farsi portare al guinzaglio e quindi a spostarsi senza dover stare chiuso nel trasportino. Vive bene in appartamento, lontano dai pericoli, con altri animali e in presenza di bambini. È molto espansivo. Ama stare in braccio è farsi fare le coccole. Gioca, salta e si arrampica ovunque.Le femmine dovrebbero aspettare il secondo calore per la riproduzione. In genere ogni gestazione dura circa due mesi, così come lo svezzamento dei cuccioli che appena nati hanno gli occhi chiusi e le orecchie piegate. Essendo una razza ottenuta da numerose selezioni, ha purtroppo una salute molto delicata, bisognosa di cure e attenzioni. Nonostante ciò gli esemplari sono molto longevi e spesso superano i 20 anni di vita.Il loro miagolio è molto espressivo perché in grado di modulare la voce. Oltre a chiacchierare dunque, riescono a comunicare perfettamente le loro esigenze, adattando una tonalità diversa ad ogni richiesta. In certi casi sembrano parlare proprio come gli umani.
Chi come me ha avuto la fortuna di viverli, sa quanto possono essere speciali. Non dimenticherò mai Pashà, il dolcissimo Siamese della mia cara amica e collega di giornale, Silvia. Capitava che durante le lunghe telefonate tra noi, Pashà reclamasse le sue attenzioni con insistenza, sentendosi evidentemente trascurato. Emetteva dei miagolii forti e chiari, molto simili al richiamo di un bambino verso la sua mamma. Sapeva farsi capire e soprattutto amare da tutti noi. Pashà ha attraversato il ponte dell’arcobaleno, ma rimarrà sempre nel nostro cuore.