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Il lavoro dell’Orafo. Imprenditoria artigiana italiana che funziona.

In questo periodo di pessimismo generale dettato da una crisi economica che ha raggiunto livelli storici, il made in Italy rappresenta una luce di speranza per molti artigiani che, da Nord a Sud, investono risorse e talenti in lavori che fondano le proprie radici nella tradizione, ma che resistono al tempo e “tengono” fronte alle sfide difficili del nuovo millennio.

Oggi parliamo della figura professionale dell’Orafo. Il settore orafo è solitamente definito come l’insieme delle attività e delle imprese che trasformano oro, argento, platino, coralli e pietre preziose per la produzione di oggetti quali anelli, collane, orecchini, vassoi, posateria ed altri oggetti decorativi. L’italia è uno dei primi paese al mondo nell’esportazione di metallo prezioso lavorato. Il settore argentiero-orafo-gioielliero è riconosciuto come comparto manifatturiero che rappresenta la qualità del made in Italy.

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Le imprese che fanno parte di questo settore ad oggi sono circa 8.800, con un fatturato di circa 6.3 miliardi di euro e una forza lavoro di circa 35.000 addetti. Di queste circa il 10% rappresenta l’apparato produttivo del settore ed è costituito da imprese industriali, il restate 90% è rappresentato da imprese artigiane. Tale struttura è quindi composta da un nucleo centrale di imprese maggiori intorno al quale ruota una struttura minore composta da aziende artigiane di dimensioni ridotte che spesso lavorano per conto terzi. La produzione italiana di oro come già detto precedentemente è costituita da imprese di dimensione medio piccola. Tale caratteristica e la loro ubicazione in territori per lo più circoscritti ha permesso l’organizzazione produttiva in distretti. Per quanto riguarda la produzione di oro: Vicenza, Valenza, Arezzo e Napoli sono quelli che detengono le quote di mercato maggiori mentre per la produzione argentiera le città di Padova, Palermo, Firenze e la regione delle Marche in generale sono i principali poli del distretto.

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Come diventare orafo? Per esercitare questa professione è necessario effettuare studi specifici, che in Italia possono seguire tre strade.

La prima prevede la frequenza di un Istituto Professionale – Settore industria e artigianato – Indirizzo produzioni industriali e artigianali – Articolazione artigianato, che si articola in un corso di studio della durata di 5 anni, con Esame di Stato finale.

La seconda invece consiste nel frequentare uncorso di formazione professionale regionale dopo il diploma di scuola superiore. Di solito questi corsi sono gratuiti.

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La terza strada, infine, è rappresentata dai corsi di specializzazione a pagamento offerti da diverse scuole private su tutto il territorio nazionale, come lo IED di Torino e Milano, la Scuola Le Arti Orafe di Firenze, la Scuola Orafa Ambrosiana di Milano, il Tarì di Marcianise (Ce), la Scuola Elis e la Scuola dell’Arte della Medaglia di Roma.

Per tanti giovani può essere una valida occasione di lavoro in un settore che continua ad essere un esempio di come la qualità e la creatività vengono premiate. Siamo stimati e riconosciuti da tutto il mondo come i più bravi e forse il gran numero di PMI presenti sul settore orafo fa ben sperare per il futuro. Legare artigianato tradizionale all’innovazione può essere la chiave per occupare nuovi mercati imponendo la qualità e l’unicità del made in italy.

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Data:

3 Novembre 2016