La maldicenza, nelle sue più variegate sfaccettature, dal pettegolezzo alla calunnia, dalla delazione alla diffamazione, è in sé riprovevole ma c’è stato un tempo in cui si rivelò un’occasione provvidenziale di tortura contro le donne.
Intorno al XVI secolo, malgrado si inasprissero le accuse di stregoneria, si temette chele donne potessero addirittura compromettere la pace sociale.
In quel periodo di guerra alle donne si ideò il terribile strumento per non farle parlare: la mordacchia o bavaglio della comare con cuii mariti del ceto medio umiliavano le donne o le scolaresche che apparivano troppo loquaci, come punizione.
Interamente realizzata in ferro recava nella sua struttura un uncino da conficcarsi nella lingua della donna. Una volta chiusa da un lucchetto, la mordacchia obbligava la malcapitata ad ingoiare il sangue che fuorusciva dalla ferita provocata alla lingua dall’uncino. Altre versioni possedevano semplicemente, al posto dell’uncino, una piastra di metallo appiattito che, appoggiandosi sopra la lingua del condannato, ne bloccava i movimenti, impedendogli quindi di pronunciare qualsiasi parola al di fuori di un semplice verso.
Le donne punite venivano condotte anche in giro per le strade, esposte al pubblico ludibrio.
Racconterò questa pagina di storia che vide tante povere donne vittime innocenti di odio. Dedico a loro e a tutte le vittime della discriminazione sessuale la puntata del programma di oggi.
La puntata andrà in onda martedì 14 maggio alle 12.15 e, in replica, giovedì 16 maggio alle ore 17.30 al link: https://www.radio-italiane.it/regional-radio
La puntata sarà anche al link:https://www.spreaker.com/show/storia-storie-di-antonella-giordano